«I miei occhi non sono due sbrodolose uova in camicia.»

Ysabell annui. «D’altra parte, le mie orecchie non assomigliano a qualcosa che sporge crescendo da un albero stecchito. Che significa sbrodolose?»

«Hai presente le uova come le fa Albert?»

«Col bianco tutto appiccicoso, gocciolante e pieno di parti viscide?»

«Esattamente.»

«Una parola appropriata» ammise lei pensierosa. «Ma i miei capelli, tengo a precisare, non assomigliano ad uno scopino per il gabinetto.»

«Certamente, i miei invece non assomigliano ad un istrice fradicio.»

«Ti prego di notare che il mio petto non sembra una grata del tostapane in un sacchetto di carta bagnato.»

Morty lancio in tralice un’occhiata alla parte superiore dell’abito di Ysabell, che conteneva una dose di grasso sufficiente per tirar su due figliate di Rotweiler e si proibi di commentare.

«Le mie sopracciglia non assomigliano ad una coppia di bruchi» azzardo lui.

«Vero. Ma le mie gambe, suppongo, potrebbero almeno bloccare un maiale in un passaggio.»

«Prego…?»

«Non sono storte» spiego lei.

«Ah!»

Continuarono a passeggiare attraverso le aiuole di gigli momentaneamente a corto di parole. Alla fine Ysabell si mise davanti a Morty e gli allungo una mano. Lui la strinse in grato silenzio.

«Basta cosi?» disse lei.

«Piu o meno.»

«Benissimo. Ovviamente non ci dovremmo sposare, se non altro per quei poveri figli che potrebbero nascere.»

Morty annui.

Si sedettero su una roccia che si trovava in mezzo ad una siepe ben tosata. La Morte aveva fatto uno stagno in quell’angolo di giardino, alimentato da un gelido zampillo che sembrava essere vomitato dentro di esso da un leone di pietra. Una grassa carpa bianca si celava in profondita oppure affiorava in superficie fra i neri gigli acquatici vellutati.

«Avremmo dovuto portare delle molliche di pane» disse Morty con atteggiamento galante, optando per un argomento che non offrisse alcuno spunto per controversie.

«Lei non viene mai qui fuori, sai» disse Ysabell, osservando il pesce. «L’ha fatto soltanto per farmi divertire.»

«Non ha funzionato?»

«Non e reale» disse lei. «Nulla e reale qui. Non realmente reale. A lei piace semplicemente agire come un essere umano. In questo momento si sta sforzando moltissimo, hai notato? Penso che tu stia avendo una certo influsso su di lei. Sapevi che una volta ha cercato di imparare a suonare il banjo?»

«Mi sembra piu un tipo da organo.»

«Non e riuscita a venirne a capo» disse Ysabell, ignorandolo. «Lei non e in grado di creare, capisci?»

«Hai detto che ha creato questo stagno.»

«E la copia di uno che ha visto da qualche altra parte. Tutto qui, e una copia.»

Morty si assesto meglio, sentendosi a disagio. Un piccolo insetto gli stava camminando lungo una gamba.

«E molto triste» disse il ragazzo, sperando che fosse approssimativamente il tono giusto da adottare.

«Gia.»

Lei raccolse una manciata di sassolini dal sentiero e comincio a gettarli, soprappensiero, nello stagno.

«Le mie sopracciglia sono davvero tanto male?» chiese.

«Uhmm» rispose Morty «temo di si.»

«Oh.» Pluf, pluf. La carpa la stava osservando carica di disprezzo.

«E le mie gambe?» chiese lui.

«Si. Mi dispiace.»

Morty fece appello, con grande ansia, a tutto il suo limitato repertorio di banalita e poi cedette.

«Non importa» disse in modo galante. «Almeno tu puoi usare le pinzette.»

«Lei e molto gentile» disse Ysabell, ignorandolo «anche se lo fa distrattamente.»

«Non e esattamente la tua vera madre, no?»

«I miei genitori sono rimasti uccisi attraversando il Grande Nef anni fa. C’e stata una tempesta, penso. Lei mi ha trovato e mi ha portato qui. Non so perche lo abbia fatto.»

«Forse si sentiva in pena per te?»

«Lei non sente nulla. Non intendo dirlo in maniera negativa, mi capisci? E soltanto che non ha nulla con cui sentire, niente come-cavolo-si-chiamano, niente ghiandole. Probabilmente ha pensato di avere pena per me.»

Lei volto il pallido volto rotondo verso Morty.

«Non voglio sentire una singola parola contro di lei. Cerca di fare del suo meglio. E soltanto che ha sempre talmente tante cose a cui pensare.»

«Mio padre era anche lui un po’ cosi. Voglio dire, e.»

«Ritengo pero che abbia le ghiandole.»

«Penso proprio di si» disse Morty sentendosi un po’ a disagio. «Non e precisamente una delle cose alle quali ho pensato molto, le ghiandole, voglio dire.»

Ognuno dei due guardo fisso il grosso pesce. La carpa li fisso di rimando.

«Ho appena sconvolto l’intera storia del futuro» disse Morty.

«Ah, si?»

«Vedi, quando lui ha cercato di uccidere lei io ho ucciso lui, ma il fatto e che, secondo la storia, sarebbe dovuta morire lei e il duca sarebbe diventato re, ma la cosa peggiore, la cosa peggiore e che sebbene lui sia corrotto fino al midollo avrebbe unito le citta, alla fine esse avrebbero costituito una federazione e i libri dicono che ci sarebbero stati cento anni di pace e di prosperita. Voglio dire, saresti portato a pensare che ci sarebbe stato un regno di terrore o roba del genere, ma, apparentemente, la storia a volte ha bisogno di questo tipo di persone e invece la principessa sarebbe soltanto un’altra monarca. Voglio dire, non cattiva, magari anche piuttosto buona, ma semplicemente non quella giusta e adesso tutto questo non succedera e la storia sta crollando a brandelli ed e tutta colpa mia.»

Il ragazzo si fermo, aspettando ansiosamente la replica di lei.

«Avevi ragione, sai?»

«Davvero?»

«Avremmo dovuto portare delle molliche di pane» disse. «Immagino che trovino anche delle cose da mangiare nell’acqua, scarafaggi e cosi via.»

«Hai ascoltato quello che ti ho detto?»

«A che proposito?»

«Oh. Niente. Niente di importante, davvero. Scusami.»

Ysabell sospiro e si alzo in piedi.

«Immagino che tu non veda l’ora di andartene» disse lei. «Sono contenta di avere chiarito questa storia del matrimonio. E stato alquanto piacevole parlare con te.»

«Potremmo instaurare una specie di rapporto odio-odio» disse Morty.

«Generalmente non riesco a parlare con la gente con cui lavora mia madre.» La ragazza sembrava incapace di allontanarsi, come se stesse aspettando che Morty aggiungesse qualcosa.

«Be’, non farlo» fu tutto quello che lui fu in grado di pensare.

«Ritengo che tu debba metterti al lavoro, adesso.»

«Piu o meno.» Morty esito, conscio del fatto che in qualche maniera indefinibile la discussione si fosse spostata dalla secca e stesse ora fluttuando su qualche strana profondita che non riusciva a comprendere fino in

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