nemmeno sfiorato… pero avrebbe potuto destituirmi, togliermi dall’Osservatorio e mandarmi a lavorare nelle fattorie. Una prospettiva tutt’altro che simpatica. E poco dopo la mia discussione con Pitt, abbiamo scoperto che Nemesis aveva un pianeta… o una stella compagna. Di preciso, non sappiamo ancora quale sia la definizione esatta. Erano separati soltanto da una distanza di quattro milioni di chilometri, e il corpo celeste compagno non emetteva alcuna radiazione luminosa visibile.»
«Stai parlando di Megas, vero, mamma?»
«Si. E una vecchia parola che significa «grande» e, come pianeta, Megas e molto grande, molto piu grande del maggior pianeta del Sistema Solare, Giove. Ma e molto piccolo come stella. Alcuni considerano Megas una nana bruna.» Eugenia si interruppe e fisso la figlia, quasi dubitasse all’improvviso della sua capacita di assimilazione. «Sai cos’e una nana bruna, Molly?»
«Mi chiamo Marlene, mamma.»
Eugenia arrossi leggermente. «Si. Scusa se di tanto in tanto me ne dimentico. Non posso farci nulla. Vedi, un tempo avevo una bambina tanto cara che si chiamava Molly.»
«Lo so. E la prossima volta che avro sei anni, potrai chiamarmi Molly finche vorrai.»
Eugenia rise. «Sai cos’e una nana bruna, Marlene?»
«Si, mamma. Una nana bruna e un piccolo corpo celeste pseudostellare, con una massa troppo ridotta per sviluppare le temperature e le pressioni necessarie per produrre la fusione dell’idrogeno nel suo interno, ma con una massa sufficiente per produrre reazioni secondarie che consentono al corpo di conservare un certo calore.»
«Esatto. Niente male. Megas e un caso limite, in bilico tra le due cose. O e un pianeta molto caldo, o e una nana bruna molto fioca. Non sprigiona radiazioni luminose visibili, pero ha una intensa emissione infrarossa. E diverso da qualsiasi cosa studiata in passato. E stato il primo corpo planetario extrasolare, cioe il primo pianeta all’esterno del Sistema Solare, che abbiamo potuto studiare dettagliatamente, e tutto l’Osservatorio era indaffaratissimo. Anche volendo, non avrei avuto la possibilita di analizzare il moto di Nemesis e, se devo essere sincera, per un po’ me ne sono dimenticata. Anche a me interessava moltissimo Megas, capisci?»
«Hmmm» fece Marlene.
«Abbiamo scoperto che era l’unico corpo planetario di dimensioni considerevoli in orbita attorno a Nemesis, ma era sufficiente. Aveva una massa quintupla…»
«Lo so, mamma. Ha una massa quintupla rispetto a Giove, e che equivale a un trentesimo della massa di Nemesis. Il computer mi ha informata da un pezzo.»
«Certo, cara. Ed e inabitabile come Giove… anzi, ancor piu inabitabile di Giove, se mai. All’inizio siamo rimasti delusi, anche se in fondo non ci aspettavamo di trovare un pianeta abitabile attorno a una nana rossa. Se un pianeta e abbastanza vicino a una stella come Nemesis da presentare l’acqua allo stato liquido, per gli influssi gravitazionali e inevitabile che il pianeta rivolga sempre un lato alla stella.»
«Ed e quello che fa Megas, no, mamma? Voglio dire, un lato guarda sempre Nemesis, vero?»
«Si. Il che significa che Megas ha un lato caldo e uno freddo, e il lato caldo e piuttosto caldo. Sarebbe al calor rosso, se non fosse per la circolazione della sua atmosfera densa che tende a equilibrare un po’ le temperature. Per questo fenomeno e per il calore interno di Megas, anche il lato freddo e abbastanza caldo. Megas possiede molti aspetti singolari che non trovavano riscontro nell’esperienza astronomica. E poi abbiamo scoperto che Megas aveva un satellite o, volendo considerare Megas una piccolissima stella, un pianeta… Eritro.»
«Attorno al quale orbita Rotor, lo so. Ma, mamma, sono passati piu di undici anni da quando si e fatto tanto chiasso per Megas ed Eritro. In tutto questo tempo, non sei riuscita a dare un’occhiata di nascosto allo spettro di Nemesis e del Sole? Non hai fatto qualche calcolo?»
«Be’…»
«L’hai fatto, lo so» si affretto a dire Marlene.
«Lo vedi dalla mia espressione?»
«Da tutto.»
«Sai, Marlene, puo essere molto sgradevole avere attorno una persona come te… Comunque, si, lo ammetto, ho dato un’occhiata.»
«E…?»
«Si, si sta dirigendo verso il Sistema Solare.»
Ci fu una pausa. Poi Marlene disse sottovoce: «Ci sara una collisione?».
«No, secondo i miei calcoli. Sono sicura che Nemesis non colpira il Sole, ne la Terra, ne qualche parte importante del Sistema Solare, se e per questo. Ma, vedi, non e necessario che colpisca qualcosa… Anche se non colpira nulla, probabilmente distruggera la Terra.»
Per Marlene era chiaro: a sua madre non piaceva parlare della distruzione della Terra, c’erano delle frizioni interne che la bloccavano, se fosse dipeso da lei avrebbe smesso di parlare. L’espressione di Eugenia, il modo in cui si scosto leggermente dalla figlia (quasi fosse ansiosa di andarsene) e si passo piano la lingua sulle labbra (quasi stesse cercando di cancellare il sapore delle parole dette)… erano tutti messaggi inequivocabili per Marlene.
Ma non voleva che sua madre smettesse. Quello che aveva saputo non le bastava.
«Se Nemesis non colpira la Terra, come fara a distruggerla?» chiese garbatamente.
«Provero a spiegarti. La Terra gira attorno al Sole, proprio come Rotor gira attorno a Eritro. Se nel Sistema Solare ci fossero solo la Terra e il Sole, la Terra girerebbe mantenendo la stessa orbita quasi in eterno. Dico «quasi» perche, ruotando, la Terra irradia delle onde gravitazionali che riducono la sua quantita di moto, e questo fa si che la Terra si avvicini lentissimamente al Sole. Ma possiamo ignorare il fenomeno.
'Ci sono altri fattori che complicano la situazione, perche la Terra non e sola. La Luna, Marte, Venere, Giove, tutti i corpi vicini attirano la Terra. Sono attrazioni di scarsissima entita rispetto all’attrazione del Sole, cosi la Terra rimane nella propria orbita piu o meno. Tuttavia, queste attrazioni minori, che variano in quanto a direzione e intensita in modo complicato per il movimento dei vari corpi celesti, producono dei lievi cambiamenti nell’orbita terrestre. La Terra oscilla leggermente dentro e fuori, la sua inclinazione assiale si sposta e l’angolo varia, l’eccentricita cambia un po’, e cosi via.
'Si puo dimostrare…
'Ora supponiamo che Nemesis sfrecci in prossimita del Sistema Solare senza entrare in collisione, che arrivi al massimo a un mese luce di distanza, circa… meno di un trilione di chilometri. Passando, e il suo passaggio durerebbe un certo numero di anni, Nemesis dara uno scossone gravitazionale al sistema. La vibrazione diventera piu forte, ma poi, una volta passata Nemesis, si riassestera.»
Marlene intervenne. «Ho l’impressione che tu la consideri una cosa tragica anche se dalle tue parole non sembrerebbe. Che male c’e se Nemesis fara vibrare un po’ di piu il Sistema Solare… se alla fine tutto si riassestera?»
«Gia, ma tornera tutto come prima? Ecco il problema. Se la posizione di equilibrio della Terra sara leggermente diversa… se la Terra sara un po’ piu lontana dal Sole o un po’ piu vicina, se la sua orbita sara un po’ piu eccentrica o il suo asse piu inclinato o meno inclinato… che ripercussioni ci saranno sul clima terrestre? Anche un piccolo cambiamento potrebbe trasformarla in un mondo inabitabile.»
«Non puoi stabilirlo prima?»
«No. Rotor non e il posto piu adatto per calcoli del genere. Anche Rotor vibra, e parecchio. Stando qui ci vorrebbero molto tempo e un’infinita di calcoli per dedurre dalle mie osservazioni la traiettoria
«Quindi non puoi stabilire con precisione a che distanza passera dal Sistema Solare.»
«E quasi impossibile calcolarlo. Bisogna tenere conto del campo gravitazionale di ogni stella vicina nel raggio di una dozzina di anni luce. Dopo tutto, il minimo effetto trascurato nei calcoli, in oltre due anni luce, potrebbe accumularsi e portare a una deviazione enorme, e invece del passaggio ravvicinato previsto avremmo una traiettoria lontanissima, o viceversa.»