ondate altissime. Era anche stato notato che il bolide non era piu di un bianco incandescente come quando aveva sorvolato l’isola, ma di un rosso cupo.
L’oceano, in quel punto, aveva una profondita di ottomila metri.
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Quattordici ore dopo, l’“
Prima della partenza sali a bordo il dottor Morton. L’astronomo aveva un suo particolare problema. Per il bolide della notte prima lui aveva previsto al minuto, e quasi al metro, l’ora e il luogo di caduta del corpo celeste, ed era stata la prima previsione del genere assolutamente esatta in tutta la storia dell’astronomia. Lui era stato l’unico a fare i calcoli esatti. Nessun altro astronomo della Terra c’era riuscito, e adesso il dottor Morton era tempestato di chiamate perche tutti volevano sapere come diavolo avesse fatto. In particolare chiedevano come aveva potuto calcolare che il bolide avrebbe perso trenta metri al secondo di velocita, non uno di piu e non uno di meno, durante il suo giro attorno alla Terra. Era il dato che mancava agli altri astronomi, ed era esattamente quello che aveva permesso a Morton di fare una previsione esatta.
Morton prego Davis e Terry di scendere un momento con lui nella piccola sala dell’“
Terry lo segui a disagio. Non si spiegava le parole del dottor Morton sulla sua responsabilita. Lui non aveva mai parlato delle sue ipotesi sulle scoperte della spedizione. Del resto non ci voleva credere lui stesso, per quanto si fosse reso conto benissimo che qualunque altra spiegazione non si adattava agli ultimi avvenimenti.
— In sedici mesi — comincio il dottor Morton con aria seccata, non appena furono nel saloncino, — abbiamo rilevato la caduta di sei bolidi nella Fossa di Luzon. E un fatto incredibile! Naturalmente non si puo escludere una serie matematica di coincidenze anche se incredibili, ed e proprio per spiegarle che esiste la legge delle probabilita. Fino alla notte scorsa questa sembrava l’unica spiegazione possibile.
Davis annui, con espressione strana.
— Ma adesso non ci possiamo piu attaccare a questa spiegazione! — riprese il dottor Morton. — Il bolide della notte scorsa, l’esperimento di pesca fatto ieri, il cerchio di oceano luminoso, quei dannati aggeggi di plastica e i pesci abissali che vivono tranquillamente in acque basse! Per questi fatti non esistono spiegazioni ragionevoli, e non si puo parlare di coincidenze!
— Temo infatti che non lo siano — ammise Davis.
— Non voglio nemmeno prendere in considerazione la spiegazione piu ovvia — commento Morton. — Eppure non si tratta piu, a questo punto, di stabilire se una teoria e o non e assurda. Il problema e di stabilire se e vera.
Davis annui, e Terry non trovo niente da obiettare. Al giorno d’oggi pero si ha la tendenza a dare piu importanza alla ragione che ai fatti, e Terry si sentiva riluttante ad accettare un’idea statisticamente improbabile.
— Sono in un mare di guai! — si lamento Morton. — Ho calcolato che quel maledetto bolide avrebbe rallentato una volta entrato in orbita attorno alla Terra, e i miei calcoli si sono rivelati perfetti. Volete sapere come mi sono regolato? Ve lo dico subito! Ho calcolato di quanto avrebbe dovuto rallentare per cadere esattamente nella Fossa di Luzon. Di trenta metri al secondo. Manco a farlo apposta il bolide ha rallentato di trenta metri al secondo ed e finito nel bel mezzo della Fossa. Ora ditemi voi: come faccio a spiegare un ragionamento del genere a quei signori di Washington?
Terry senti improvvisamente una grande simpatia per Morton. E gia brutto dover discutere con se stessi su qualcosa di incredibile, ma il dottor Morton era in una situazione assai piu delicata: per aver ingenuamente dichiarato i risaltati di un suo ragionamento non del tutto ortodosso, risultati rivelatisi poi giusti, doveva adesso spiegare come c’era arrivato. E non poteva farlo.
— Questa storia dovra pur finire! — brontolo Morton, rabbioso. — Prima o poi scopriranno che non ho calcolato il punto di atterraggio in base ai dati relativi al volo, ma ho fatto esattamente l’inverso. Davis, per l’amor di Dio, fai qualcosa per salvare la mia reputazione! E voi…
— Cerchero di fare il possibile — promise Davis.
— Ho bisogno di avere le prove che i miei sospetti sono giusti o sbagliati, o correro il rischio di rovinarmi! — esclamo Morton. — So che cos’hai in mente di fare, Davis. Ebbene, sbrigati a farlo! Qui alla stazione possiamo esserti di qualche aiuto?
Davis allargo le braccia in un gesto che rivelava quanto poco ci sperasse.
— Qualcosa potete fare — disse invece Terry. — Mandate qualcuno con una barca all’imbocco della laguna e ditegli che immerga un remo in acqua tenendo appoggiato l’orecchio all’impugnatura. Dovrebbe sentire il ronzio, se c’e ancora. Stamattina c’era.
— Perche volete controllare? — chiese Morton, sospettoso. — Pensate che ci saranno cambiamenti?
— Puo darsi — rispose Terry.
— Abbiamo catturato quasi tutti i pesci abissali della laguna, e forse facendo questo abbiamo interferito con… con la funzione di quegli aggeggi di plastica rivelando che quassu era successo qualcosa. Puo darsi che si abbia una reazione. In tal caso il ronzio dovrebbe cessare e ricominciare dopo un certo periodo. E allora, se la mia ipotesi e esatta, in laguna ricompariranno i pesci abissali.
— Temo che noi due avremo la stessa delusione! — commento Morton. — Comunque daro disposizioni perche venga fatto questo controllo. Voi occupatevi del resto.
Il dottor Morton risali sul ponte. Quando ci torno anche Terry, lo scienziato si stava gia allontanando lungo il molo.
Il panfilo salpo indisturbato. L’“
Il ricevitore subacqueo continuava a captare il misterioso ronzio e a Terry venne in mente di calcolarne il punto di provenienza basandosi sull’intensita, la direzione e l’angolo di rifrazione dato dall’ostacolo della barriera corallina. A conti fatti, ammesso che fossero giusti, risulto che una linea retta, partendo dalla scogliera, avrebbe toccato il punto da cui proveniva il ronzio a quattro o cinque miglia da li e a una profondita di circa ottomila metri.
L’“
Non accadde nulla del genere. Il panfilo prosegui tranquillo sotto la spinta di tutte le sue vele in un oceano che non presentava niente di misterioso.
Poi Terry prese a chiacchierare con Deirdre, e il mondo divento normalissimo, come se i loro discoli avessero di colpo allontanato ogni minaccia. I due giovani parlarono della loro infanzia, di cio che avevano fatto e dei posti in cui erano stati.
Circa alle quattro del pomeriggio, dal suo posto di vedetta, e col classico tono del marinaio di professione, Nick grido: — Qualcosa in vista!
L’intero equipaggio del panfilo corse alla murata per vedere una specie di zampillo lontanissimo. Lo yacht viro leggermente di bordo e poco dopo raggiunse un branco di balene in emersione. I grossi corpi scuri fendevano agilmente le onde, e Jug ne approfitto per sciorinare tutto quel che sapeva sui cetacei spiegando con ampiezza di particolari che dai getti d’acqua che quei mammiferi emettevano era evidente che si trattava di capodogli. Deirdre si interesso vivamente a un cucciolo che nuotava vicinissimo a un esemplare piu grosso.
Proseguirono la loro corsa lasciandosi le balene alle spalle, mentre i quattro studenti si impegnavano in un’animata discussione sui mammiferi marini, sulle balene in particolare, sulla loro capacita di scendere a grandi