— Vengo con te.
— Cosa?
— Vengo con te — ripete Teela Brown.
— Stai dando i numeri?
— Be’,
Louis strinse i denti. Quando riprese a parlare, lo fece con una calma maggiore di quanto la situazione non richiedesse.
— Si, ci vado, ma ho delle ragioni che tu non hai e ho maggiori probabilita di sopravvivere di te perche ho piu esperienza.
— Ma io sono piu fortunata.
Louis sbuffo.
Teela batte le dita sul video dello schermo di lettura. La svirgolata luminosa della Nova avvampo sotto le sue unghie. — E
— Sara il burattinaio a decidere se devi venire o no. Hai sentito Nessus. Come te ce ne sono a migliaia.
— E io sono una di loro!
—
— Chi sei tu da sentirti tanto protettivo? Ti ho forse
— Scusami. Non so proprio perche ho tentato di farti delle imposizioni. Sei maggiorenne e libera.
— Molto gentile. Voglio far parte del vostro equipaggio. — Teela era ritornata gelidamente formale.
Il guaio era che lei
Pero la si poteva persuadere…
— Allora rifletti un po’ su questo — disse Louis. — Nessus e andato ben distante per proteggere la segretezza del suo viaggio. Ti sei chiesta perche? Che cosa c’e da nascondere?
— Ma e un affare, no? Puo anche darsi che lassu ci sia da rubare qualcosa di grande valore.
— E chi se ne frega? Il luogo dove andremo e distante duecento anni-luce dalla Terra.
— Anche la nave, pero.
Per quanto potesse sembrare strano, Teela non era certamente una ragazza ottusa. Solo che avrebbe dovuto evitare il gesto che fece immediatamente dopo: gli prese all’improvviso le mani, sorridendo, e gli disse con aria implorante: — Prendimi con te, Louis. Sono fortunata, lo sono veramente. Se Nessus non sceglie bene, rischierai di dormire da solo. E non ti piacerebbe per niente, lo so.
Lo aveva incastrato. Non ce l’avrebbe fatta a tenerla lontana dall’astronave di Nessus, anche perche lei avrebbe potuto rivolgersi direttamente al burattinaio.
— D’accordo — ripose.
E poi sarebbe stata una bella seccatura dormire da solo.
SPEAKER-AGLI-ANIMALI
Quella notte, mentre si concedeva a lui nel buio, la senti mormorare: — Ti amo. Vengo con te perche ti amo.
— Anch’io ti amo — rispose lui assonnato ma gentile. Poi comprese e le disse: — Era questo che ti riservavi di dire?
— Mm, mm.
— Mi seguirai per duecento anni-luce perche non resisti al pensiero di lasciarmi andare?
— Aaah! — Teela sbadiglio.
— Camera da letto luce diffusa — fece Louis. La stanza fu invasa da una tenue luce azzurra.
Si distaccarono un istante per occupare ognuno la propria zona-sonno. Per prepararsi al viaggio nello spazio si erano tolti le tinture cosmetiche e avevano disfatto le acconciature dei capelli. Adesso il codino di Louis era liscio e nero, sul grigio cuoio capelluto; i capelli erano tagliati a spazzola. La pelle di tonalita giallo-bruna e gli occhi scuri, leggermente obliqui, trasformavano considerevolmente il suo aspetto.
La metamorfosi di Teela era altrettanto drastica. Portava i capelli annodati dietro la nuca in modo da lasciare il viso scoperto. La pelle aveva il pallore tipico dei nordici. I grandi occhi scuri e la bocca, piccola e seria, dominavano il viso ovale; il naso era tanto minuscolo da passare quasi inosservato.
Si abbandonava al campo-sonno come una macchia di olio sull’acqua, completamente rilassata.
— Tu non sei mai andata oltre la Luna.
Lei fece segno di si.
— Io non sono il piu grande amatore del mondo. L’hai detto tu.
Teela Brown non aveva reticenze. In due giorni e due notti non aveva mai mentito, ne velato la verita e tanto meno eluso le domande. Louis doveva immaginarlo. Teela gli aveva parlato dei suoi amori. Louis le aveva raccontato poco delle sue esperienze personali e lei sembrava avere accettato la sua riservatezza. Teela pero non aveva segreti. E fu cosi che le fece la piu maledetta delle domande.
— Perche proprio me? — chiese Louis.
— Non lo so — gli confesso. — Che sia un caso di Karma? Tu sei un eroe, lo sai.
Louis era l’unico uomo vivente che avesse avuto i primi contatti con una specie alien. Avrebbe mai dimenticato l’episodio con i Trinocs?
Fece un altro tentativo. — Senti, io conosco il piu grande amatore del mondo. E un amico mio. Amare e il suo hobby. Scrive
Teela si stava tappando gli orecchi con le mani. — No, piantala — disse.
— Voglio solo che tu non vada a farti ammazzare da qualche parte. Sei troppo giovane.
Lei aveva di nuovo l’aria interrogativa. Le traspariva dagli occhi ogni volta che Louis usava le parole della lingua universale in una successione senza senso.
— Veramente avevo sonno, Louis. Ma non importa…
— Pensa alla tua intimita prima di lasciarti andare nel paese dei sogni. Il mezzo spaziale e un po’ ristretto.
— Vuoi dire che non potremo fare l’amore? Accidenti, Louis! Non me ne importa niente se ci vedono. Sono
— A me importa.
Lei gli rivolse di nuovo
— Un po’, si.
— Ti stavo parlando del mio amico. Il piu grande amatore del mondo. Be’, ha una collega — disse Louis, — che mi ha riferito qualcosa di cio che le stava insegnando. Ci vuole la gravita — aggiunse. — Campo-sonno. — Riacquistarono il peso.
— Stai cambiando discorso — fece Teela.
— Si. Ora basta.
— D’accordo, ma tieni bene in mente una cosa. Il tuo amico burattinaio potrebbe avere bisogno di quattro specie diverse, invece di tre. Ti potrebbe capitare un Trinoc al mio posto.
— Che prospettiva orrenda. Ora lo facciamo in tre fasi, partendo da una posizione a gambe divaricate…
— Come?