uscire a forza di botte i preziosi segreti dal corpo morente, se avesse avuto una speranza di successo… e se la cosa non fosse stata in cosi lampante contraddizione con la sua concezione cristiana dell’amor del prossimo.
E cosi continuo a mormorare con voce flautata nei toni piu dolci, e ad accarezzare il malato e a tamponare con pezze umide — per quanto gli costasse uno sforzo atroce — quella fronte bagnata di sudore e quei vulcani in eruzione che erano le sue ferite, e lo imbocco con cucchiaiate di vino, per indurre la sua lingua a parlare, tutta la notte… invano. All’alba rinuncio. Si getto esausto in una poltrona all’altro capo della stanza e si mise a fissare, neppure piu furibondo, bensi ormai soltanto in preda a una quieta rassegnazione, il piccolo corpo morente di Grenouille la sul letto, che non poteva ne salvare ne derubare, da cui non poteva ricavare piu nulla per se: era soltanto costretto ad assistere inattivo al suo sfacelo, come un capitano assiste all’affondamento della nave che porta con se nel profondo tutte le sue ricchezze.
A un tratto le labbra del malato si aprirono, e con una voce che per limpidita e fermezza lasciava presagire ben poco l’imminente decesso, chiese: «Dica, Maitre: esistono altri mezzi, oltre alla torchiatura e alla distillazione, per estrarre l’aroma da una sostanza?»
Baldini, pensando che la voce fosse scaturita dalla propria immaginazione o dall’al di la, rispose meccanicamente: «Si, esistono».
«Quali?» si senti chiedere dal letto. Baldini spalanco gli occhi stanchi. Grenouille giaceva immobile sul cuscino. Aveva forse parlato il suo «cadavere»?
«Quali?» senti chiedere di nuovo, e questa volta Baldini individuo il movimento sulle labbra di Grenouille. «Ora e finita», penso, «ora se ne va, questo e il delirio della febbre o l’agonia della morte.» E si alzo, si avvicino al letto e si chino sul malato. Questi aveva aperto gli occhi e guardava Baldini con lo stesso sguardo stranamente vigile con cui l’aveva fissato al primo incontro.
«Quali?» chiese.
Allora il cuore di Baldini ebbe un sussulto — non voleva negare a un morente l’ultima volonta — e rispose: «Ne esistono tre, figlio mio: l’
«Dove?» chiese Grenouille.
«Nel sud», rispose Baldini. «Soprattutto nella citta di Grasse.»
«Bene», disse Grenouille.
E con cio chiuse gli occhi. Baldini si rialzo lentamente. Era molto depresso. Raccolse qua e la i fogli per gli appunti, sui quali non aveva scritto una sola riga, e soffio sulla candela per spegnerla. Fuori gia albeggiava. Era stanco morto. Sarebbe stato meglio chiamare un prete, penso. Poi si fece un rapido segno di croce con la destra e usci.
Ma Grenouille era tutt’altro che morto. Si limito a dormire sodo e a sognare profondamente, e ritrasse i suoi umori dentro di se. Le vesciche cominciavano gia a seccarsi sulla sua pelle, i crateri purulenti si asciugavano, le sue ferite gia si stavano chiudendo. Nel giro di una settimana era guarito.
21
Avrebbe preferito recarsi subito al sud, dove si potevano imparare le nuove tecniche di cui gli aveva parlato il vecchio. Ma naturalmente non c’era neppure da pensarci. Era pur sempre soltanto un apprendista, cioe un niente. In realta, gli spiego Baldini — dopo aver superato la gioia iniziale per la risurrezione di Grenouille — in realta era ancora meno di un niente, perche un apprendista regolare doveva avere un’origine senza macchia, cioe esser nato da un matrimonio, avere una parentela adeguata al proprio rango e un contratto d’apprendistato, tutte cose che Grenouille non possedeva. Tuttavia se lui, Baldini, un giorno avesse voluto fornirgli un diploma di garzone, cio sarebbe avvenuto soltanto in considerazione del talento non comune di Grenouille nonche di un suo comportamento futuro ineccepibile, e dell’infinita generosita sua, di Baldini, che mai riusciva a rinnegare anche se spesso ne aveva avuto danno.
Naturalmente per adempiere questa generosa promessa occorreva ancora un po’ di tempo, cioe tre anni giusti. In questo periodo Baldini, con l’aiuto di Grenouille, realizzo i suoi sogni ambiziosi. Fondo la manifattura in Faubourg Saint-Antoine, s’impose a corte con i suoi profumi esclusivi, ottenne il privilegio del re. I suoi raffinati prodotti aromatici furono venduti fino a Pietroburgo, a Palermo, a Copenaghen. Persino a Costantinopoli, dove sa Dio se non avevano essenze a sufficienza, si ricercava la nota pregna di muschio di uno dei suoi profumi. Negli uffici eleganti della City di Londra, come alla corte di Parma, aleggiava il profumo di Baldini, lo stesso avveniva nel castello di Varsavia e nel palazzetto del conte von Lippe-Detmold nel luogo medesimo. Dopo essersi gia rassegnato a trascorrere la vecchiaia a Messina povero in canna, Baldini a settant’anni era diventato incontestabilmente il profumiere piu importante d’Europa e uno dei cittadini piu ricchi di Parigi.
All’inizio dell’anno 1756 — nel frattempo aveva acquistato la casa accanto alla sua sul Pont au Change, esclusivamente a uso d’abitazione, perche adesso la vecchia dimora era letteralmente piena fino al tetto di sostanze aromatiche e di spezie — comunico a Grenouille che era finalmente disposto a concedergli il diploma di garzone, ma solo a tre condizioni: in primo luogo, in futuro non avrebbe dovuto produrre per conto proprio nessuno dei profumi nati sotto il tetto di Baldini, ne rivelare la loro formula a terzi; in secondo luogo, avrebbe dovuto lasciare Parigi e non rimettervi piu piede finche Baldini fosse stato vivo; e, in terzo luogo, avrebbe dovuto mantenere il piu rigoroso silenzio sulle prime due condizioni. Doveva giurare tutto questo su tutti i santi, sulla povera anima di sua madre e sul suo onore.
Grenouille, che non aveva onore ne credeva nei santi o nella povera anima di sua madre, giuro. Avrebbe giurato tutto. Avrebbe accettato qualsiasi condizione di Baldini, perche voleva ottenere quel ridicolo diploma di garzone che gli avrebbe permesso di vivere senza dar nell’occhio, di viaggiare tranquillo e di trovare un impiego. Il resto gli era indifferente. E poi, quali erano mai queste condizioni? Non metter piu piede a Parigi? Non aveva bisogno di Parigi! La conosceva fino all’ultimo angolo puzzolente, la portava con se dovunque andasse, possedeva Parigi, da anni. Non fabbricare nessuno dei profumi di successo di Baldini, non rivelare nessuna formula? Come se non avesse potuto inventarne altre mille, altrettanto buone o migliori, se solo avesse voluto! Ma non l’avrebbe certo fatto. Non intendeva davvero entrare in concorrenza con Baldini o con qualche altro profumiere di citta. Non mirava a diventare ricco con la sua arte, non voleva neppure vivere della sua arte, se era possibile vivere diversamente. Voleva esternare cio che aveva dentro di se, nient’altro, il suo se, che per lui valeva molto piu di tutto quello che poteva offrire il mondo circostante. E quindi le condizioni di Baldini per Grenouille non erano condizioni.
Se ne ando in primavera, un giorno di maggio, la mattina presto. Da Baldini aveva ricevuto un piccolo zaino, una seconda camicia, due paia di calze, una grossa salsiccia, una coperta da cavallo e venticinque franchi. Era molto piu di quanto fosse obbligato a dare, disse Baldini, tanto piu che Grenouille non aveva pagato un soldo per il costo del tirocinio, per l’istruzione accurata di cui aveva beneficiato. Per obbligo avrebbe dovuto dargli due franchi di congedo, per il resto proprio niente. Tuttavia non poteva rinnegare la propria generosita, come pure la profonda simpatia che nel corso degli anni aveva accumulato nel cuore per il buon Jean-Baptiste. Gli augurava molta fortuna per il suo viaggio e lo esortava ancora una volta insistentemente a non dimenticare il suo giuramento. Con questo lo accompagno alla porta dell’ingresso di servizio, dove un tempo lo aveva ricevuto, e lo congedo.
Non gli diede la mano, la sua simpatia non si era spinta fino a tal punto. Non gli avrebbe mai dato la mano. In genere aveva sempre evitato di toccarlo, per una sorta di sacro disgusto, come se, toccandolo, potesse correre il rischio di contagiarsi, di contaminarsi. Si limito a dirgli un breve addio. E Grenouille rispose con un cenno e si curvo e si allontano. La strada era deserta.
22
Baldini continuo a guardarlo, mentre scendeva giu per il ponte e attraversava l’isola, piccolo, curvo, con lo zaino sulle spalle come una gobba, da dietro simile a un vecchio. In fondo, accanto al palazzo del Parlamento, dove la strada faceva una curva, lo perse di vista e si senti straordinariamente sollevato.