Altrimenti come avrebbe fatto a saperlo? La tragedia di Kathy Mallory era una sorta di malattia che non aveva nome, ma somigliava molto al vampirismo. Era arrivato a quella triste conclusione semplicemente osservandola. Non si specchiava, non si guardava nelle vetrine dei negozi, non si aspettava che una superficie riflettesse la sua immagine. Si volto verso lo specchio che sovrastava il caminetto, uno specchio magico, quegli specchi che utilizzavano negli spettacoli del secolo scorso per riprodurre realta distorte e sfuocate.

«Charles!»

«Si?» rispose senza voltarsi.

«Voglio che tu tenga sott'occhio Riker stasera.» Mallory passeggiava avanti e indietro, impaziente. Teneva in mano il cellulare, avevano messo la sua chiamata in attesa. «Lo trovi in quel bar per poliziotti in fondo alla strada.» Riprese la telefonata, senza smettere di camminare. Charles fisso lo specchio, il suo naso gigantesco, e gli occhi meravigliosi di lei. Lo specchio allungava e distorceva le loro fattezze. Il volto umano di Mallory era scomparso, sostituito dall'aspetto bestiale di una pantera in gabbia, ferita gravemente dalla vita. Lei portava le cicatrici e lui sentiva il dolore. Che follia.

«Charles?»

Il bar di SoHo era piuttosto affollato. C'erano molti poliziotti. Charles Butler aveva perso la giacca e la cravatta da qualche parte, fra un delitto e l'altro. La camicia bianca era stropicciata, le maniche arrotolate, e il viso portava i segni di lunghe giornate interrotte soltanto da brevi sonnellini.

Riker fissava la sua faccia stanca nello specchio dietro il bancone, poi distolse lo sguardo: «Grazie lo stesso, ma prendo un taxi. Su, fatti dare un bicchiere, detesto bere da solo». Era una bugia, Riker si ubriacava spesso da solo.

Charles accetto e ordino due giri di Chivas Regal. «Sparrow sta morendo e tu non vai all'ospedale?»

«No.» Prego che Sparrow morisse prima che arrivasse Kathy, la vecchia nemica.

Mallory era diventata la poliziotta ideale, il paladino che tutti celebravano, un perfetto strumento di vendetta. Per come la vedeva Riker, le persone dovevano stare molto attente a quello che desiderano. Purgata dai limiti e dalle fragilita degli esseri umani, la legge assomigliava a uno spietato sociopatico.

Charles aspettava una risposta. Perche Riker non andava a trovare Sparrow? Riker non gli diede il tempo di riformulare la domanda: «Come ha fatto lo sceriffo Peety a uccidere Wichita Kid?».

«Al solito modo, l'altro ha estratto la pistola troppo tardi.»

«Impossibile» disse Riker. «Sobrio o ubriaco, perfino con il sole negli occhi, Wichita era il piu grande pistolero del mondo.»

«Se intendi il piu veloce, si» cito a memoria. «'Quel giorno il pistolero era un giovane dio che camminava fra nuvole di polvere.'»

Rabbrividi, poi trangugio un sorso del drink, come per eliminare un cattivo sapore. «Prosa terribile, hai ragione. Wichita era veloce con la pistola, ma lo sceriffo Peety era piu grande.»

«Cosa?» Riker rimase ad aspettare chiarimenti mentre il suo compagno sorseggiava con calma il drink. L'espressione di Charles lo preoccupo, sembrava quasi il sorriso di Mallory.

«Un eroe piu grande della vita stessa. Sono parole tue, Riker. Bene, era anche l'eroe di Wichita, da sempre. Il ragazzo amava quell'uomo. Forse ti chiederai… Wichita fu piu lento di proposito? O aveva gia perso quella sfida, prima ancora di estrarre la pistola? Forse credeva ancora che lo sceriffo Peety fosse il migliore. Forse e andata cosi, o forse e stato un suicidio.»

«Grazie Charles, mi ci arrovellero per altri quindici anni.»

«Ti restituisco il favore.»

«Va bene, ti concedo una domanda. Spara.»

«Hai detto che Kathy subi una condanna postuma per omicidio e incendio doloso.»

«Esatto.»

«Non e morta e non ha ucciso nessuno. Pero abbiamo un cadavere e un incendio. Questo ha a che fare con il fatto che Mallory odia Sparrow?»

«Si.»

Charles aspettava il resto della spiegazione. Aspetto. Ora i due avevano ingaggiato una lotta a chi riusciva a spiazzare l'altro con il sorriso piu insipido.

Riker cedette per primo. «Okay. Mi ci e voluto parecchio tempo per mettere insieme tutta la storia. Non la racconterai a nessuno, e quando avro finito rimpiangerai di averla voluta sentire. La morte di Kathy Mallory ti perseguitera fino alla fine dei tuoi giorni.»

«Parola d'onore, non lo diro a nessuno.»

«Charles, sei sicuro di aver capito? Quando saprai la verita dovrai conviverci.»

«Ci sto.»

«Alcune parti sono soltanto supposizioni» ammise Riker, solo due persone conoscevano la storia. Una era una bugiarda patentata, l'altra una prostituta in fin di vita. «Quindici anni fa, Sparrow fece un accordo con uno spacciatore, scambiava videoregistratori rubati con eroina.»

«I videoregistratori che aveva rubato Kathy?»

«Si. Cosi le puttane ti hanno raccontato della rapina al furgone? Bene, suppongo che lo spacciatore decise il luogo dell'incontro, un posto con finestre sprangate e senza porta sul retro. Nessuno nei paraggi. Gli edifici intorno erano stati demoliti, anche quello in cui si incontrarono sarebbe stato distrutto quella notte stessa…»

«Perche?»

«Il proprietario voleva appiccare il fuoco al palazzo per incassare l'assicurazione. C'erano materiali infiammabili ovunque, cherosene e diluente per vernici. Ma l'abbiamo scoperto dopo, dopo l'incendio.»

«L'incendio che uccise Kathy?»

«Proprio quello. Credo che lo spacciatore…»

«Frankie Delight?»

«Si.» Riker si chiese cos'altro Charles fosse riuscito a mettere insieme con l'aiuto del Club delle Amiche del Libro. «Frankie voleva fregare Sparrow. Fu il primo a tirare fuori il coltello.»

«Quello con cui le ha provocato la cicatrice sul fianco?»

Riker annui. «E fu lei a vincere, ma lascio li il suo coltello. Un testimone ha affermato di averlo visto piantato nel cadavere di Frankie Delight. Un'ambulanza raccatto Sparrow a tre isolati da li.»

«E Kathy?»

«Vide tutto. Un'altra prostituta ha detto di averla vista il giorno dopo in ospedale da Sparrow, molto stanca. A quel punto Kathy fu mandata sulla scena del delitto per recuperare il coltello.» Riker voleva togliersi quell'immagine dalla testa, una bambina che estrae il coltello da un cadavere.

«Lou e io eravamo in macchina, dalla centrale chiamarono tutte le pattuglie per investigare su una pozza di sangue su Avenue B. Avremmo lasciato perdere se un'altra chiamata non avesse segnalato, allo stesso indirizzo, una bambina bionda. Seguiva una traccia di sangue dentro un edificio abbandonato. Siamo arrivati in tempo per vedere le fiamme e Kathy che usciva dall'edificio. Ci diede un'occhiata e torno immediatamente indietro, nel bel mezzo dell'incendio.»

«Ma questo non…»

«Non e normale? No, non per una bambina. Ma aveva il coltello di Sparrow con le sue iniziali e le impronte digitali sul manico. Se fosse stata trovata vicino al corpo di Frankie Delight, la sua prostituta preferita sarebbe finita in prigione.»

«Cosi torno indietro sapendo di rischiare la vita?»

«No, non se ne rese conto. Quella bambina campava grazie all'istinto di sopravvivenza. La teoria di Lou era che volesse raggiungere il tetto passando dalle scale antincendio.»

«Kathy avrebbe inscenato la sua morte?»

«Forse, era abbastanza intelligente per farlo. Ma non c'erano uscite antincendio. Quella mattina il proprietario aveva smantellato tutto. Cercammo di seguirla all'interno dell'edificio, poi un'esplosione fece saltare le tavole inchiodate alle finestre al piano di sotto. Le lattine di cherosene esplodevano come bombe. Non si poteva entrare ne uscire.» Ricordava la porta aperta come un muro di fiamme. Il fuoco usciva dalle finestre del piano terra come dai reattori di un razzo. «Sembrava che l'edificio potesse staccarsi da terra e decollare. La porta sul retro era bloccata. I pompieri non cercarono nemmeno di aprirla. Tutto quello che poterono fare fu contenere l'incendio.»

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