Riker allungo la mano a picchiettare sulla spalla di Charles; il suo volto esprimeva una domanda:
Riker si giro in modo che Henry Roth non potesse vederlo e parlo: «Ho detto allo sceriffo di non conoscere ne te ne Mallory. Il piccoletto qui accettera di coprirci?».
Charles comprese che Riker doveva averli spiati abbastanza a lungo da scoprire che Henry si esprimeva nel linguaggio dei segni: aveva concluso che fosse sordo oltre che muto. Charles non lo avverti del suo errore.
«Henry e un vecchio amico di Mallory» disse Charles. «Non farebbe nulla che possa…»
«Bene.» Riker mise una mano sul braccio di Charles e lo guido fino all'angelo. Il marmo era scheggiato in piu punti: un orecchio era stato staccato e la punta di un'ala polverizzata.
«Che peccato!» Charles guardo Henry. «Era un'opera cosi bella.»
«Oh, a me sono piaciute specialmente le lacrime» commento Riker, guardando gli occhi umidi dell'angelo. «A SoHo c'e un tizio specializzato in icone che piangono. Solo due dollari a miracolo. Allora, cosa avete usato, il cloruro di calcio?»
«No, niente di tanto sofisticato. Il mio ingrediente segreto e il grasso di bue. Mescolato ad altri composti, si liquefa nella prima ora di sole.»
«Avete calcolato i tempi in modo da far lacrimare la statua all'arrivo del gruppo di Betty?» Riker si giro a guardare Alma. Era caduta ancora e stavolta non s'era piu rialzata, avanzava carponi su per il sentiero. «Di grande effetto, ma una pallottola sarebbe stata piu rapida e piu pulita.»
Charles affondo le mani nelle tasche e abbasso il volto per nascondere a Riker i suoi pensieri. Fissava il terreno, come se potesse trovarvi la salvezza.
«Capisco» disse Riker. Il suo tono consolatorio sembrava quasi sincero. «Non e stata colpa tua. Ti ci ha spinto il demonio, non e cosi? E ora dimmi, dov'e la nostra piccola Principessa delle Tenebre?»
«Non lo so. Non credo che si fidi a farmelo sapere.» Questa volta mostro il viso a Riker, era la nuda verita.
«Ma puoi farle arrivare un messaggio, giusto?» Riker sorrise, deducendo una risposta affermativa dal comportamento di Charles che, in silenzio, guardava altrove. «Devo parlarle, e anche presto. La ragazza deve aver avuto una fretta del diavolo di rubare informazioni da certi file governativi. Non ha preso le precauzioni adeguate, e l'FBI ha trovato tracce della sua incursione in un computer pieno di documenti riservati. Ma i federali sono disposti a venire a patti.»
«Riker, sai bene che e patologicamente precisa: se il governo sostiene che e stata frettolosa e distratta tu ci credi?»
«Bravo Charles, ci hai provato. Di' a Mallory di contattarmi finche posso ancora fare qualcosa per lei, okay?»
«Non credo che al momento apprezzerebbe un tentativo di interferire… Forse, se tu…»
«Dimmi, Charles, secondo te quanta gente figura sulla lista nera di quella ragazza? Venti, forse trenta persone? E un fatto grave, molto grave, perche Mallory non perde tempo a odiare quelli che non puo distruggere.»
Charles si chiese se Riker fosse consapevole di aver appena massacrato una citazione di Goethe. Aveva sempre sospettato che l'amico nascondesse un animo piu nobile, piu sensibile di quanto non lasciasse intendere. Sotto quell'abito allucinante, la cravatta piena di macchie, l'apparenza sciatta e rozza c'era un…
«La conosco da molto piu tempo di te» disse Riker. «L'ho vista crescere. Tu sai quanto bene le voglia, vero?»
«Certo che lo so.»
«Allora credimi quando ti dico, per l'ultima volta, che Mallory e
«E invece si.»
«Ma figurati! L'ha persa ben prima che Lou Markowitz l'adottasse. La moglie di Lou ha cercato di imbastirgliene una, ma la nostra Kathy si e sempre rifiutata di indossarla.»
Charles annaspava alla ricerca di argomenti in difesa di Mallory: «Sapevi che a sei anni suonava gia il piano?».
Riker alzo gli occhi al cielo. Poi si arrese e abbasso il capo, inchinandosi all'assurdo. Senza aggiungere una sola parola, giro i tacchi e si allontano.
Henry si era avvicinato a Charles, e con un rapido volo di dita stava chiedendogli perche quel tipo avesse detto quelle cose sul conto di Kathy. «
«Ne racconto una simile a un mio amico,» aggiunse Charles «nel riempire i moduli per il suo affido. Gli disse di avere dodici anni quando ne aveva solo dieci. Raggiunsero un compromesso: undici.»
Ma la piccola Mallory aveva fatto di meglio. Una sera, Louis Markowitz se l'era portata a casa dopo averla pizzicata a rubare. Doveva essere una soluzione temporanea, dettata dalla praticita, o almeno cosi sosteneva Louis.
Quando, il giorno successivo, Kathy era apparsa al tavolo della prima colazione, gli occhi le scintillavano d'uno sguardo freddo e le labbra erano atteggiate in un sorrisetto ambiguo. La signora Markowitz si era schiarita la voce e aveva spiegato al marito che non avrebbe portato la piccola al carcere minorile, ne da nessun'altra parte. Kathy sarebbe rimasta con loro, per sempre. La discussione era chiusa. Allora il povero Louis aveva compreso che la piccola ladra, con gran disinvoltura, si era appena infilata in tasca sua moglie e la sua casa di Brooklyn con vent'anni di mutuo ancora da pagare.
Fino al giorno della sua morte, Louis non aveva mai piu sottovalutato Mallory.
Quando Tom Jessop torno a casa per rivedere il letto per la prima volta in trentasei ore, entro dalla porta sul retro e trovo un pacchetto sul tavolo della cucina.
Come c'era arrivato? La donna delle pulizie non veniva da diversi giorni, come dimostrava la pila dei piatti sporchi nell'acquaio, il cestone della biancheria da lavare traboccante e i calzini sporchi ammucchiati di fronte alla porta del bagno.
Con diffidenza Tom sciolse lo spago e apri l'involto di carta da pacchi. Si ritrovo davanti la pistola rubata dalla ex detenuta. Dalla canna sporgeva un foglio arrotolato. Lo distese sul piano del tavolo.
«
Estrasse l'orologio d'oro dalla tasca della camicia, apri il coperchio e riflette sul nome inciso sopra quello di lei. Era l'uomo che l'aveva allevata? Kathy doveva avergli voluto bene, visto che attribuiva tanto valore all'orologio. Cosi era stato quel Louis Markowitz a soccorrerla nel momento di maggiore bisogno. Avrebbe potuto aiutarla lui stesso, se soltanto quel giorno fosse rimasto in paese. Ma Cassandra sapeva che non sarebbe rientrato prima del buio, troppo tardi per salvare la sua bambina.
Una cascata di immagini lo sommerse: il sangue sul pavimento della camera di Kathy, le minuscole impronte rosse all'interno dello sgabuzzino, la carne di Cass sui sassi nel cortile. E adesso vedeva Kathy come una bambina impaurita, tutta sola la fuori e piena di dolore per la sorte della madre.
Trascinando i piedi come una persona molto piu vecchia, fece il giro della casa per accostare le tende. Non era il caso che i passanti, sbirciando attraverso i vetri, vedessero lo sceriffo che piangeva.
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