modo avrebbero giustificato la perdita?

Lo yacht si diresse nel punto esatto in cui al mattino si era fermata la nave-laboratorio. Deirdre servi il pranzo sul ponte. Appena calato il sole il cielo si riempi di stelle eccezionalmente scintillanti. Tony porto su la chitarra e a bordo dell’“Esperance” esplose un’allegria contagiosa, dovuta piu che altro alla tensione nervosa, e in parte all’idea che i nove decimi almeno dell’umanita li avrebbero davvero considerati pazzi se avessero anche solo lontanamente sospettato quali erano i loro progetti per quella sera.

Affascinante, pero, l’appuntamento con una stella cadente. Appuntamento al quale si erano recati per un atto di cortesia professionale “di matti verso altri matti” pensava Terry.

Cosi, a bordo dell’“Esperance” si chiacchierava, si suonava e si cantava. Qualcuno accenno persino a ballare.

Infine Nick torno giu dalla sua radio, pronto a ricevere qualsiasi chiamata. Doug ricontrollo per l’ennesima volta le macchine fotografiche.

Dopo un certo tempo Nick si sporse dall’oblo. — Il dottor Morton continua a tempestarci di chiamate — grido. — Il bolide ha compiuto quattro giri orbitali, e al prossimo dovrebbe penetrare nell’atmosfera. Il dottor Morton dice che la caduta avra luogo alle ventuno, dodici minuti e diciassette secondi. Gli ho detto che siamo pronti.

La testa del giovane scomparve. — Non dimenticate — disse ansiosamente Doug. — Una volta inquadrato l’oggetto nell’obiettivo, non lo perdete di vista. E siate pronti a premere la levetta per girare la pellicola!

Terry provo a impugnare la sua macchina fotografica: pareva proprio un fucile. E di colpo non credette piu a niente: le ricerche dell’“Esperance”, i fenomeni osservati, le ipotesi fatte. Era pura pazzia! Provo una forte irritazione contro se stesso per essersi impegolato in una faccenda cosi ridicola!

Deirdre gli si accosto, e si protese a sussurrare: — Terry, ho appena avuto un attacco di buon senso! Cosa stiamo facendo qui? Dobbiamo essere impazziti!

Il giovane le strinse una mano, e il lieve contatto gli diede una sensazione straordinaria.

— A volte essere pazzi e una cosa bellissima — mormoro lui. — Dovremo riparlarne.

— Si… — disse la ragazza.

Poi Davis comunico le coordinate perche le macchine fotografiche venissero puntate nella giusta direzione. Il bolide avrebbe dovuto arrivare seguendo un angolo di trecentocinquanta gradi, da nord a sud. Il punto di caduta previsto era poco oltre la posizione del panfilo, ma poteva variare leggermente da est a ovest. Morton aveva bisogno di quante piu fotografie fosse possibile e nelle quali si vedessero le stelle.

A un tratto dall’aria venne un rombo continuo, e poco dopo si videro le luci di alcuni aerei. Sembravano stelle in movimento. Nick torno di corsa sul ponte. — Gli apparecchi ci hanno chiamato — riferi. — Hanno l’ordine di osservare qualunque fenomeno insolito che si verifichi tra le ventuno e le ventiquattro, ora di Manila. Traducendo in linguaggio comune ne risulta che il governo delle Filippine li ha spediti a dare un’occhiata.

— Bene — brontolo Davis. E dopo aver guardato il cronometro aggiunse: — Adesso sono le nove e cinque.

La prua dell’“Esperance” si alzava e si abbassava seguendo i movimenti delle onde, e sotto la cupola nera spruzzata di stelle risuonava ininterrotto il rombo degli aerei che sorvolavano la zona. I minuti passarono, lentissimi. Alle nove, dodici primi, ventidue secondi, nel cielo, in direzione nord, apparve una luce, che ando aumentando d’intensita. Raggiunto il massimo splendore comincio a diminuire. Ma dopo alcuni secondi riprese vigore.

Terry si trovo a guardare nel riquadro della macchina fotografica quasi senza rendersene conto. Scatto una fotografia e giro la pellicola, scatto ancora e ancora aziono la levetta.

La luce divento ancora piu fulgida, tanto da permettere di vedere le connessure nell’impianto del ponte dell’“Esperance”. Dopo un’altra vampata ancora piu splendente la luminosita del bolide parve stabilizzarsi di nuovo. “Missile a piu stadi?” penso Terry. Infine la luce incandescente lascio il posto a una luminosita rosso cupo. Terry punto ancora la macchina fotografica e aziono il grilletto. La luce passo sopra lo yacht e fini nel mare, due miglia dietro l’“Esperance”. Pochi secondi dopo le onde d’urto causate dall’impatto si infransero contro le fiancate del panfilo mentre dal mare si levava una nuvola di vapore.

Poi piu niente tranne il ronzio degli aerei che sorvolavano l’oceano. Infine un rumore di tuono che rotolo lontano in direzione nord: il rombo del bolide in corsa che arrivava quando il corpo che l’aveva prodotto era sparito in mare.

A bordo dello yacht erano ammutoliti tutti. Nick fece una corsa giu in cabina e risali poco dopo.

— Gli aerei riferiscono di aver notato il fenomeno — disse. — Domandano se devono continuare a sorvolare la zona nel caso che succeda qualcos’altro.

— Niente in programma per il momento — rispose Davis, in tono ironico.

— Avvertili che lo spettacolo e finito. Lo yacht riprese il suo viaggio e Davis scese in cabina radio per mettersi in contatto con Morton.

Terry e Deirdre cercarono un angolo tranquillo dove poter chiacchierare indisturbati. Fu un discorso molto importante il loro, ma non aveva niente a che fare ne con pesci ne con meteoriti ne con oggetti strani di plastica. Fu comunque un colloquio soddisfacente per entrambi, almeno a giudicare dalle loro espressioni del mattino seguente quando il panfilo entro nelle acque calme della laguna di Thrawn.

Nick fermo le macchine e l’“Esperance” accosto dolcemente al molo. Gli uomini della stazione-osservatorio erano tutti li ad aspettarli, e il dottor Morton sali subito a bordo. Il suo umore era chiaramente pessimo.

— Un bel guaio — disse a Davis. — Ho previsto di nuovo con esattezza il punto di caduta del bolide! Ho dovuto usare un altro valore di rallentamento per far quadrare i calcoli, e adesso naturalmente mi vengono chieste spiegazioni! Come faccio a dire a Washington che conoscevo gia il punto di caduta e che mi sono limitato a calcolare il tempo?

— Scendiamo a esaminare le foto, poi ne discuteremo — rispose Davis.

I due amici scomparvero sottocoperta. Terry aveva gia visto le fotografie scattate la sera prima. Doug le aveva sviluppate e stampate con la massima cura variando i tempi di sviluppo e i liquidi per il fissaggio a seconda dell’esposizione dell’oggetto luminoso. In complesso c’erano una ventina di buone fotografie del bolide, da quando era comparso nel cielo fino al momento della sua caduta in mare. Doug aveva anche fatto qualche ingrandimento delle meglio riuscite. In quasi tutte il meteorite appariva un po’ confuso, effetto dovuto anche all’alone di luce che l’accompagnava. Una sola fotografia era quasi perfetta. Ed era la meno convincente di tutte. Vi si vedeva la parte anteriore di un oggetto conico rivolto con la punta in avanti. Nessuno avrebbe creduto che quello fosse un meteorite. Aveva troppo l’aria di essere stato costruito.

Sul ponte, Terry e Deirdre assistevano alle animate discussioni del personale dell’osservatorio. Dal loro punto di vista quello della notte prima era stato senz’altro l’avvenimento piu sensazionale di tutta la storia. Informando il capitano Horta, Terry era riuscito a far si che la faccenda dei bolidi si diffondesse sino ad arrivare ai membri piu importanti del governo, i quali se n’erano interessati immediatamente, tant’e vero che dietro loro richiesta la portaerei americana aveva inviato sul posto alcuni apparecchi con ordini che erano rimasti incomprensibili finche il corpo misterioso non aveva fatto la sua comparsa all’orizzonte. A questo punto tutti gli equipaggi degli aerei avevano capito perche mai erano stati inviati nella zona. Chiaro percio che il dottor Morton, il quale aveva previsto l’avvenimento, era l’uomo che ne sapeva piu di tutti sui meteoriti. Le sue dichiarazioni avevano quindi acquistato un immenso valore, e tutta Thrawn partecipava al suo trionfo professionale. Comunque la notizia non sarebbe apparsa sui giornali.

A quanto pareva quelli dell’isola non si preoccupavano piu dei pesci. Avevano ben altro a cui pensare, adesso! Il loro capo aveva calcolato esattamente il punto e il momento di caduta di una massa meteorica proveniente dallo spazio, e l’aveva fatto quando ancora il bolide si trovava a novemila metri di altezza. Un successo straordinario dal punto di vista tecnico-scientifico.

Infine Davis e Morton risalirono per sbarcare subito insieme con i quattro studenti. Terry e Deirdre restarono a bordo con il radiotelegrafista dell’osservatorio.

— Ci sara un ricevimento, con champagne e discorsi — disse il marconista.

— Ci verrete?

— Certo — rispose Terry. — Prima pero voglio fare una nuotata. Non abbiamo piu avuto occasione di fare un bagno in mare dall’ultima volta che siamo stati qui.

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