monastero, i suoi giardini e i dintorni. Ero stato felice li. Non volevo proprio imbarcarmi in una stravagante avventura verso un futuro ignoto.

— A cosa serve questo pellegrinaggio? — gli chiesi, e mi accorsi di quanto la mia voce esprimesse ansia. — Perche, John? Sei un uomo diverso rispetto a un anno fa, quando inseguivi i sogni del passato. Perche dobbiamo partire ancora per una nuova ricerca, per un’avventura ancora piu straordinaria?

Mi tiro per il polso affinche lo guardassi negli occhi. — Non sono un uomo diverso — insistette. — La gente non cambia veramente nell’intimo, solo in superficie.

Nei suoi occhi riuscivo a vedere il John dei vecchi tempi, come se i riflessi del sole nelle sue pupille fossero lucciole lontane.

— Chi altro c’e? — chiesi.

— Solo Joaz e Xavier.

— Non Leon? E nemmeno il vecchio Alvaro?

— E un lungo viaggio. Potremmo aver bisogno di molto elisir. Quattro persone sono sufficienti. Inoltre Leon, Alvaro e tutti gli altri appartengono a questo luogo. La nostra ricerca ci portera mollo lontano dalle responsabilita del presente. Io devo andare; e cosi Joaz e Xavier. E cosi anche tu, ma non altri. In un certo senso, scappiamo… andiamo a vedere i risultati del nostro lavoro invece di svolgere il lavoro. — Rise brevemente. — La Confraternita non puo privarsi di troppa gente. Solo di quelli che devono andare. La maggior parte di noi appartiene a questo luogo.

“Io appartengo a questo luogo” dissi tra me. “Forse non sono di alcuna utilita. Forse la Confraternita e ben lieta di mandare me e non un prezioso membro dell’organizzazione. Ma ‘questo’ mondo e mio, vi appartengo.”

— Qual e lo scopo? — domandai ad alta voce. — Non riusciremo mai a far arrivare qui un messaggio dal futuro, a far sapere a Leon, ad Alvaro e a tutti gli altri che il lavoro ha dato i suoi frutti, che il progetto ha avuto successo, che il loro dovere e compiuto. Cosa ci si guadagna se nessuno tranne noi lo sapra mai?

John mi lascio il braccio e parve vagamente esasperato. — Non hai mai capito, Matthew — disse con una certa asprezza. — Forse non capirai mai. E come le antiche leggende sulla ricerca del Santo Graal. Alcuni hanno semplicemente sentito parlare dell’Uomo Futuro, altri lavorano per esso, altri ancora si preparano alla sua venuta, ma solo a pochi e dato di vederlo e toccarlo.

“Il fatto che uno solo di noi veda e sufficiente per tutti, non lo capisci? Non riesci a capire che quando Joaz, Xavier, tu e io assumeremo la droga e viaggeremo nei secoli, porteremo con noi le speranze e la benedizione di centinaia di uomini… di altre migliaia del passato e del futuro. Se uno di noi riuscira a vedere, se uno di noi riuscira a comprendere la rivelazione e il trionfo dell’Uomo Futuro, questo sara sufficiente.”

— Ma come faranno gli altri a capire cosa proviamo? Come potranno essere sicuri che ce l’abbiamo fatta? Per quello che ne sanno, potremmo aver intrapreso un viaggio verso il nulla, verso l’oblio definitivo.

— Oh, Matthew! — sospiro John. — Lo sanno. Ora lo sanno, lo sanno veramente, perche hanno fede.

— Non credo alla fede.

— Solo perche tu non ne hai, devi negarla anche agli altri? — rispose. Per un attimo rimasi di stucco. Un anno fa John non avrebbe mai detto una cosa simile.

Avrebbe abbracciato una verita o l’avrebbe negata. Ero io a predicare sempre di lasciare credere agli altri quello che desideravano. “Ero cambiato io in peggio”, mi domandai, “mentre lui diventava piu saggio?”

— Ci sono state troppe chiacchiere — dissi. — Troppe chiacchiere e nessun fatto. Sto invecchiando, John. Non ho mai avuto sogni come i tuoi. Penso sia meglio che tu vada senza di me.

Lo dissi con riluttanza, ma dovevo dirlo in caso mi avesse voluto con se solo perche ero suo fratello, lo dissi per dargli l’opportunita di dimenticarsi di me e di seguire il suo sogno, se era cio che voleva veramente.

— Andremo insieme — affermo lui con ardore. — Dobbiamo farlo. Andremo alla fine del tempo. Tu e io vedremo l’Uomo Futuro. Lo so!

Ci fu un breve silenzio.

— Lo so! — ripete in un sussurro.

13. L’ultimo giorno

Per la maggior parte dell’anno trascorso al monastero avevo lavorato nei laboratori dove Leon ricavava droghe e farmaci da ogni sorta di sostanze vegetali.

Fra Leon era un uomo forte e riflessivo, con una predisposizione al lavoro quasi insana. Di rado entravo nelle sue stanze senza trovarlo impegnato a badare a una delle centinaia di colture del laboratorio, o a far funzionare qualche apparecchio per l’estrazione di sostanze vegetali. Aveva mani insolitamente grandi, e nel vederle lavorare rimanevo sempre stupito dal fatto che non erano per nulla maldestre. Sebbene passasse ore e ore a maneggiare vetri fragili e preziosi, non lo vidi mai romperne uno.

Leon mi spiego i procedimenti usati per produrre quelle strane sostanze chimiche.

— Moltissime piante producono in piccole quantita insoliti composti chimici che, per quanto ne so, non sono di alcuna utilita alla pianta. Veleni come il curaro, stimolanti come la digitale, allucinogeni come l’acido lisergico e alcaloidi come l’atropina. Per molti anni i medici hanno ricercato questi composti, selezionando piante produttrici di sostanze specifiche, e noi abbiamo continuato il loro lavoro. Abbiamo ereditato gran parte delle loro conoscenze e molte delle specie selezionate. In pratica, tutto il lavoro piu importante, i test e la classificazione, e stato effettuato molto prima di noi. Abbiamo raffinato un poco la tecnica e scoperto un paio di sostanze ancora sconosciute qualche secolo fa, ma il nostro lavoro e stato rivolto principalmente all’impiego delle droghe, al loro utilizzo in relazione alla nostra filosofia e alla loro somministrazione. Possiamo uccidere e guarire, creare sogni ed emozioni, curare le malattie e alleviare il dolore, favorire il sonno ed eliminare la sofferenza. Possiamo alterare la percezione al punto da far muovere il tempo stesso intorno a noi.

“I nostri scopi sono semplici: preservare la razza umana, ma solo affinche possa generare l’Uomo Futuro. Ci preoccupiamo della qualita di vita dell’uomo, ma solo come questione secondaria. Cio che conta e la Vita Futura. Siamo stati accusati di portare senilita nella razza umana, ma noi siamo convinti che si tratti piu di maturita che di vecchiaia. Crediamo che l’epoca della lotta e dell’ambizione sia stata solo un’infanzia. Forse e piacevole ricordare storie e leggende di quell’epoca, ma ormai si e conclusa. Abbiamo accantonato le cose puerili. Guardiamo davanti, non all’esterno.

“Altri dicono che abbiamo modi crudeli, che vendere sogni in cambio di realta e come commerciare con una moneta falsa, e ingannare gli uomini negando loro la vera felicita che potrebbero raggiungere se avessero l’opportunita di inseguirla. Forse e cosi, ma non posso pensare che sia crudele portare la pace. Non e crudele. Penso piuttosto che sarebbe stato un grave sbaglio se i nostri antenati avessero lasciato spegnere la razza dell’Uomo nella disperazione piu cupa, permettendole di distruggersi a poco a poco per seguire quel suo frenetico desiderio di eccellere al di la delle proprie capacita. All’Uomo Futuro non si puo negare la possibilita di vivere solo perche l’Uomo non puo essere il signore dell’universo, sei d’accordo?”

Lo ero fino a un certo punto. Non mi sarei mai impegnato in favore di una convinzione cosi radicata che escludeva altre opinioni e modi di pensare piu semplici, ma avevo sempre considerato Leon molto piu convincente del loquace Alvaro con i suoi discorsi filosofici.

Leon si mostro dispiaciuto quando gli dissi che partivo, ma per nulla sorpreso. La proposta del pellegrinaggio era nell’aria da molto tempo e penso che tutti avessero immaginato che alla fine sarei andato con mio fratello.

— Ti faccio i miei migliori auguri — disse Leon.

— Grazie — risposi, senza molto calore. Eravamo di fronte a una delle amate teche di vetro di Leon in cui cresceva la piu preziosa delle cose a lui care. Aveva un aspetto piuttosto brutto, per nulla adeguato al grande ruolo che il suo distillato doveva svolgere. Era un fungo composto da un vasto reticolo di ife che punteggiava un grumo di humus, foglie morte, terriccio scuro e sostanza viscida, posto su un grande disco. I corpi fruttiferi, dai quali veniva estratta la droga del tempo, erano funghi con gambi corti e cappelle compatte e panciute. Le cappelle erano di colore grigio-marrone e la pelle esterna si staccava continuamente diventando rosso scura quando i tessuti morti si seccavano.

— E strano — disse Leon aprendo la teca, dopo aver indossato dei guanti, per staccare cinque o sei

Вы читаете Il giogo del tempo
Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ИЗБРАННОЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату