rivolgersi verso la console.
— E ora — disse con un sospiro mentre girava nuovamente il cursore del volume — sentiamo che cosa ne pensano i nostri amici.
ChinTekki-tho fu il primo a parlare. — John William Washington! — sbotto. — Chi sei tu per dare ordini ai Grandi Anziani? Sai benissimo che non cederanno mai alla forza! Tu ci stai chiedendo di ingoiare la nostra stessa saliva!
— Lisandro, non spetta certo a te prendere una decisione simile! — intervenne con rabbia Hamilton Boyle, — Scordatelo! Gli hakh’hli hanno gia dato prova di non essere degni della nostra fiducia!
— Sono i terrestri che hanno mentito spudoratamente! — ribatte ChinTekki-tho.
— Oh, smettetela una buona volta — disse Sandy con tono rassegnato. — E proprio questa la funzione degli ambasciatori. Altrimenti, non vi sono dubbi sul fatto che entrambe le parti mentirebbero e non rispetterebbero gli accordi. — Annui con espressione saputa. — Naturalmente, siete entrambi molto esperti nell’inganno. Mi avete mentito troppe volte perche io possa credere in qualsiasi cosa mi diciate adesso.
— Noi non ti abbiamo esattamente mentito… — si difese Boyle dalla parte inferiore dello schermo.
Sandy si produsse in una risata selvaggia. — Esattamente! — ripete. — Anche questa stessa parola e una menzogna! Boyle, lo so benissimo che menti. So benissimo che gli esseri umani sanno mentire molto bene e con grande facilita, perche io stesso ho imparato a farlo molto rapidamente.
— Ma tu non sei… — inizio Boyle, ma poi si interruppe. All’interno della navetta, Marguery si porto la mano alla bocca.
Sandy la fisso, poi torno a guardare lo schermo. — Vedo che ci sono altre menzogne che non sono state ancora rivelate — disse cupo. — Di che si tratta, ChinTekki-tho?
Il grande hakh’hli rigiro i pollici con fare impaziente. — Domandalo alla tua femmina terrestre, e non a me — borbotto in hakh’hli.
— Lo sto domandando a te! E voglio la risposta in inglese!
— Sara meglio per te se lo dico in hakh’hli — disse ChinTekki-tho serio. — Puoi credermi in questo.
— Dimmelo ugualmente in inglese! Non avete trovato i miei genitori vivi su un’astronave. Non sono figlio di una donna americana. Gli unici astronauti nello spazio in quel momento erano russi, ed erano entrambi di sesso maschile!
— E vero, Lisandro — confermo ChinTekki-tho con tono gentile. — Ed erano anche entrambi morti da tempo. Inoltre nella loro nave non vi era piu ossigeno, e di conseguenza vi era ben poco tessuto umano da utilizzare.
Sandy trasali ma cerco di non dare segni di nervosismo. Sentirselo dire di persona era realmente terribile, ma del resto si era aspettato una cosa del genere fin da quando aveva scoperto il fatto degli astronauti russi da Marguery. — Cio che stai cercando di dirmi — disse con tono teso — e che sono un hakh’hli. Che mi avete alterato geneticamente per farmi apparire come un essere umano. E cosi?
Ma ChinTekki-tho stava scuotendo il capo in un gesto di negazione. — No, Lisandro — disse. — Tu non sei un hakh’hli.
Alle sua spalle, ormai quasi dimenticata, Marguery sussurro, — No, Sandy. Non sei
Da quando Sandy la conosceva, Marguery Darp non si era mai espressa con un simile tono di voce. — E vero? — le domando Sandy con voce sempre piu tesa scrutandole il volto. — E tu l’hai sempre saputo?
Marguery annui. Con tristezza. Teneramente. — Ce ne siamo resi conto non appena abbiamo compiuto qualche esame sui tuoi tessuti. Prima abbiamo controllato le tue escrezioni, incanalando i tubi di scarico del tuo bagno. Poi l’esame che hai fatto in ospedale, assieme a quello del tuo sperma, ha confermato che…
— Nessuno finora ha mai preso un campione del mio sperma!
Marguery riusci ad abbozzare un sorriso. — Qualcuno lo ha preso, Sandy. Sono stata io. — Sandy non pote fare a meno di arrossire, nonostante la gravita del momento. — Non appena gli esperti hanno iniziato a esaminare il tuo DNA — continuo Marguery — si sono resi conto che non era del tutto umano. Naturalmente abbiamo subito fatto un confronto con le cellule hakh’hli del corpo di Obie, ma non risultava esserci alcuna analogia, anche se vi era qualche similitudine. Abbiamo anche fatto un riscontro con il DNA delle api-falco che siamo riusciti a catturare, ma naturalmente non aveva nulla a che vedere, come del resto era prevedibile. Poi pero abbiamo provato a fare un paragone con altri campioni di tessuto…
— Non potevate avere altri campioni di tessuto — intervenne Sandy seccamente. — Non c’era nessun altro essere vivente a bordo della navetta!
Marguery scosse il capo. — Non ho detto che si trattava di tessuto di un essere vivente, Sandy. Gli altri campioni di tessuto erano quelli del cibo che Polly e gli altri avevano avanzato. La… la carne — concluse sconsolata.
Sandy la fisso con aria incredula per un secondo, poi si rivolse allo schermo. — Ti prego, ChinTekki-tho — disse con tono di supplica.
— E vero, Lisandro — rispose il vecchio tutore hakh’hli. — Abbiamo dovuto usare altre fonti di DNA. E stato molto difficile dividere i geni mantenendo tutte le possibili caratteristiche umane, e poi abbiamo avuto bisogno di una madre sostitutiva per farti venire alla luce. Lisandro, per crearti abbiamo dovuto prendere in prestito del materiale genetico dagli hoo’hik. Quando sei nato, sei venuto fuori dal ventre di un hoo’hik.
24
Sandy fissava con espressione vacua il silenzioso schermo della console del modulo di atterraggio. Dalla parte di Sandy vi era silenzio; dall’altro capo del circuito, sia sulla Terra sia sulla nave hakh’hli, era esattamente l’opposto. Gridavano tutti. Sandy non aveva dubbi in proposito, poiche vedeva chiaramente il modo in cui agitavano le braccia e contorcevano labbra e mascelle mentre discutevano fra loro. Non aveva alcuna intenzione di alzare nuovamente il volume.
Marguery non stava nemmeno guardando lo schermo. La sua attenzione era focalizzata unicamente su Sandy. Come primo impulso, le era venuta voglia di gettargli le braccia attorno al collo per confortarlo, poiche se vi era mai stata una persona che aveva bisogno di essere confortata, era proprio Sandy in quel momento. Tuttavia, Marguery non osava farlo. Il volto di Sandy era come un pezzo di granito. Quando gli accarezzo una guancia, senti il pulsare del muscolo sotto la sua pelle.
Lisandro si allontano di scatto, girando il viso dal lato opposto. Disse qualcosa, ma con voce talmente bassa che Marguery non si rese nemmeno conto che aveva parlato finche non si volto nella sua direzione con espressione interrogativa. — Che cosa hai detto, Sandy?
— Che cosa sono, allora? — domando lui con voce plumbea. — Non posso nemmeno essere considerato un essere umano?
Marguery inspiro profondamente. — Caro Sandy — disse — tu sei John William Washington, e non hai bisogno di essere nient’altro. Secondo i biologi, puoi fare tutto cio che puo fare un essere umano. Puoi pensare,