Aveva la faccia avvampata, gli occhi spalancati per l'effetto di una grande quantita di liquore trangugiata in poco tempo. — Ci stai, Al?

Immediatamente, sulla bocca di Barker lampeggio una smorfia bellicosa che gli snudo i denti. — Naturalmente! — esclamo con un tono di sorprendente disperazione. — Non potevo lasciarmi scappare l'occasione… per niente al mondo!

Claire sorrise lievemente, tra se.

Hawks li teneva d'occhio, tutti e tre.

Connington riprese a ridacchiare. — Che altro potevi dire? — chiese ridendo a Barker. Agito un braccio, in un gesto ironico. — Ecco un uomo famoso per le sue decisioni fulminee. Sempre le stesse. — Il segreto non era piu un segreto. Lo scherzo era in atto. — Non capite, vero? — chiese ai tre che stavano sul bordo della piscina. — Voi non vedete le cose come le vedo io. Lasciate che mi spieghi.

«Un tecnico… come lei, Hawks, vede il mondo intero come causa ed effetto. E spiegato in quel modo, il mondo e coerente: quindi, perche guardare oltre? Un uomo come te, Barker, vede il mondo mosso dalle azioni degli uomini forti. E anche il tuo modo di vedere le cose funziona.

«Ma il mondo e grande. E complicato. Una risposta parziale puo apparire come se fosse completa, e puo reggere come se lo fosse, per parecchio tempo. Per esempio, Hawks puo convincersi di manipolare le cause e produrre gli effetti che vuole. E tu, Barker, tu puoi considerare te stesso e Hawks come tipi superiori. Superuomini. Hawks puo considerarti come un fattore specifico da inserire in un ambiente nuovo, in modo da poter risolvere tale ambiente. Tu puoi considerarti come il personaggio indomabile che affronta l'ignoto. E cosi via, all'infinito, in girotondo, e chi ha ragione? Tutti e due? Puo darsi. Ma potete sopportare di svolgere insieme lo stesso lavoro?»

Connington rise di nuovo, con i tacchi alti piantati nel prato. — Io, l'addetto al personale. Io non guardo alla causa e all'effetto. Io non guardo gli eroi. Spiego il mondo in un modo diverso. La gente… e tutto quello che io conosco. E abbastanza. Io sento gli altri. Li conosco. Come un chimico conosce le valenze. Come un fisico conosce le cariche delle particelle. Positivo, negativo. Peso atomico, numero atomico. Attrazione, repulsione. Io mischio tutto. Ricavo i composti. Prendo gli individui, e trovo loro un lavoro e i collaboratori. Prendo una manciata grezza di esseri umani, e li cambio, ne ricavo degli isotopi, quando voglio… faccio solventi, reagenti… e quando voglio posso fare anche esplosivi. Questo e il mio mondo!

«Qualche volta tengo da conto gli individui… li conservo per il lavoro giusto, per farli reagire nel modo giusto. Li tengo da parte per la gente giusta.

«Barker, Hawks… voi sarete il mio capolavoro. Perche, sicuro come il fatto che Dio ha creato il male, ha fatto incontrare anche voi due… e io, io vi ho trovato, io ho organizzato tutto, vi ho mandato a sbattere l'uno contro l'altro… e adesso e fatta, e niente potra separare la massa critica, e prima o poi dovra esplodere, e allora dove correrai a rifugiarti, Claire?»

4

Fu Hawks a rompere il silenzio. Tese la mano, strappo la bottiglia dalla mano di Connington, e la lancio verso il precipizio.

Questa roteo nell'aria e scomparve oltre il ciglio. Poi Hawks si giro verso Barker e disse, tranquillamente: — C'e qualche altra cosa che dovrei dirle prima che lei accetti l'incarico.

Barker era teso in volto, mentre guardava Connington. Giro di scatto la testa in direzione di Hawks e ringhio: — Le ho gia detto che ci sto.

Claire lo prese per mano, lo attiro a sedere accanto a lei. Si sporse per baciare la mascella di Barker. — La solita vecchia lotta, Macigno. — Comincio a mordicchiargli la pelle ispida di barba, facendo scorrere a poco a poco la bocca giu per la gola dell'uomo, lasciando una fila di segni spaziati regolarmente: le parentesi umide e scarlatte del rossetto, che racchiudevano le chiazze piu nette e piu rosee lasciate sulla pelle dai suoi incisivi. — Ci stara, Ed — mormoro Claire. — O almeno fara del suo meglio per riuscirci.

— A voi tre non importa niente? — sbotto Connington, agitando la testa a scatti, avanti e indietro. — Non mi avete sentito?

— Abbiamo sentito — disse Hawks.

— Beh, e allora? — li sfido l'altro, incredulo.

— Mi dica una cosa, Connington — fece Hawks. — Ci ha tenuto quel discorsetto perche ci fermassimo subito? Ma c'e qualcosa che potrebbe fermarci, adesso che le cose si sono messe in moto come lei sperava?

— Non speravo — disse Connington. — Avevo pianificato tutto.

Hawks annui. — Benissimo, allora — disse in tono stanco. — L'immaginavo. Voleva semplicemente fare un discorso. Avrei preferito che scegliesse un altro momento.

Claire ridacchio, una scala musicale argentina. — Non e un peccato, Connie? Tu eri cosi sicuro che ci saremmo cascati tutti. Ma e andata come va sempre. Tu non hai ancora imparato come devi esercitare la pressione.

Connington indietreggio incredulo, allargando le braccia come se volesse afferrarli per il collo tutti e tre. — Siete impazziti? Credete che abbia escogitato tutto io? Provate ad ascoltare quello che dite… anche quando sostenete che sono tutte sciocchezze, lo dovete dire ognuno in un certo modo. Non riuscite a liberarvi di voi stessi neppure per un secondo; andrete dove vi porteranno i vostri piedi, qualunque cosa succeda… e ridete di me? Voi ridete di me?

All'improvviso si giro di scatto. — Andate all'inferno, tutti quanti! — grido. — Tutti! — Comincio a correre goffamente sull'erba, verso la sua macchina.

Hawks lo segui con lo sguardo. — Non e in condizioni di guidare.

Barker fece una smorfia. — Non andra. Piangera e si addormentera in macchina, e dormira per qualche ora. Poi rientrera in casa, per farsi consolare da Claire. — Guardo la donna, abbassando la testa con uno scatto che spezzo la catena di morsi delicati. — Non e vero? Non fa sempre cosi?

Claire strinse le labbra. — Non e colpa mia, se lo fa.

— No? — chiese Barker. — E a me che sta dietro?

Con un ringhio rabbioso, gutturale, Claire disse: — Forse ti ha gia preso. Ma non ha ancora preso me.

La mano di Barker si avvento fulminea, e Claire arretro, coprendosi la guancia. Poi sorrise sarcastica: — Sapevi fare di meglio. Una volta facevi molto meglio. Ma non e andata troppo male — ammise.

— Barker — disse Hawks — voglio dirle che cosa si trovera a dover affrontare.

— Me lo dira quando ci saro arrivato! — scatto l'altro. — Non ho intenzione di tirarmi indietro proprio adesso.

— Forse era proprio quello che voleva farsi rispondere da te, Al — osservo Claire. — Prospettandola in questo modo. — E sorrise a Hawks. — Chi dice che Connington e l'unico a tramare?

— Qual e il modo piu semplice per tornare in citta? — chiese Hawks.

— L'accompagnero io in macchina — disse freddamente Barker, e fisso l'altro negli occhi. — Se e disposto a tentare.

Claire mormoro una risatina e all'improvviso struscio la guancia lungo la coscia di Barker, con una contrazione di tutto il corpo, un movimento ondulante, serpentino. Guardo Hawks con gli occhi spalancati e umidi, stringendo con le braccia alzate la vita di Barker. — Non e grande? — chiese a Hawks, con voce rauca. — Non e un uomo?

5

Barker trotterello rigido verso lo spiazzo del garage, e alzo la porta con uno scroscio, mentre Hawks attendeva ai piedi della scala d'ardesia. Dietro di lui, Claire mormoro: — Guardi come si

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