— Ora ti mostro…
Il mattino dopo Louis si sentiva piuttosto soddisfatto di viaggiare con Teela. Quando il dubbio lo riassali, era troppo tardi. Sarebbe stato troppo tardi per molto tempo.
Gli Outsiders commerciavano in informazioni. Compravano e vendevano a prezzo alto, ma quello che compravano lo rivendevano a piu riprese perche la loro sfera commerciale era l’intera Galassia. Il loro credito presso le banche umane era virtualmente illimitato.
Probabilmente la loro evoluzione aveva avuto origine in qualche immensa e gelida luna di gas. In un mondo molto simile a Nereide, la luna maggiore di Nettuno. Ora vivevano negli spazi interstellari su navi grandi come citta, azionate da meccanismi diversi: l’energia a fotoni o motori basati su teorie impossibili per la scienza umana. Se in un sistema planetario esistevano clienti potenziali, gli Outsiders affittavano lo spazio per crearvi i loro centri commerciali, con zone di riposo e di ricreazione, oltre alle aree destinate allo scarico delle merci. Cinquecento anni prima avevano preso in affitto Nereide.
— Credo che sia l’area piu vasta del loro commercio — disse Louis Wu. — Laggiu. — Indico un punto con la mano, tenendo l’altra sui controlli della nave-trasporto.
Nereide era una pianura gelida e rocciosa sotto la luce chiara delle stelle. Il Sole era un grosso punto bianco dal quale scaturiva tanta luce quanto da una luna piena; questa luce illuminava un labirinto di costruzioni emisferiche e uno sciame di piccole navi a razzo per il servizio trasporti dalla Terra all’orbita, con i compartimenti passeggeri che si affacciavano sullo spazio; ma piu della meta della pianura era occupata da mura basse disposte in forma regolare.
Speaker-agli-Animali, alle spalle di Louis, chiese: — Mi piacerebbe sapere a che servono. Per difesa, forse?
— Sono aree di riscaldamento — ripose Louis. — Gli Outsiders vivono per mezzo della termoelettricita. Si stendono, con la testa al sole, riparando la coda all’ombra. La differenza di temperatura tra le due estremita produce corrente. Le mura servono per creare maggiori zone d’ombra.
Durante le dieci ore di volo, Nessus si era calmato. Trotterellava intorno al sistema di sopravvivenza, ispezionando qua e la, frugando in ogni angolo con le due teste. Ogni tanto faceva osservazioni o rispondeva alle domande. La sua tuta pressurizzata, un pallone informe fornito di una imbottitura per proteggere la zazzera, aveva l’aria di essere comoda e leggera. Gli involucri che contenevano i generatori d’aria e di cibo erano incredibilmente piccoli.
Prima della partenza aveva regalato loro una specie di
Il burattinaio aveva insistito perche fosse Louis a pilotare la nave. La sua fiducia nell’abilita dell’umano era tale che non si era nemmeno allacciato le cinghie di sicurezza. Louis aveva il sospetto che sulla nave esistessero dispositivi di sicurezza segreti.
Speaker era salito a bordo con una stufa a micro-onde, e con un assortimento di cibi crudi probabilmente di origine kzinti. Louis si era aspettato che la tuta pressurizzata dello kzin fosse una specie di armatura medioevale. Invece consisteva in un pallone multiplo, trasparente, con uno zaino incredibilmente pesante e un elmetto a boccia con i controlli della lingua montati all’interno, dall’aria esoterica. Sebbene lo zaino non contenesse armi, sembrava egualmente un’attrezzatura da guerra. Nessus aveva insistito per farglielo lasciare nel deposito.
Lo kzin aveva dormicchiato per la maggior parte del viaggio.
E adesso erano tutti in piedi alle spalle di Louis. — Mi accostero alla nave Outsider — disse il terrestre.
— No. Portaci verso est. La
— A che scopo? Hai paura di essere spiato dagli Outsiders?
— No. La
— Perche si chiama
— E il nome che le ha dato Beowulf Shaeffer, l’unico essere senziente che abbia mai guidato questa nave. E stato lui a ritrarre le olografie dell’esplosione del Nucleo.
—
— Forse non aveva illusioni sul suo ritorno. A proposito, devo dirti che non ho mai pilotato un mezzo spaziale con i motori a fusione. La mia nave viaggia per mezzo di propulsori a non-reazione, come questa.
— Devi imparare — rispose Nessus.
— Aspetta — interloqui Speaker, — io m’intendo di astronavi con motori a fusione. Percio saro io a pilotare la
— E impossibile. Il sedile di pilotaggio e disegnato per il corpo umano. I quadri di controllo sono installati secondo l’uso umano.
Lo kzin emise rabbiosi gorgoglii dal profondo della gola.
— La, Louis. Avanti a noi.
La
— Dove ci posiamo? — s’informo Louis. — In cima alla nave?
— La cabina e nella parte inferiore. Atterra sotto lo scafo.
Louis punto la nave verso il ghiaccio scuro, planando con cautela sotto la pancia della
Le luci del sistema di sopravvivenza brillavano attraverso l’astronave. Louis vide due stanzette: quella sottostante conteneva a malapena il sedile di pilotaggio, l’indicatore di massa e un banco a ferro di cavallo sul quale erano sistemati gli strumenti. La stanza superiore aveva le medesime dimensioni. Senti lo kzin salire dietro di lui.
— Interessante — disse lo kzin. — Immagino che Louis vorra pilotare nello scompartimento di sotto. E noi staremo in quello di sopra.
— Si. Sistemare tre sedili di pilotaggio in uno spazio cosi limitato comportava difficolta considerevoli. Ogni sedile e dotato di un campo statico per la massima sicurezza. Dato che viaggeremo in condizioni di stasi, la mancanza di spazio ha poca importanza.
Lo kzin sbuffo. Louis lo senti allontanarsi. Aspetto che la nave si stabilizzasse, poi chiuse una serie di interruttori.
— C’e una cosa che voglio puntualizzare — disse. — Teela e io prendiamo in due la paga che Speaker riceve da solo.
— Vuoi un compenso extra?
— Voglio qualcosa che a voi non serve piu. Qualcosa che la tua razza ha abbandonato. — Aveva colto il momento adatto per contrattare. Non si illudeva, ma valeva la pena di tentare. — Voglio sapere la posizione precisa del pianeta dei burattinai.
Le teste di Nessus si chinarono, poi si voltarono a guardarsi faccia a faccia. Per un attimo Nessus sgrano gli occhi prima di chiedere: — Per quale ragione?
— Una volta la posizione del tuo mondo era il segreto piu ambito di tutto l’universo conosciuto. Perfino la tua specie avrebbe pagato una fortuna per conservare quel segreto — disse Louis. — I cacciatori del Cosmo hanno perlustrato tutte le stelle del tipo G e K nella speranza di trovare il vostro mondo. Anche oggi, Teela e io potremmo vendere l’informazione a una rete informativa per un sacco di quattrini.
— E se si trovasse al di fuori dello spazio conosciuto?
— Eh! — fece Louis. — Il mio insegnante di storia se lo chiedeva in continuazione. L’informazione vale tuttora una bella cifra.
— Prima di partire per la destinazione definitiva — rispose prudentemente Nessus, — conoscerai le