Il posamine intanto proseguiva la sua corsa irregolare lanciando le bombe di profondita. Ne vennero sganciate venti e finalmente esplose la prima.

Il colpo venne sentito anche dall’“Esperance”. Poi le esplosioni si susseguirono rapide. Due, tre, cinque… Dieci… Il posamine continuava a spargere i suoi semi mortali. Lontano emerse un grosso getto di gas e schiuma. Un’altra esplosione. Un’altra ancora…

L’“Esperance” tremo scossa dalle onde d’urto.

Davis arrivo dalla cabina radio con la notizia che la portaerei aveva inviato una squadriglia a bombardare il punto in cui era stato distrutto il batiscafo. Li il posamine compiva i suoi zig zag e sganciava mine su mine. Le colonne di gas si moltiplicarono. Poi anche la seconda unita cerco riparo in acque basse e accosto alla portaerei. L’“Esperance” si infilo fra le due grosse unita da guerra. Dal ponte della portaerei qualcuno grido con un megafono: — Cos’e successo al vostro bompresso?

— Un polipo — rispose Terry.

— Voi siete arrivati giusto in tempo per sterminarli, ma noi abbiamo avuto una nottataccia con quelle bestie.

Lontano ci fu un’enorme eruzione di gas… Poi il sonar capto un rumore nuovo. Un rumore d’acqua smossa…

— Arrivano! — grido Terry.

— Tenetevi pronti a combattere!

— Sono loro, vero, Terry? — domando Deirdre con voce tremante. — Sono le creature scese con i bolidi…

— E devono essere alquanto malconce dopo il bombardamento — disse Terry. — Se tentano di dare battaglia dopo la lezione avuta…

Due nuovi zampilli di gas, poi altre esplosioni dal profondo.

Dagli abissi irruppe una cosa oblunga, immensa, simile a un missile. Balzo in alto, dritta contro il cielo e svetto via, veloce. Un altro di quei “missili” segui il primo, ma questo era di forma sferica.

Nuove esplosioni in fondo all’oceano, e nuovi “missili” schizzarono dalle acque scomparendo rapidi nel cielo, verso lo spazio.

La contraerea entro in azione, ma non riusci a colpire le astronavi. Erano venti, forse trenta. Venti, trenta astronavi che nel giro di pochi secondi lasciarono gli abissi dell’oceano per tuffarsi negli abissi dello spazio.

Dalla zona in cui era stato distrutto il batiscafo gli aerei comunicarono che altri missili o razzi o astronavi erano spuntati dal mare per perdersi nell’aria a velocita tale da non poter essere intercettati.

L’ultimo missile era appena uscito dall’acqua, quando nell’abisso si scateno un’esplosione di forza inaudita.

— Una bomba a orologeria — disse Terry. — Se ne sono andati appena in tempo.

Uno yacht privato, un peschereccio, una stazione-osservatorio, una portaerei e un posamine, avevano sventato l’invasione della Terra. Ma non si poteva dare la notizia al mondo, e i protagonisti dell’impresa dovettero accontentarsi di aver salvato il genere umano. Il che non e poco.

Dopo cena Terry e Deirdre sedettero sulla veranda della stazione di Thrawn. Nel buio, poco dopo, si profilo la figura di Davis.

— Deirdre… Terry! — chiamo.

— Si — rispose Terry. Davis li raggiunse.

— Buone notizie arrivate fresche per radio — annuncio. — Il radar e riuscito a localizzare i missili. Sono divisi in due gruppi: uno punta verso il Sole, l’altro verso lo spazio piu remoto. Direi che la meta sia Giove per gli uni e Venere per gli altri. Marte e da escludere. Comunque se ne sono definitivamente andati.

— Due razze diverse, dunque — mormoro Terry. — I bolidi infatti avevano caratteristiche molto diverse. Due razze in grado di compiere viaggi spaziali e finite entrambe sulla Terra.

— Gia — disse il padre di Deirdre. — Due razze abituate a un ambiente di enormi pressioni, i venusiani per gli abissi del loro pianeta, e i gioviani per l’enorme massa del mondo che li ospita.

— Forse quegli esseri non intendevano affatto impiantare una base sulla Terra — riprese Terry dopo “un lungo silenzio. — Forse hanno fissato nel nostro oceano una specie di base per entrare in contatto fra loro. Puo essere proprio questa la spiegazione.

— Cioe? — chiese Deirdre.

— Quando si possiedono mezzi spaziali cosi potenti — continuo Terry, — e assurdo combattersi. Dato che, con ogni probabilita, all’alta tecnologia delle astronavi corrisponde un’altrettanta sviluppata tecnologia degli armamenti, la cosa migliore e tentare di stabilire relazioni amichevoli… e rivolgere le proprie mire espansionistiche verso altri pianeti. Ci hanno provato, sulla nostra Terra, e gli e andata male. Adesso probabilmente si aspetteranno che anche noi costruiamo navi spaziali per iniziare relazioni interplanetarie…

— Chissa che non abbiate ragione! — commento Davis.

Terry non rispose. Deirdre gli stava dicendo qualcosa e lui non aveva voglia di ascoltare altro.

— Ci sono ancora parecchi punti oscuri in questa faccenda, pero — riprese Davis. — Come facevano a comandare quei polipi? E per quale ragione e in che modo gioviani e venusiani avevano deciso di’ scegliere proprio la Terra per incontrarsi?

Invano attese una risposta. Terry e Deirdre avevano in quel momento altre cose da dirsi, altre domande da farsi, altre risposte da darsi.

Con un sospiro Davis scese sottocoperta per vedere se gli riusciva di captare della buona musica.

FINE
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