essere poi cosi allettante.
La Morte comincio a sentire che non avrebbe mai capito la gente, per quanto avesse vissuto.
Il sole faceva fumare i ciottoli e la Morte senti il debolissimo stimolo primaverile che riesce a mandare un migliaio di tonnellate di linfa a pompare attraverso quindici metri di legna nella foresta.
I gabbiani volteggiavano e si tuffavano attorno a lei. Un gatto con un solo occhio, ridotto alla ottava vita e all’ultimo orecchio, emerse dalla sua tana fra un cumulo di scatole di pesce abbandonate, si stiracchio, sbadiglio e le si struscio contro le gambe. La brezza, tagliando attraverso la famosa fragranza di Ankh, porto un lieve accenno di profumo di spezie e di pane fresco.
La Morte si senti davvero sconcertata. Non riusciva a vincere quella sensazione. Si stava effettivamente sentendo molto felice di essere viva e molto riluttante ad essere la Morte.
«MI DEVO STARE AMMALANDO DI QUALCOSA» penso.
Morty si accomodo sulla scala vicino a Ysabell. Dondolava un po’, ma sembrava essere sicura. Almeno l’altezza non gli dava fastidio: tutto quello che aveva sotto era oscurita.
Alcuni dei primi volumi di Albert stavano quasi per cadere letteralmente in pezzi. Morty allungo una mano per prenderne uno a caso, sentendo la scala tremolare sotto i piedi mentre cosi faceva, lo afferro e lo apri piu o meno al centro.
«Sposta la candela da questa parte» disse Morty.
«Riesci a leggere?»
«Quasi…»
«…volse la mano sua, ma venne con gran duolo contrariato dal fatto che gli uomini tutti alla fine arrivano a perire, vale a dire alla Morte, e si voto a lei onde cercare la sua immortalita e il suo orgoglio. 'Quindi' disse ai giovani maghi 'noi possiamo vestire il mantello di Dio.' Il giorno dopo stava piovendo e Alberto…»
«E scritto in stile arcaico» disse Morty. «Prima che inventassero l’ortografia. Diamo uno sguardo all’ultimo.»
Si trattava sicuramente di Albert. Morty noto parecchi riferimenti alle fette di pane fritto.
«Guardiamo un po’ che cosa sta facendo adesso» disse Ysabell.
«Pensi che dovremmo? E un po’ come spiare.»
«E allora? Hai paura?»
«D’accordo.»
Lui sfoglio rapidamente le pagine finche arrivo a quelle non ancora scritte e poi torno indietro fin quando non trovo la storia della vita di Albert che stava proseguendo ad una velocita sorprendente, considerando il fatto che era il cuore della notte: la maggior parte delle biografie non avevano tanto da dire riguardo al sonno, a meno che i sogni non fossero particolarmente vivaci.
«Puoi tenere la candela un po’ meglio? Non voglio che cada del grasso sulla sua vita.»
«Perche no? A lui il grasso piace.»
«Smettila di ridacchiare o farai cadere entrambi. Adesso guarda questo pezzo…»
«…Egli striscio nella polverosa oscurita della Scansia…» lesse Ysabell… «gli occhi fissi sul debole bagliore della luce di candela che si trovava in alto. Stanno spiando, penso, cacciando il naso in cose che non li dovrebbero riguardare, quei piccoli diavoli…»
«Morty! Lui sta…»
«Stai zitta. Sto leggendo!»
«…presto mettero fine a tutto questo. Albert avanzo silenziosamente verso il fondo della scala, si sputo sulle mani e si preparo a scrollarla. La padrona non lo avrebbe mai saputo: si stava comportando in modo strano in quei giorni ed era tutta colpa di quel ragazzo, e…»
Morty guardo negli occhi terrorizzati di Ysabell.
La ragazza strappo quindi il libro di mano a Morty, allungo il braccio verso l’esterno alla massima estensione mentre il suo sguardo rimaneva legnosamente fisso su quello di lui e lo lascio cadere.
Morty vide le labbra di lei muoversi e poi si rese conto che anche lui stava contando sotto voce.
Tre, quattro…
Si udi un tonfo sordo, un grido soffocato e il silenzio.
«Pensi di averlo ucciso?» chiese Morty dopo qualche istante.
«Come,
«No, ma… lui e un vecchio, dopo tutto.»
«No, non lo e» replico seccamente Ysabell, cominciando a scendere dalla scala.
«Duemila anni?»
«Non un singolo giorno piu di sessantasette.»
«Il libro diceva…»
«Ti ho gia spiegato che il tempo, qui, non ha alcuna influenza. Non il tempo
«Morty» disse Morty.
«E smettila di camminarmi sulle dita, sto andando il piu velocemente possibile.»
«Scusa.»
«E non avere quell’atteggiamento da guastafeste. Hai la minima idea di quanto ci si annoi vivendo qui?»
«Probabilmente no» rispose Morty, aggiungendo con genuina nostalgia «ho sentito parlare di noia ma non ho mai avuto l’opportunita di provarne.»
«E terrificante.»
«Se parliamo di questo, l’eccitamento non e poi una cosa che ti porta alle stelle.»
«Qualsiasi altra cosa deve essere migliore di questo.»
Si udi un gemito provenire dal basso e poi una sequela di improperi. Ysabell sbircio nell’oscurita.
«E chiaro che non gli ho danneggiato i muscoli bestemmiatori» disse la ragazza. «Non penso che dovrei stare a sentire parole del genere. Potrebbe risultare negativo per la mia fibra morale.»
Trovarono Albert accasciato contro la base dello scaffale mentre farfugliava e si teneva un braccio.
«Non c’era alcun bisogno di fare tutto questo caos» gli disse seccamente Ysabell. «Non sei ferito: la mamma non permette che qui accadano cose simili e basta.»
«Che bisogno avevate di venir qui e far questo?» mugugno lui. «Non volevo farvi alcun male.»
«Stavi per farci cadere di sotto» disse Morty, cercando di aiutarlo a rialzarsi. «L’ho letto. Sono anzi sorpreso che tu non abbia usato la magia.»
Albert gli getto uno strano sguardo.
«E cosi lo hai scoperto, eh?» disse pacatamente. «Che buon pro ti faccia. Non avevi alcun diritto di spiare.»
Si alzo faticosamente in piedi, si scrollo di dosso la mano di Morty e barcollo indietro attraverso gli scaffali silenziosi.
«No, aspetta» disse Morty. «Io ho bisogno del tuo aiuto!»
«Gia, e chiaro» commento Albert da sopra le spalle. «E ovvio, no? Tu hai pensato: adesso andro li a spiare un po’ sulla vita privata di un tizio, poi gliela faro cascare in testa e quindi gli chiedero di aiutarmi.»
«Volevo soltanto scoprire se eri veramente tu» disse Morty, correndogli dietro.
«Lo sono. Ognuno di noi lo e.»
«Ma se non mi aiuterai succedera qualcosa di terribile! C’e quella principessa, e lei…»
«Le cose terribili accadono in continuazione, ragazzo…»
«…Morty…»
«…e nessuno si aspetta che io ci possa fare niente.»
«Ma tu eri il piu grande!»
Albert si fermo per un momento, ma non si guardo attorno.
«
«Ci sono delle statue che ti raffigurano e tutto il resto» disse Morty cercando di non sbadigliare.