alcune domande da farti sull'omicidio di Natalie Homer.»

«Io non ero…» Parris si volto verso la porta mentre Geldorf entrava nell'ufficio. Mallory si mise a sedere dietro la scrivania di Coffey, poi guardo Lars Geldorf intimandogli di rimanere zitto e di aspettare il suo turno.

«Dicevi, Parris?» continuo Riker.

«Non sono stato io a raccogliere le denunce di Natalie. Ero un agente, non un detective.»

«Ma la conoscevi, la vedevi tutti i giorni mentre eri di pattuglia.»

«Non mi ha mai degnato di uno sguardo.»

«E questo ti dava fastidio, vero?» Geldorf si piego all'orecchio di Parris. «Era cosi carina, e tu avevi la pistola, tutto quel potere, e lei non si accorgeva nemmeno della tua esistenza.»

«Finiscila» disse Mallory. Ora tutti in quella stanza, compreso Alan Parris, erano uniti da un nemico comune, Lars Geldorf.

Il vecchio finse di ignorare Mallory e si mise a cercare qualcosa nella tasca della giacca. Estrasse una foto di Natalie Homer, un ingrandimento della donna con i capelli e il corpo mutilati. «Qui non e tanto carina…»

«Ho detto basta!» Mallory afferro la fotografia, parte della sua rabbia era genuina.

«Voglio un avvocato.»

«Non ti biasimo, Parris» disse Riker. «Il vecchio dice cazzate, ma tu non sei accusato di alcun crimine.»

Si volto verso Geldorf. «Non una parola di piu.» Quest'ultima frase era piaciuta molto ad Alan Parris, che sorrideva.

«Signor Parris… Alan» disse Mallory. «Eri un poliziotto, sai quanto e difficile questo lavoro. Cosa puoi dirci di lei, qualcosa che possa…»

«Ogni volta che veniva alla stazione di polizia, raccoglieva una folla di detective. Parlavano con lei per ore. Per quello che le e servito…»

«Ti dispiaceva per lei?» chiese Riker.

«Povera ragazza. Meritava di meglio.»

«Dimmi dei controlli extra nella zona» disse Mallory. «Ogni tanto andavi a dare un'occhiata, vero? Magari ti fermavi da lei per…»

«Perche avrei dovuto? I detective non me lo hanno mai chiesto.» Parris si volto verso Geldorf. «A voi bastardi piaceva parecchio, ma non le avete mai creduto.» Si rivolse a Mallory. «Vedevano Natalie solo quando era molto spaventata. Credevano fosse sempre cosi, paranoica.»

«Ma tu la conoscevi meglio» disse Riker. «La vedevi tutti i giorni, sapevi cosa stava passando.»

Lei era sempre Natalie per Alan Parris. Lui la chiamava per nome, troppa confidenza per una donna che a malapena si accorge di te.

Jack Coffey aveva lasciato aperta la porta della cella. Cosi il tenente Loman pote vedere la schiena di un uomo scortato lungo il corridoio. Mallory aveva ragione. Nessun altro avrebbe potuto essere piu convincente del giovane poliziotto coperto di sangue, le manette ai polsi e alle caviglie. Le braccia muscolose di Janos afferrarono Deluthe prima che inciampasse.

«I ferri ai piedi sono una misura eccessiva» disse Harvey Loman.

Coffey fissava il sudore sul collo di Deluthe. Il mascara colava e la striscia marrone si mischiava al sangue sulla maglietta. Poi capi che il gioco non era finito quando Loman disse: «Non riesco a immaginare quel povero bastardo che corre piu veloce di Janos».

«Il procuratore sta arrivando» disse Coffey. «Quindi rispettiamo le procedure. Ferri ai piedi e tutto il resto. Vogliamo proporgli un patto.»

«Si, lui che cosa ha da offrire?»

«Puo identificare l'uomo che ha ucciso Natalie Homer. Dunque, ricordi bene la scena del delitto?»

«Come potrei dimenticarla. Quella stanza era l'inferno in terra, la puzza, gli insetti, ma non era come il delitto della puttana.»

«Sparrow.»

«Si, tutte quelle candele, il cappio diverso. E non era neppure morta. Continuo a non vedere alcun collegamento, Jack.»

«Lo spaventapasseri e il collegamento, e il figlio di Natalie. Credo tu l'abbia incontrato una volta, Harvey.»

Charles Butler entro nell'ufficio. Siccome non aveva ricevuto ulteriori istruzioni, tutto cio che poteva fare era osservare. Adesso erano in cinque, tutti pronti a scattare per via dello stress e del caldo.

Mallory fissava la finestra che dava sulla stanza della Crimini Speciali. «Sta arrivando.»

Cinque paia di occhi osservarono Janos che scortava il prigioniero alla scrivania sotto l'unica luce accesa. Dall'ufficio del tenente si vedevano solo le catene, la fasciatura e il sangue. Il viso ferito era coperto dal berretto da baseball. Mallory guardo Charles, che non riusciva a nascondere i suoi pensieri. Non sapeva che l'uomo ferito fosse Deluthe ed era semplicemente curioso.

Mallory si sporse verso Alan Parris. «C'e una novita, abbiamo rintracciato un testimone. Una volta l'hai incontrato.»

«Si» confermo Riker. «L'hai allontanato dalla porta di Natalie, ricordi? Aveva solo sei anni.»

«Uno dei bambini nel corridoio?»

Riker si volto verso la parete di vetro e indico l'uomo ferito scortato da Janos. «Era il figlio di Natalie.»

«Oh Cristo!» Parris fisso l'uomo in manette. «E lui l'assassino?» Da dov'era seduto non poteva vedere il profilo di Deluthe. «Dunque il bambino e impazzito.»

Mallory annui, come per dire, Si, e molto triste. «La sorella di Natalie l'ha nascosto in un altro stato, puoi indovinare il motivo.»

Parris scuoteva la testa. «Suo figlio ha impiccato quelle donne, non posso crederci, Cristo.»

Il detective Wang entro nell'ufficio e getto una busta sulla scrivania. Riker estrasse il contenuto, fotografie di vent'anni prima, tre detective e due agenti. Le sparpaglio sul tavolo.

Com'era prevedibile, Parris si concentro sul proprio ritratto, giovane, appena uscito dall'accademia di polizia. Stava per dire qualcosa quando Mallory lo anticipo: «Non ci vorra molto». Prese le fotografie e si alzo.

«Certo» disse il tenente Loman. «Ricordo bene quei bambini nel corridoio, almeno uno di loro.» Fissava i sacchetti delle prove che contenevano la confezione di un rullino di vent'anni prima e tutti i messaggi indirizzati a Natalie Homer. «Sai perche me lo ricordo, Jack? Quel ragazzino entro nell'appartamento di Natalie e prese la scatola vuota di un rullino. Voleva un souvenir dell'omicidio di quella povera donna. Vorrei poterlo dimenticare.»

Mallory guardava dall'alto la faccia gonfia di Deluthe. Parlava a voce alta, perche le sue parole risultassero udibili in tutta la stanza. «Prenditi tutto il tempo che vuoi. Queste sono le foto dell'anno in cui tua madre e stata uccisa.»

Deluthe teneva la testa bassa e fissava le fotografie che Mallory teneva in mano.

Mallory disse: «Questo?».

Il giovane poliziotto annui.

«Sicuro?»

Deluthe annui di nuovo.

Inaspettatamente Mallory si chino su di lui e abbasso la voce. «Non parlare, non muoverti. Abbiamo ancora un po' di tempo prima che io torni la dentro. So che non riesci a toglierti quel morto dalla testa, non ci riuscirai mai, adesso e parte di te, come quello che gli hai fatto.» Indico l'uomo corpulento accanto a lui: «Il detective Janos si e offerto di occuparsi di te per un po'».

Deluthe la guardo, ferito. «Credi che sia matto?»

Mallory annui. «Lo siamo tutti.»

«La pazzia e un luogo» disse Janos. «Ci entri, e ci esci.»

«Succede molto spesso, c'e anche una procedura, si chiama prevenzione suicidi.» Sollevo di nuovo la fotografia. «Coraggio, indica questa foto e abbiamo finito.»

Deluthe allungo il braccio ammanettato e lo fece.

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