— Cosa?
— Non lo vuoi?
— Be’, io… naturalmente, ma… e tuo. Segue te, non me.
— Bagaglio — disse Duefiori — questo e Scuotivento. Tu sei suo, va bene?
Il Bagaglio tiro fuori adagio le sue gambette e si volto deciso a guardare il mago.
— In realta, sono convinto che lui non appartenga ad altri che a se stesso — dichiaro Duefiori.
— Si — approvo incerto Scuotivento.
— Be’, ecco fatto, allora. — L’ometto tese la mano.
— Addio, Scuotivento. Ti mandero una cartolina quando arrivo a casa. O qualche cosa.
— Si. Ogni volta che passi di qua, c’e sempre qualcuno che sa dove mi trovo.
— Si. Bene. Questo e quanto, allora.
— Questo e quanto, giusto.
— Giusto.
— Gia.
Duefiori si avvio su per la passerella d’imbarco, che la ciurma della nave ritiro subito dopo.
Il tamburo comincio a scandire il ritmo della voga e la nave venne spinta lentamente fuori nelle torbide acque dell’Ankh, ritornato al suo vecchio livello, s’immise nella marea e si diresse in mare aperto.
Scuotivento resto a fissarla finche non fu piu che un puntino. Allora abbasso gli occhi sul Bagaglio, che gli ricambio lo sguardo.
— Senti — gli disse — vattene. Ti restituisco a te stesso, mi capisci?
Gli giro le spalle e si allontano. Pochi secondi dopo udi dei passetti che lo seguivano. Si volto di scatto.
— Ho detto che non ti voglio. — E gli allungo un calcio.
Il Bagaglio si affloscio. Scuotivento seguito per la sua strada.
Dopo qualche metro si fermo, in ascolto. Non senti nulla. Si giro a guardare. Il Bagaglio era dove lo aveva lasciato. Sembrava come ripiegato su se stesso. Il mago ci penso un po’ su.
— Va bene, allora — disse. — Vieni.
Gli volto le spalle e si diresse all’Universita. Pochi minuti piu tardi, giunto a una decisione, il Bagaglio allungo le gambe e lo segui. Non gli pareva di avere una grande scelta.
Proseguirono lungo la banchina e poi in citta. Due puntini in un paesaggio che si andava rimpiccolendo e che comprendeva, mano a mano che la prospettiva si allargava, una minuscola nave in mezzo a un vasto mare verde. A sua volta, solo una parte di un oceano che cingeva un Disco spazzato dalle nuvole, sostenuto da quattro giganteschi elefanti, poggiati essi stessi sul carapace di un’enorme tartaruga.
Che presto non fu piu che un bagliore tra le stelle, e scomparve.