di piu semplice a permetterle di vedere cio che a lui sfuggiva? Qualcosa di semplice… l'assenza di un cuore?
«A volte non sono capaci di amare» disse Amanda, di nuovo al passo con Charles. Amanda era tornata a tenergli compagnia per un po'. Guardo il suo volto triste, e la paura si trasformo in curiosita.
«Anche tu hai amato chi non ti amava, vero?»
«Gia.»
«E quando hai conosciuto veramente quell'uomo, il disprezzo ha ucciso i sentimenti che provavi per lui. Dico bene?»
«Si. Ma tu non disprezzerai mai Mallory, non e la stessa cosa. Io lo disprezzavo per la sua debolezza. Lei ha una forza eccezionale, che non rientra nello schema normale delle cose e che a volte spaventa, no? Sei perduto, Charles. La mia situazione era nettamente migliore. L'unico modo per limitare i danni e dare un taglio netto all'amore.»
«Alla fine, ti importava solo del bambino.»
«Si.»
«Allora perche hai chiesto che te lo strappassero via?»
«Lui mi aveva mentito.»
Adesso i suoi passi facevano meno rumore.
«Sai perche ti ha dato il mio dattiloscritto?»
«Perche potessi leggerlo con attenzione e magari trovare qualcosa di utile per l'indagine.»
«Sai che ha letto ogni pagina prima di consegnartelo.»
«E ovvio che l'ha fatto.»
«Era l'amore per il bambino la cosa che non riusciva a comprendere fino in fondo. Non riusciva a capire come tutta la mia vita potesse ruotare attorno a un bambino mai nato.»
«Eppure Mallory e stata una bambina molto amata. Helen e Louis le erano molto affezionati.»
«Gia, ma a quell'epoca il danno era gia stato fatto. Quando viveva per strada. Pensi mai alla vera madre di Mallory? Come e possibile che una bambina cosi intelligente e bella sia stata abbandonata a vagare per le strade? La bambina che tutte le donne desidererebbero avere. Come mai l'ha lasciata andare? Se stai ancora cercando un legame tra lei e il bambino, forse puoi trovarlo nella storia di Mallory. Cosa sai davvero della sua infanzia?»
Charles sospiro. «Mallory ha un senso della privacy molto spiccato. Del suo passato non ha mai parlato.»
«Se osassi uscire dalla gabbia dei fatti e della logica, giungeresti alla conclusione che la madre di Mallory e morta, forse assassinata.»
«Non credi di esagerare, Amanda?»
«Tu credi? Mallory pronostica violenza nella famiglia Riccalo. Tu vedi un legame tra lei e il ragazzo. Entrambi hanno perso la madre. Questo dovrebbe farti riflettere. Che cosa ha obbligato Mallory alla fuga, a vivere per strada? Da cosa scappava?»
«Forse e stata maltrattata da bambina?»
«Da sua madre? No. Ha amato Helen da subito. Qualcuno le ha insegnato a fidarsi di donne come Helen Markowitz, che nutrono, che curano, che consolano e amano i piu piccoli. E se Mallory avesse assistito all'assassinio di sua madre?»
«Quante sciocchezze. Non vedi la totale illogicita dei tuoi ragionamenti? Adesso mi dirai che Justin ha visto sua madre morire, e che questo e il legame fra loro, come se Mallory potesse leggere questa esperienza nella mente del bambino.»
«Forse si leggono negli occhi a vicenda. Tutti e due hanno l'aspetto di chi… e stato danneggiato. Justin non si comporta come un bambino, vero? Non parla come gli altri bambini. Un altro punto in comune. Mallory era uguale…»
«Il mio scopo nel ricrearti era scoprire chi ti ha uccisa.»
«Si, ma non e stata un'idea tua. Lei ti ha dato il dattiloscritto apposta perche tu giungessi a conoscermi abbastanza da tentare l'esperimento del succubo.»
Mallory? Era senz'altro cosi. Ecco svelata la ragione della sua insolita curiosita sul conto di Malakhai: stava cercando di spingerlo nella direzione da lei prevista e auspicata. Lo aveva giocato di nuovo.
A un tratto Amanda accelero il passo e lo supero.
«E tu, Amanda?» la richiamo. «Chi e il tuo assassino? Come ha potuto ucciderti cosi e perche?»
«Mi ha mentito.»
Era troppo stanco per cercare di trattenerla. La guardo svanire nell'ombra.
Abbandonato da due donne nello stesso giorno.
Continuando a camminare, si perse nel pensiero di Mallory, vago verso sud e poi verso est per tanti, troppi isolati. Quando, alla fine, il suo sguardo torno a rivolgersi all'esterno, vide che la notte della vigilia trascolorava nella mattina di Natale.
Trascino i piedi attraverso i vecchi giornali accatastati accanto al muro in costruzione, e cadde goffamente per terra. Il selciato incontro la sua faccia con un duro benvenuto. Qualcosa di piccolo e vivo si stava contorcendo sotto le sue gambe divaricate.
Adesso gli stava di fronte, chiusa in un cappottino rosso.
Dio onnipotente, era inciampato nel corpo di una bambina! Probabilmente la piccola stava dormendo sotto i giornali. Charles studio la faccetta sudicia, i capelli arruffati e gli occhi piu grandi che avesse mai visto. Poteva avere sei o sette anni. La bambina gli porse una ciotola. Era sbrecciata e produceva un tintinnio di monete. Gli ci volle un po' per afferrare l'idea che la bambina gli stava chiedendo l'elemosina, che era magra e rabbrividiva dal freddo.
«Dov'e tua madre? Perche sei…»
La bambina arretro. Gli occhi luminosi, pieni di intelligenza, lo avevano classificato come il tipo che non faceva l'elemosina, magari addirittura come un poliziotto o, peggio, un assistente sociale. La piccola si volto e si lancio di corsa nel buio.
Charles si riprese e si mise a rincorrerla a passi pesanti sul marciapiede, dentro e fuori le zone illuminate dai lampioni. Si fermo per ascoltare i suoi passi leggeri.
Silenzio.
Poi un tintinnio.
Alzo lo sguardo e la vide a cavalcioni sulla cima di una cancellata.
Trattenne il fiato mentre la bambina, agile come una scimmia, scendeva lungo le inferriate a velocita sorprendente. Arrivo al cancello in tempo per vedere il cappottino sparire svolazzando dietro un angolo in lontananza.
Adesso la bambina era scomparsa e, con lei, il fantasma di un Natale sepolto nella memoria di Mallory.
Appoggio la fronte al freddo metallo della cancellata.
I suoi occhi erano di un verde freddo e, in quel momento, misterioso. Le luci che si riflettevano dal cruscotto li facevano brillare nell'ombra. Sembravano accesi dall'interno, come se madre natura avesse pensato di fare qualcosa di diverso con Mallory.
«Mallory, se ti credessi capace di provare sentimenti penserei che eri preoccupata che le festivita potessero farmi venire voglia di farla finita» scherzo Riker.
Smonto e richiuse la portiera della piccola macchina marrone dalla parte del passeggero. «Ci metto un secondo, prendo qualcosa per la colazione.» Riker si giro e si avvio verso la luce tenue dietro la vetrina di cristallo del bar.
La prima birra della giornata aveva gia provveduto a stordirlo. Percepi vagamente la presenza dell'adolescente alla sua destra, a una trentina di metri da lui. Lo guardo distrattamente: il ragazzo scrutava in tutte le direzioni. Forse stava aspettando qualcuno. Peggy apri la porta e lui entro. «Chi e il tuo amico, Riker?» chiese la barista, guardandogli sopra la sua spalla. Riker giro piano la testa e vide l'adolescente dietro di se. Peggy fu piu rapida, e prese ad arretrare verso il bancone dove teneva la pistola.
Riker vide il ragazzo che si apriva la giacca per estrarre una pistola dalla cintura. Si chiese se a ucciderlo sarebbero stati i riflessi veloci della gioventu, o quelli, ormai inaffidabili, del vecchio ubriacone che era. In ogni