c'erano troppe prove contro di lui. Si piego su se stesso, sollevo le mani in una specie di preghiera. «Amavo quella donna. Ho pianto per la sua morte. Natalie era…» Aveva perso il filo dei pensieri, la ragione, aveva perso tutto. Il vecchio chino la testa e Mallory fatico a capire le parole che borbottava: «Ero un buon poliziotto una volta, e questo deve pur contare… qualcosa».

Lo fisso incredula. «Ti aspettavi un accordo?»

«Non mi interessa se era un poliziotto.» Jack Coffey mostrava segni d'impazienza. «Non gli offriremo…»

«E il mio caso.» Mallory si volto verso Geldorf. «So cosa stai pensando, vecchio. Tutto quell'imbarazzo nel dipartimento, e poi risparmiare alla citta il costo del processo, anche questo dovrebbe valere qualcosa, giusto?»

Geldorf annui.

Jack Coffey, visibilmente in collera, disse: «Facciamola breve, Mallory».

Mallory si avvicino, fisso Geldorf. «Questo e un buon accordo, l'unico che possiamo offrirti. L'accusa non chiedera la pena di morte. Niente telecamere, niente giornalisti, e la verita non uscira mai da questa stanza. Se rinunci al processo, probabilmente riusciamo a convincere il procuratore a occuparsi del tuo caso stanotte, senza clamore.» Infatti era gia stato tutto approvato. La sentenza sarebbe arrivata in mattinata. «Con gli sconti applicati agli ex poliziotti, ti farai quindici anni.» Praticamente era una condanna a vita, Geldorf aveva settantacinque anni.

Mallory spinse un blocco per appunti sul tavolo. «Scrivi la tua versione come piu ti piace. Chiamalo delitto passionale. Racconta che amavi quella donna alla follia. Hai cinque secondi, prendere o lasciare.»

«Il tempo e scaduto.» Il pugno di Jack Coffey si abbatte sul tavolo e Geldorf sobbalzo. «Adesso!»

Lars Geldorf prese il blocco per appunti, gli tremavano le mani quando comincio a scrivere la sua confessione.

Mallory segui il collega nell'ufficio, non voleva che andasse via, non ancora. Era una delle poche persone di cui le importasse qualcosa, ma questo non significava che si fidasse di lui. Riker si mise a sedere alla scrivania, lontano dalle luci. La sigaretta accesa brillava nell'oscurita.

«Come sta Sparrow?» Voleva metterlo alla prova. Secondo l'infermiera, Riker chiamava l'ospedale ogni ora.

«E quasi finita» disse. «E questione di ore.»

Mallory trattenne un commento che a lui non sarebbe piaciuto, poi, dopo un lungo silenzio, aggiunse: «Hai voluto il caso Sparrow a tutti i costi. Solo per fedelta a un'informatrice? Oppure credevi che l'assassinio di Frankie Delight sarebbe tornato a tormentarti?».

Riker alzo le spalle. «C'era di piu, ma e una cosa tra me e Sparrow.» Si alzo dalla sedia e spense la sigaretta. «Sto andando all'ospedale, voglio essere li quando…»

«No, non ci andrai» disse Mallory. «So che e uscita dal coma. Non me lo avresti detto, vero?» I loro occhi si incontrarono. «Adesso tocca a me andare da Sparrow.»

Bel colpo, vero Riker?

Dopo tutto quello che aveva passato, ora doveva tirarsi indietro e consegnare una donna impotente nelle mani della sua peggior nemica. Ma dovette cedere. I diritti che Mallory rivendicava su Sparrow erano molto piu validi dei suoi.

Annui, l'accordo era stipulato.

Mallory guardo dalla finestra finche Riker non usci dall'edificio. I giornalisti gli si buttarono addosso con microfoni e telecamere, il trattamento riservato alle star. Il sergente Bell usci di corsa dalla porta per salvarlo con una conferenza stampa di bugie. Riker s'incammino sul marciapiede. Lascio passare due taxi, non aveva nessun posto dove andare.

Mallory torno alla scrivania. Una lampada si accese in fondo all'ufficio. Il capo della Scientifica sedeva in un rettangolo di luce, le braccia incrociate, in attesa.

Mi stai spiando, Heller?

La fissava da lontano, cinque scrivanie piu in la. Cosa aveva sentito della conversazione con Riker? Mentre Mallory lo raggiungeva, vide che aveva gli occhi rossi e gonfi. Evidentemente non aveva dormito.

«Warwick libri usati» disse solo questo, aspettando la sua reazione. Mallory era stupita, si sentiva minacciata.

Heller fraintese la sua espressione. «Allora Warwick era fra i sospettati, lo sapevo.»

Mallory si mise a sedere vicino alla scrivania. Giocare con quell'uomo era una faccenda rischiosa. «Non posso darti nessuna informazione su di lui.» Era sempre una buona idea mischiare verita e bugia. «Warwick non e lo spaventapasseri, questo ti aiuta?»

Heller sollevo la faccia. «Allora non hai bisogno di questo.» Le diede un foglio. «Peccato, ho dovuto chiedere un sacco di favori per ottenerlo.»

Mallory lesse la fotocopia della cartella clinica. Da bambino John Warwick era stato accusato di aver ucciso la sorella gemella. Un testimone oculare lo aveva scagionato, non prima che la polizia avesse passato ore cercando di estorcergli una confessione, un bambino di otto anni terrorizzato che piangeva per la sorella e chiamava la mamma. Bande di giornalisti avevano pedinato la famiglia, ingigantendo il trauma di un bambino senza colpa. John Warwick aveva trascorso il resto della sua infanzia in manicomio, tormentato dalle bugie della polizia e dei giornalisti, perso in un dolore terribile, incapace di credere alla sua stessa innocenza.

Mallory poso il documento. Per cio che ricordava del libraio, non sarebbe stato capace di uccidere una mosca. L'idea di Heller era patetica. Il passato di Warwick non era affar suo. Gli disse: «Non avresti dovuto ficcare il naso nei nostri affari, Heller. Se Warwick fosse stato davvero un sospetto, avresti potuto rovinare tutto».

«Dovevo sapere» disse. «Quel bastardo di Riker non si e fidato di me a proposito del libro. Doveva essere catalogato come prova.» Non c'era animosita nella voce di Heller, neanche un po'. Era un uomo felice.

Il libro.

Mallory riflette, ma non riusci ad arrivare a nessuna conclusione. Il libro non era rovinato dal fuoco o dall'acqua, eppure doveva essere quella la prova che Riker aveva rubato dal pavimento allagato nell'appartamento di Sparrow.

Aveva rischiato tutto per nascondere il possibile collegamento tra una puttana e la figlia di Markowitz.

«Ritorno a casa» disse Mallory. «Un libro di Jack Swain.»

Quando Heller annui, Mallory capi che quell'uomo aveva prove concrete contro Riker, ma nessuna logica avrebbe potuto condurlo alla conclusione successiva. Riker era la brutta copia dello sceriffo Peety.

Godeva di un tale rispetto che nessuno l'avrebbe creduto colpevole di un furto, nemmeno in presenza di prove evidenti. Perfino Heller non era riuscito a credere alle prove che lui stesso aveva raccolto. Aveva rinnegato la sua incrollabile e assoluta fede nei fatti per cercare la prova inesistente dell'innocenza di Riker. Aveva trovato qualcosa che luccicava come la verita, mentre era soltanto fede.

Senza scambiarsi altre parole, lasciarono l'ufficio e raggiunto il marciapiede, si separarono.

Mallory rimase in silenzio anche mentre quella donna l'abbracciava e la ringraziava. Indietreggio e fisso la faccia sorridente della prossima e ultima vittima dell'assassino di Natalie Homer. Susan Qualen aveva creduto alla stampa che sosteneva che l'unico figlio di sua sorella era ancora vivo. Il danno di un omicidio commesso vent'anni prima non sarebbe finito con quella sera. Si sarebbe trascinato fino al mattino. Dopo la rapida sentenza contro Lars Geldorf, la sorella di Natalie avrebbe appreso che la polizia aveva ucciso suo nipote con una mazza da baseball.

«Ci dispiace molto, signorina» le avrebbe detto Jack Coffey.

24

Quando Charles chiuse gli occhi, vide una piccola ladra che frequentava le prostitute e viveva di espedienti: una bambina davvero ammirevole. L'eroina di Louis Markowitz.

«Charles?»

Le palpebre si aprirono e Kathy crebbe davanti ai suoi occhi. Era cosi bella, e avrebbe voluto dirglielo.

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