— Devo essere matto — disse, — ma
La camera da letto doveva appartenere all’alloggio del governatore. Adesso era stata trasformata in una sala-controlli. Insieme a Nessus aveva montato il volociclo dentro un ampio armadio, ricoprendolo di plastica. Poi, con l’aiuto di Prill, avevano fatto passare la corrente attraverso la plastica. L’armadio sembrava fatto su misura.
Il letto puzzava di vecchio e scricchiolava a ogni movimento.
— Pugno-di-Dio — disse Louis nel buio. — L’ho visto bene: e alto mille miglia. Non c’e senso a costruire una montagna cosi alta. — S’interruppe, mettendosi improvvisamente a sedere sul letto: — Il filo metallico! — grido.
Un’ombra sgattaiolo nella camera.
Louis si senti gelare. Intravide rapidi movimenti, ombre impercettibili venire verso di lui. Era una donna nuda.
Un’allucinazione? Il fantasma di Teela Brown? Prima che potesse rendersene conto, la donna aveva raggiunto il letto. Con atteggiamento sicuro si sedette accanto a lui, e allungo le mani sfiorandogli il viso con le dita.
Era quasi calva, sebbene avesse una frangia di capelli lunghi e neri che ondeggiavano, ad ogni passo, sulla nuca. I lineamenti del viso si confondevano nell’oscurita. Il corpo era delizioso. Era la prima volta che intravedeva le sue forme. Era snella, con i muscoli scattanti di una ballerina. Il seno era alto e pesante.
— Va via — le disse Louis Wu senza asprezza. Le afferro il polso interrompendo la sua carezza. Si alzo e la tiro gentilmente per i piedi. Poi le afferro le spalle. Se l’avesse rigirata e le avesse dato una sculacciata?
Lo tocco sul petto, e improvvisamente Louis fu accecato dal desiderio. Le due mani strinsero le spalle della ragazza.
Louis era eccitato. Se lo avesse respinto, adesso l’avrebbe presa a forza, l’avrebbe…
… Ma la parte cosciente dentro di lui gli diceva che Prill era capace di gelarlo con la medesima velocita con cui l’aveva eccitato. Era un giovane satiro e una marionetta nel medesimo tempo. Ma non gliene importava proprio niente.
Il viso di Prill era gelido come sempre.
Lo porto lentamente all’orgasmo che sopraggiunse come una scarica elettrica.
Quando si calmo, Louis si accorse appena che lei se ne stava andando. Prill sapeva bene che lui era esausto. Dormiva gia prima che lei raggiungesse la porta.
Quando si sveglio il suo primo pensiero fu:
Che
Toccare quei nervi nella giusta successione… La giusta conoscenza puo ridurre un uomo al rango di marionetta…
…
L’aveva sfiorata cosi da vicino, la soluzione di quel problema, che quando arrivo non se ne sorprese neppure.
Nessus e Halrloprillalar uscirono a ritroso dalla stanza frigorifera trascinandosi dietro la carcassa di un uccello piu grosso di un uomo. Nessus l’aveva avvolto in un pezzo di tela per non toccare con la bocca la carne morta della zampa.
Louis libero il burattinaio del fardello e si mise a trascinarlo insieme a Prill; era costretto ad adoperare tutte e due le mani, come lei. Rispose al cenno di saluto della ragazza e domando a Nessus: — Quanti anni ha?
— Non gliel’ho chiesto.
— Questa notte e venuta da me. E molto in gamba. Deve avere mille anni di pratica.
— Possibile. La sua civilta ha scoperto la droga della giovinezza, superiore alla vostra erba di lunga vita. Ogni dose le allunga la vita di dieci anni.
— Hai idea di quante dosi abbia preso?
— No, non mi interessa.
Avevano raggiunto la scala che portava alle celle. Si trascinavano il volatile che rimbalzava sui gradini. Lo consegnarono a Speaker.
— Da dove e venuta? — domando Louis a Nessus.
— La ragazza? Dalla parete del bordo. A piedi.
— Duecento miglia?
— Piu o meno.
— Raccontami quel che ti ha detto.
Il primo gruppo di selvaggi aveva creduto che fossero dei. La faccenda della divinita aveva risolto diversi problemi. L’equipaggio della
Il resto della ciurma si era diviso in due gruppi: quattro di loro, fra i quali Prill, si erano diretti verso Antispinward. La citta natale di Prill era da quelle parti. I gruppi avevano deciso di camminare lungo la parete nella speranza di trovare zone civilizzate. E avevano giurato di inviarsi aiuto reciproco non appena ne avessero avuto la possibilita.
In ogni citta, gli uomini della
Gli edifici fluttuanti, ormai, erano pochi. Quando i ricevitori di energia si erano spenti, dopo una debole fiammata, la maggior parte delle torri era crollata sui centri cittadini, tutte insieme.
L’equipaggio della
Molto tempo dopo avevano incontrato un’altra citta, ma si era gia spinti troppo lontano. Avevano perso ogni entusiasmo. E l’autobus si era sfasciato. Si erano fermati definitivamente in una citta semidistrutta, mescolandosi con gli indigeni.
— Prill aveva una carta geografica — spiego Nessus. — La sua citta natale era a duecento miglia. Convinse un uomo a seguirla, e prosegui il viaggio con lui, a piedi.
A un certo punto, si erano stancati l’uno dell’altra. Prill aveva continuato il viaggio da sola. Quando la storia della divinita non bastava a convincere i nativi a darle da mangiare, smerciava qualche dose di droga. Altrimenti…
— Halrloprillalar possiede un altro mezzo per dominare la gente — disse Nessus. — Me l’ha spiegato, ma non ho capito bene.
— L’ho capito io — sorrise Louis. — Se la cavera sempre, con quel mezzo. Ha un’arte che vale piu del tuo tasp.
Nessus continuo a raccontare. Prill aveva raggiunto la sua citta. Ma era giunta all’orlo della pazzia per la solitudine e il terrore. Si era sistemata in una stazione di polizia, e aveva trascorso intere giornate, quasi in stato di incoscienza, sopra gli strumenti dei macchinari elettromagnetici. Un giorno, per caso, era riuscita a riportare in aria il palazzo.
— Il palazzo e questo — disse il burattinaio.
Prill aveva scoperto il meccanismo che catturava i contravventori delle leggi sul traffico. Sperava di attirare qualche persone civile, per non restare sola.
— Accidenti — sbotto Louis, — ma allora perche ha lasciato crepare tutta quella gente?
— Hai dimenticato che e completamente folle?
— E Teela Brown? Che cosa ne ha fatto?
— Gliel’ho chiesto. Dice di non averla mai vista.