C’era l’Octavo, per esempio.

Non appena fu toccato dalla luce del sole, il libro si richiuse e comincio la sua discesa verso la torre. Molti dei presenti si resero allora conto che su di loro stava venendo giu l’unica cosa veramente magica di tutto il mondo-Disco.

Il sentimento di beatitudine e di fratellanza evaporo insieme con la rugiada mattutina. Scuotivento e Duefiori furono spinti da parte a gomitate dalla folla delle persone che si precipitavano in avanti, lottando e travolgendosi, le mani tese.

L’Octavo cadde in mezzo alla massa urlante. Vi fu uno scatto. Uno scatto deciso, il genere di scatto prodotto da un coperchio che non ha nessuna fretta di aprirsi.

Scuotivento lancio un’occhiata a Duefiori, sbirciando tra le gambe della gente.

— Sai che cosa credo stia per accadere? — gli chiese con una smorfia divertita.

— Cosa?

— Credo che quando aprirai il Bagaglio, dentro ci sara semplicemente la tua biancheria, ecco che cosa credo.

— Oh, povero me!

— Penso che l’Octavo sa come badare a se stesso. Quello e il posto migliore per lui, davvero.

— Suppongo di si. Sai, qualche volta ho la sensazione che il Bagaglio sappia esattamente quello che fa.

— So che vuoi dire.

Strisciarono fuori dalla folla in tumulto, si rialzarono, si tolsero via la polvere e si diressero verso la scala. Nessuno presto loro attenzione.

— Cosa stanno facendo? — domando Duefiori, che si sforzava di guardare sopra le teste della calca.

— Pare che stiano cercando di forzare il coperchio — rispose il mago.

Si udi uno scatto e un urlo.

— Secondo me, il Bagaglio e molto compiaciuto dell’attenzione che riscuote — osservo Duefiori, mentre scendevano con precauzione giu per la scala a chiocciola.

— Si, probabilmente gli fa bene uscire e incontrare gente. E adesso — concluse Scuotivento — credo che mi farebbe bene andare a ordinare un paio di bicchieri.

— Buona idea — approvo Duefiori. — Ne berro un paio anch’io.

Duefiori si sveglio che era quasi mezzogiorno. Non ricordava perche si trovasse in un fienile o perche indossasse una giacca non sua. Ma si sveglio con un’idea ben precisa in mente.

Decise che era di vitale importanza parlarne a Scuotivento.

Cadde dalia paglia e atterro sui Bagaglio.

— Oh, sei qui, tu? Spero ti vergognerai di te stesso — gli disse.

Il Bagaglio sembro sconcertato.

— Comunque, voglio pettinarmi. Apri — ordino l’ometto.

Il Bagaglio, compiacente, spalanco il coperchio. Duefiori frugo tra le borse e le scatole finche trovo un pettine e uno specchio e mise riparo ai danni della notte. Poi guardo severamente il Bagaglio.

— Immagino che non hai intenzione di dirmi cosa hai fatto con l’Octavo?

Per descrivere l’espressione del Bagaglio l’unico aggettivo sarebbe 'legnoso'.

— Benissimo. Vieni via, allora.

Duefiori usci nella luce del sole, un po’ troppo vivida per i suoi gusti, e cammino senza meta per la strada. Ogni cosa aveva un aspetto fresco e nuovo, perfino gli odori, ma in giro c’era poca gente. Era stata una lunga notte.

Trovo Scuotivento ai piedi della Torre dell’Arte a dirigere una squadra di operai. Questi avevano innalzato sul tetto una specie di cavalletto e stavano calando a terra i maghi di pietra. Gli parve che fosse assistito da una scimmia, ma Duefiori non era di umore da sorprendersi di nulla.

— Potranno tornare com’erano? — chiese.

Scuotivento si volto. — Cosa? Ah, sei tu. No, probabilmente no. A ogni modo, temo che abbiano fatto cadere il povero Wert. Sul selciato da centocinquanta metri.

— Potrai rimediare?

— Farci un bel giardino roccioso.

— Sei molto allegro. — Nella voce di Duefiori vibro una nota di rimprovero. — Non sei andato a letto?

— Strano, non riuscivo a dormire — rispose Scuotivento. — Sono uscito a prendere una boccata d’aria e nessuno sembrava sapesse cosa fare. Cosi mi sono messo a radunare la gente — indico il bibliotecario, che cercava di tenergli la mano — e ho cominciato a organizzare un po’ le cose. Bella giornata, vero? L’aria e come il vino.

— Scuotivento, ho deciso che…

— Sai, sto pensando che potrei iscrivermi di nuovo — rispose tutto allegro l’amico. — Credo che questa volta potrei veramente farcela. Mi sento in grado di padroneggiare la magia e laurearmi a pieni voti. Dicono che, se si ottiene il summa cum laude, dopo uno se la passa bene…

— Ottimo, perche…

— E poi, ora al vertice c’e molto spazio, dato che tutti i pezzi grossi serviranno da fermaporta, e…

— Io me ne torno a casa.

— …un ragazzo sveglio con un po’ di esperienza del mondo potrebbe… che cosa?

— Oook?

— Ho detto che torno a casa — ripete Duefiori, che tentava cortesemente di scuotersi di dosso il bibliotecario, il quale cercava di togliergli i pidocchi.

— Quale casa? — Scuotivento era meravigliato.

— Casa, casa. Casa mia. Dove vivo — spiego pazientemente l’ometto. — Al di la del mare. Sai. da dove sono venuto. Vorrebbe per piacere smetterla? — (rivolto al bibliotecario).

— Oh! — fece il mago.

— Oook? — fece il bibliotecario.

Dopo una pausa. Duefiori riprese: — Vedi, mi e venuto in mente la notte scorsa. Ho pensato, be’, il fatto e, tutto quel viaggiare e vedere le cose e bello. Ma ci si puo anche divertire un sacco dall’esserci stato. Sai, incollare tutte le immagini in un libro e ricordarsi le cose.

— Davvero?

— Oook?

— Oh, si. L’importante del fatto di avere un sacco di cose da ricordare e che dopo si deve andare in qualche posto dove potersene ricordare, capisci? Non si e stati mai realmente da nessuna parte, finche non si e tornati a casa. E cosi che la intendo io.

Scuotivento si ripete mentalmente la frase. Che non gli parve migliore nemmeno la seconda volta.

— Oh! — esclamo ancora. — Be’, giusto. Se e cosi che la vedi tu. Allora, quando parti?

— Oggi, penso. Ci dev’essere una nave che fa una parte del viaggio.

— Suppongo di si. — Scuotivento era imbarazzato. Si guardo i piedi. Guardo il cielo. Si schiari la gola.

— Ne abbiamo passate delle belle insieme, eh? — disse Duefiori, dandogli una gomitata nelle costole.

— Gia — approvo l’amico e contorse la faccia in una specie di sorriso.

— Non sei inquieto, vero?

— Chi, io? No, perdinci. Ho cento e piu cose da fare.

— Benissimo, allora. Ascolta, andiamo a fare colazione e dopo possiamo scendere al molo.

Scuotivento annui con aria lugubre, si giro verso il suo assistente e tiro fuori una banana dalla tasca.

— Adesso che sai come si fa, prendi tu il comando — borbotto.

— Oook.

In realta non c’era nemmeno una nave in partenza verso l’Impero Agateo. Ma il fatto era irrilevante perche Duefiori conto semplicemente qualche moneta d’oro nella mano del primo capitano di un veliero in procinto di salpare, finche l’uomo vide improvvisamente il vantaggio di cambiare i propri piani.

Scuotivento aspetto sul molo finche Duefiori non ebbe finito di pagare il capitano quaranta volte il valore della sua nave.

— Ecco sistemata la faccenda — annuncio l’ometto. — Mi sbarchera alle Isole Scure e da li trovero facilmente un’altra nave.

— Splendido — commento Scuotivento.

Duefiori rimase un momento soprappensiero. Poi apri il Bagaglio e ne estrasse una borsa d’oro.

— Hai visto Cohen e Bethan? — domando.

— Credo che siano andati a sposarsi — rispose il mago. — Ho sentito Bethan dire che sarebbe stato ora o mai.

— Bene, quando li vedi dagli questa. — Duefiori gli tese la borsa. — So che mettere su casa per la prima volta costa parecchio.

L’ometto non aveva mai capito bene l’enorme differenza nel tasso di cambio. La borsa avrebbe facilmente procurato a Cohen un piccolo regno.

— Gliela daro alla prima occasione — lo assicuro Scuotivento e si accorse con sua sorpresa che intendeva farlo.

— Bene. Ho pensato di dare qualcosa anche a te.

— Oh, non c’e…

Duefiori frugo nel Bagaglio e ne estrasse un grosso sacco. Prese a riempirlo con indumenti e denaro e la scatola a immagini fino a vuotarlo del tutto. L’ultima cosa che ci mise fu il souvenir della scatola di sigarette musicale dal coperchio incrostato di conchiglie, accuratamente avvolta in carta velina.

— E tutto tuo — disse, richiudendo il coperchio del Bagaglio. — Io non ne avro piu bisogno e comunque non ci starebbe nel mio armadio.

Вы читаете La luce fantastica
Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ИЗБРАННОЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату