fondo.

Ci fu un rumore che…

A Morty fece venire in mente il vecchio giardino di casa sua, provocandogli un fremito di malinconia. Durante i rigidi inverni sulle montagne Ramtop la famiglia allevava nel cortile le resistenti bestie di montagna tharga, gettando loro della paglia quando necessario. Dopo il disgelo primaverile il cortile era aumentato di parecchi centimetri di spessore e aveva sopra una crosta piuttosto solida. Ci si poteva camminare sopra se si stava molto attenti. Se non lo si era, e si sprofondava fino al ginocchio nello sterco, allora il rumore che produceva lo stivale mentre ne veniva estratto, verdastro e fumante assomigliava parecchio al suono dell’anno che cambia, al cinguettio degli uccelli e al ronzare delle api.

Si trattava esattamente di quel rumore. Morty esamino immediatamente le proprie scarpe.

Ysabell stava piangendo, non con piccoli singulti da damigella ma con enormi singhiozzi a bocca spalancata, come gorgoglii provenienti da un vulcano sottomarino che combattevano l’uno contro l’altro ognuno per essere il primo a risalire in superficie. Erano singhiozzi che esplodevano sotto pressione, maturati in una struggente infelicita.

Morty chiese: «Come?»

Il corpo di lei veniva scosso come il letto di un fiume in una zona terremotata. Lei armeggio velocemente nelle maniche alla ricerca del fazzoletto, ma esso, date le circostanze, non avrebbe avuto una maggiore utilita rispetto ad un cappellino di carta durante un temporale. Lei cerco di dire qualche cosa, che venne fuori come uno scroscio di consonanti frammiste a singhiozzi.

Morty chiese ancora: «Ehm?»

«Volevo dire, quanti anni pensi che io abbia?»

«Quindici?» tiro ad indovinare lui.

«Ne ho sedici» piagnucolo lei., «E sai da quanto tempo ho sedici anni?»

«Mi dispiace, io non capis…»

«No, non potresti. Nessuno potrebbe.» Lei si soffio ancora una volta il naso e, nonostante le mani tremanti, riinfilo accuratamente il fazzoletto alquanto bagnato su per una manica.

«A te e permesso di uscire» disse lei. «Tu non sei qui da un periodo sufficientemente lungo da essertene accorto. Il tempo, qui, e immobile, non lo hai notato? Oh, qualcosina passa, ma non si tratta di tempo reale. Lei non puo creare il tempo reale.»

«Oh.»

Quando la ragazza riprese a parlare, lo fece con la tipica voce delicata, attenta e soprattutto audace di uno che si e ricomposto nonostante le travolgenti avversita ma che potrebbe lasciarsi nuovamente andare da un momento all’altro.

«Sono una sedicenne da trentacinque anni.»

«Eh?»

«E gia stato abbastanza brutto il primo anno.»

Morty ripenso alle ultime poche settimane che aveva trascorso e annui di solidarieta.

«E questo il motivo per cui hai letto tutti quei libri?» chiese lui. Ysabell abbasso lo sguardo e rigiro un piede nel ghiaietto con atteggiamento imbarazzato.

«Sono molto romantici» riprese. «Ci sono delle storie veramente deliziose. C’era quella della ragazza che bevve del veleno quando il suo ragazzo mori e ce ne era una che invece si butto da una rupe visto che il padre insisteva nel volerle far sposare un vecchio e un’altra che si affogo piuttosto di sottomettersi a…»

Morty la ascoltava allibito. A giudicare dall’attenta scelta di Ysabell riguardo alle letture era veramente notevole per qualsiasi donna del Disco riuscire a sopravvivere all’adolescenza abbastanza a lungo da logorare un paio di calze.

«…e poi lei penso che lui fosse morto e si uccise e quando lui si sveglio si uccise a sua volta, e poi c’era quella ragazza…»

Il buon senso suggeriva che almeno qualche donna raggiungesse la terza decade senza suicidarsi per amore, ma il buon senso non sembrava avere nemmeno una particina da comparsa in questo genere di tragedie.[5] Morty si era gia accorto che l’amore faceva sentire caldo e freddo, spietato e debole, ma non si era ancora reso conto del fatto che potesse anche far diventare stupidi.

«…guadava a nuoto il fiume ogni notte, ma una notte ci fu una tempesta e quando lui non arrivo lei…»

Morty aveva la netta sensazione che alcune giovani coppie si conoscessero, diciamo, a un ballo del paese, che si trovassero simpatici a vicenda, che uscissero insieme per un anno o due, che qualche volte litigassero, che si riappacificassero, che si sposassero e non si suicidassero affatto.

Lui si accorse che la litania degli amori avversati dalle stelle si stava affievolendo.

«Oh» osservo lui, timidamente. «Non e mai successo che qualcuno, come dire… che sia durato un po’ di piu?»

«Amare e soffrire» disse Ysabell. «Ci deve essere moltissima oscura passione.»

«Deve proprio?»

«Assolutamente. E anche angoscia.»

Ysabell sembro ricordare qualcosa.

«Non hai parlato di un qualcosa che stava crollando a brandelli?» chiese lei con la voce tirata di uno che sta tentando di contenersi.

Morty riflette un istante. «No» disse.

«Temo di non averti prestato molta attenzione.»

«Non e assolutamente importante.»

Ritornarono fino a casa in silenzio.

Quando Morty rientro nello studio scopri che la Morte se ne era andata, lasciando quattro clessidre sulla scrivania. Il grande librone di cuoio era appoggiato su un leggio, accuratamente sigillato.

Sotto le clessidre c’era infilato un appunto.

Morty aveva immaginato che la calligrafia della Morte sarebbe stata o gotica o angolare, stile pietra sepolcrale, invece lei aveva effettuato uno studio classico sulla grafologia prima di scegliere uno stile e aveva adottato una grafia che indicava una personalita equilibrata e ben regolata.

C’era scritto:

Sono andata a pescare. Presentansi una esecuzione in Pseudopolis, una morte naturale a Krull, una caduta letale nelle Montagne del Carrick e una febbre malarica in Ell-Kinte. Hai libero il resto della giornata.

Morty pensava che la storia stesse vagando colpendo a casaccio come un cavo d’acciaio privo di tensione che vibra avanti e indietro attraverso la realta sferzandola con immensi colpi distruttivi.

La storia non e cosi. La storia si dipana delicatamente, come un maglione usato. E stata rappezzata e rammendata parecchie volte, rilavorata per adeguarsi a persone diverse, nascosta in una scatola sotto il lavello della censura per essere stagliuzzata e per formare gli stracci da spolvero della propaganda: tuttavia riesce sempre… alla fine… a ritornare alla sua antica e familiare forma. La storia ha l’abitudite di cambiare la gente che pensa di stare cambiando lei. La storia ha sempre qualche asso nella manica sfrangiata. E in giro da un sacco di tempo.

Questo era cio che stava realmente accadendo.

Il colpo mal assestato della falce di Morty aveva tagliato la storia in due realta separate. Nella citta di Sto Lat la Principessa Keli regnava ancora, con una certa difficolta e con l’aiuto a tempo pieno del Riconoscitore Reale, che era stato inserito sul ruolino dei pagamenti di corte ed era incaricato del compito di ricordare agli altri che lei esisteva. Nel territorio circostante, tuttavia… oltre la pianura, nelle montagne Ramtop, in tutto l’Oceano Circolare e fino al Rim… la realta tradizionale continuava a seguire il proprio corso e la riteneva definitivamente morta, il duca era re e il mondo stava procedendo lentamente seguendo i piani prestabiliti, qualsiasi essi fossero.

Il problema era che entrambe le realta erano vere.

Una specie di orizzonte dell’evento storico si trovava attualmente piu o meno ad una ventina di miglia dalla citta e non era ancora eccessivamente evidente. Questo succedeva in quanto… be’, chiamiamola la differenza delle

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