parte di loro sono senz’altro da considerare alla stregua di veri e propri barbari. Sai benissimo cio che hanno fatto al loro pianeta… al tuo pianeta natale, Lisandro! In che condizioni credi che sarebbe la nostra nave se permettessimo l’emissione continua di pericolose sostanze inquinanti?
— Sarebbe
— E esatto, Ippolita — disse ChinTekki-tho — ma al momento mi sto rivolgendo a Lisandro. Conosci il motivo per il quale gli abitanti umani della Terra hanno bisogno del nostro aiuto, Lisandro?
— E stato verificato con grande accuratezza e al di la di ogni dubbio — inizio Sandy usando una locuzione hakh’hli con parole inglesi per dimostrare la sua indipendenza (mostrare indipendenza di fronte a un Anziano pero non era una buona politica, quindi continuo recitando a memoria le parole che gli erano state insegnate). — La razza umana e riuscita nel corso degli anni a innalzare la temperatura dell’atmosfera terrestre, a diffondere composti acidi nell’aria, a saturare lo spazio orbitale del pianeta di relitti di vario genere, a inquinare le acque di superficie con materiali organici e di sintesi, a disperdere nell’ambiente sostanze radioattive di lunga durata e infine a permettere la deforestazione e l’erosione del suolo terrestre.
— Hai dimenticato — intervenne con tono sollecito Demmy — l’eutrofizzazione dei laghi.
— Non l’ho dimenticata — ribatte Sandy. — Fa parte dell’inquinamento delle acque con materiali organici e di sintesi, vero ChinTekki-tho?
— Esatto — confermo il tutore. — Ma hai tralasciato la cosa peggiore in assoluto. Oltre a tutto cio, i tuoi esseri umani sono anche aggressivi e violenti. Posseggono armi di vario tipo, e combattono spesso guerre fra di loro, arrivando fino al punto di uccidersi in massa a vicenda.
— Ho avuto modo di assistere alle trasmissioni — si limito a rispondere Sandy.
— Lo so. Quindi sei perfettamente consapevole del fatto che dobbiamo essere molto cauti nell’avvicinarci a loro. Se riterremo possibile un incontro pacifico fra gli esseri umani e gli hakh’hli, riveleremo la nostra presenza agli abitanti del pianeta Terra. Ma prima di fare una cosa del genere dobbiamo avere la certezza assoluta che l’incontro si svolga in maniera pacifica, ed e proprio in questo che consiste il tuo compito, Lisandro. Non possiamo assolutamente mettere a rischio l’integrita della nostra nave.
— Lode alla nave! — grido Obie, prontamente imitato in coro dalle femmine del gruppo.
— Si, lode alla nostra nave — ribadi ChinTekki-tho. — Allora, Lisandro, vorresti esporre la tua storia?
— Tanto per iniziare — disse Lisandro con tono scocciato — il mio nome non e Lisandro. Non quando mi trovero sulla Terra, almeno.
— Un’ottima precisazione — commento il tutore. — Continua.
— Mi chiamo John William Washington. Ho 23 anni. La mia casa si trova a Miami Beach, in Florida, ma i miei genitori, che si chiamavano Peter e Alice, sono morti in un incidente stradale. Sono uno studente universitario, ma la morte dei miei genitori mi ha intristito molto, e quindi ho deciso di prendermi un periodo di vacanza. Sto visitando l’Alaska perche e un luogo che ho sempre desiderato vedere. Sono stato in giro da solo, cercando oro nei ruscelli, e adesso mi sto preparando per tornare a Miami Beach, ma mi sono perso.
— Esatto — disse ChinTekki-tho con tono soddisfatto. Si concesse una pausa, nel corso della quale li osservo tutti quanti con aria pensierosa. — Avete qualche domanda? — domando infine.
Tania alzo una mano, in stile terrestre. — Per quale motivo non riceviamo piu trasmissioni dalla Terra, ChinTekki-tho? Non ne possiamo piu di vedere sempre gli stessi vecchi film.
— Non ne abbiamo assolutamente idea, Titania. Continuiamo a ricevere segnali elettromagnetici, quindi non abbiamo dubbi riguardo al fatto che i terrestri siano riusciti a sopravvivere alle loro difficolta, almeno entro certi limiti. Tuttavia, i segnali che riceviamo non sembrano contenere alcun tipo di dati. Non abbiamo idea di che cosa siano esattamente. Altre domande?
— Perche non possiamo piu vedere gli amici con i quali ci siamo addestrati in passato? — domando Obie. Stava riferendosi agli oltre 30 giovani hakh’hli che erano cresciuti con loro e che erano stati trasferiti in un altro settore della nave pochi dodigiorni prima.
— Perche i Grandi Anziani hanno deciso di segregarvi — spiego ChinTekki-tho. In realta quella spiegazione era piu che sufficiente per qualunque hakh’hli, ma il tutore volle essere generoso e aggiunse un supplemento di spiegazione per la coorte. — In fondo — disse — voi sei, volevo dire voi sette, scusami Lisandro, siete molto speciali. Sarete voi i primi ad atterrare sul pianeta Terra.
— Ma nel resto del gruppo vi erano molte femmine attraenti, mentre ora abbiamo solo queste tre — si lamento Obie, alimentando sibili di rabbia da parte delle femmine della coorte.
Il Tutore Primario pero stronco qualsiasi tipo di protesta sul nascere. — Basta cosi, Oberon! Ora dobbiamo recarci nella Camera dei Grandi Anziani per la vostra udienza. Ma prima di andare, volevo farvi un’ultima raccomandazione. Affinche la vostra preparazione per la missione venga portata a termine in maniera soddisfacente, d’ora in poi dovrete parlare sempre ed esclusivamente in inglese, anche fra di voi. Naturalmente, nel corso dell’udienza con i Grandi Anziani userete l’hakh’hli.
Dato che i Grandi Anziani non erano ancora pronti a riceverli, Sandy e il resto della coorte dovettero attendere nella sala di decompressione per un’ora e 52 minuti, secondo i loro nuovi orologi. Dapprincipio assunsero tutti un atteggiamento sottomesso, l’atteggiamento adatto a un’occasione solenne di quel genere. Lisandro si massaggio le orecchie doloranti; lo sbalzo di pressione gli faceva ancora male, nonostante cio che era gia stato fatto alle sue orecchie per alleviare un po’ il dolore.
L’atteggiamento sottomesso della coorte pero non duro molto a lungo; in fondo, un’occasione del genere era decisamente qualcosa di molto eccitante per loro. Obie ed Elena iniziarono a litigare come al solito, e Polly fu costretta a sedersi su entrambi per cercare di calmarli. Ma questo era un avvenimento piuttosto normale. Il solo fatto di poter accedere alle zone normalmente vietate della nave rappresentava qualcosa di speciale per loro, come una specie di avventura. A dir la verita era un’avventura solo quando non era una scocciatura, e cioe quando dovevano attraversare la nave per svolgere i loro turni di lavoro. Comunque fosse, nella sala di decompressione non vi era proprio nulla di emozionante. Non era altro che una stanza con alcune panche basse per accovacciarsi e alcuni schermi per l’intrattenimento che trasmettevano il programma della nave, che non mostrava quasi mai nulla di realmente interessante. Anche se, ogni dodigiorno, trasmetteva su tutti gli schermi un film terrestre selezionato fra le migliaia di registrazioni disponibili. Si trattava di un’occasione particolarmente interessante anche per la Coorte Missione Terra, soprattutto perche i dialoghi di questi film venivano doppiati in lingua hakh’hli da alcuni degli studiosi della nave esperti in lingue terrestri. Era sempre molto divertente sentire la voce di una femmina cheth che doppiava personaggi come un rude sergente di fanteria della Seconda guerra mondiale. Per il resto, pero, gli schermi della nave mostravano quasi sempre immagini dei circuiti standard, e anche cambiando in continuazione canale non si riuscivano a ottenere altro che riprese fisse dei motori, delle sale coltura, dell’abitacolo di pilotaggio e delle funzioni di manutenzione automatiche. Ogni tanto, gli schermi mostravano anche qualche ripresa esterna infinitamente noiosa di un sole che la nave aveva appena oltrepassato o magari del pianeta che era la loro destinazione. Tutto cio avrebbe anche potuto risultare abbastanza interessante, solo che per Sandy e la sua coorte non lo era affatto, dato che gli schermi della loro sezione mostravano cose decisamente piu interessanti. Erano stati forniti loro documentari, resoconti storici e programmi di ogni tipo che rappresentavano il succo di mezzo secolo di trasmissioni televisive e radiofoniche terrestri captate dai sistemi di ricezione della nave. E nonostante i componenti della coorte avessero guardato quei programmi per tre dodicesimi di ogni singola giornata della loro vita, li trovavano ancora emozionanti, se non altro per il solo fatto che provenivano dalla Terra.
Nella sala di attesa pero non veniva proiettato nulla di simile. Tanto piu che la stanza non era affatto grande, e i sottili odori emessi da Obie stavano monopolizzando sempre di piu l’attenzione delle femmine del gruppo. Fortunatamente, a un certo punto Tania riusci a trovare un canale che trasmetteva un evento sportivo: i campionati di lotta libera della nave erano attualmente in corso, e in qualche settore della zona ricreativa due enormi hakh’hli si stavano affrontando nei quarti di finale. La coorte si raduno immediatamente davanti allo schermo, dividendosi in due tifoserie. Persino un terrestre sarebbe stato in grado di seguire l’azione, se vi fosse stato qualche terrestre oltre a Sandy Washington ad assistere al combattimento, dato che in effetti quello sport rappresentava un’innovazione di origine terrestre per gli hakh’hli. Era stato copiato da alcune trasmissioni terrestri sui campionati di sumo giapponese, e in sostanza consisteva in un combattimento fra due giganti che si piombavano addosso a vicenda con tutto il loro peso.
Indubbiamente, si trattava di uno sport emozionante e spettacolare. Obie si rivolse a Sandy con tono entusiasta. — Se anche i tuoi terrestri non ci dessero nient’altro, per me questo e gia piu che sufficiente —