— La vecchia luna porta il buio, amico mio. Stiamo cercando di distruggerla e mettere per sempre fine alla notte.

— No, no — lo corresse Alvaro prima che riuscisse a frenarsi rammentando il suo stesso consiglio. — E il tramonto del sole che porta il buio. — Percepii il suo imbarazzo per aver chiesto poco prima a noi di tenere a freno la lingua.

— Dite delle sciocchezze, signore — rispose garbatamente l’abitante del villaggio. — Il vecchio sole non puo essere la causa dell’oscurita dal momento che non e mai presente durante la notte. E la vecchia luna che accompagna la notte, e quindi ne e la causa. Di certo, per uno istruito come voi e una cosa ovvia.

Alvaro, sempre fiero delle sue conoscenze, era riluttante all’idea di lasciare senza risposta tali assurdita, ma dubitava che fosse saggio continuare e percio esito.

John, invece, si sentiva attratto dal discorso e per nulla riluttante. — Ma la luna non appare spesso anche durante il giorno? E nei giorni in cui la luna sorge prima del sole e si attarda nel cielo dopo l’alba, e in quelli in cui appare prima del tramonto?

— Ah, il vecchio sole e astuto! Mentre la vecchia luna domina la notte, esso raduna le forze e spesso la sopraffa attaccandola di sorpresa. Ahime! e pur vero pero che il piu delle volte al termine della giornata la vecchia luna riesce a vincere facilmente.

John era ovviamente perplesso di fronte a questi continui riferimenti ad attacchi e vittorie. — Ma il sole e la luna non combattono per il possesso del cielo — disse. — Non sono altro che corpi celesti passivi, rivelati e nascosti dalla rotazione della Terra sul suo asse.

Alvaro, accanto a me, trattenne il respiro, come se John avesse appena detto un’eresia.

— Non essere sciocco — disse il montanaro. — Se fosse cosi, i giorni e le notti avrebbero tutti la stessa lunghezza e sarebbero tutti uguali.

John si zitti. Non aveva previsto questa obiezione. Sapeva che c’era un errore in quel ragionamento, pero al momento non riusciva a capire esattamente quale.

Ma era ostinato. — Ci sono notti in cui la luna non splende affatto — provo a dire.

— Ah! — esclamo l’altro come se avessimo nuovamente toccato il nocciolo del problema. — E questo che facciamo: quando la vecchia luna e al culmine della sua grandezza e del suo potere e minaccia di instaurare la notte perenne, mandiamo un guerriero ad aiutare il vecchio sole, e la notte successiva la vecchia luna non e piu cosi grande e potente. Il nostro guerriero delle Montagne Mockingbird, forte e coraggioso, la respinge e vince la battaglia. Per cinque giorni continua a obbligare la vecchia luna a nascondersi sempre piu, finche alla fine la luna si rifugia da qualche altra parte. A quel punto preghiamo, oh, quanto preghiamo, perche sappiamo che il ritorno a casa del vecchio sole potrebbe essere definitivo. Ma il nostro guerriero non riesce mai a sferrare il colpo finale. Non so dove vada la vecchia luna o cosa faccia, ma di certo deve trattarsi di un’odiosa astuzia. Piano piano, furtivamente, ritorna sempre. Naturalmente e debole per aver ucciso un uomo di montagna che, come immaginate, ha molta forza. Ma il vecchio sole non riesce mai a vincere definitivamente. La vecchia luna ritrova la sua forza e noi dobbiamo ricominciare tutto da capo.

“Ma un giorno, amici, ascoltate bene quello che sto per dirvi, un giorno verra un uomo dal cuore ‘straordinario’, un uomo che ha vissuto cosi a lungo da avere un’anima di granito, e in modo cosi intenso da avere lo spirito di un eroe. Quel giorno vedremo fuggire la vecchia luna. Prima o poi sara sconfitta, e finalmente vi sara il giorno eterno, e voi vi ricorderete di queste mie parole.”

John, che non si era ancora dato per vinto, sebbene meno motivato a continuare la discussione, si limito a porre domande. — E come viene mandato questo guerriero a compiere la sua missione? — volle sapere.

L’uomo indico l’estremita della collina dov’era tenuta in bilico una grande ruota di pietra, e per la prima volta notai la rampa in leggera pendenza fino a un burrone che pareva sagomato apposta per farvi correre la ruota.

— Lo mettiamo disteso nel solco e l’intero villaggio si raduna per sollevare la pietra sul ciglio della collinetta. La pietra riduce in poltiglia il guerriero e il suo spirito viene liberato dal corpo. Si innalza fluttuando nel cielo e combatte per noi e per il mondo. — Al termine della spiegazione l’uomo indico la luna in modo teatrale.

Una volta tanto John non aveva piu argomenti. Contrassi le labbra e riuscii quasi a sentire Alvaro ripetere a se stesso che eravamo stati avvertiti: immagino temesse che uno di noi potesse finire nel solco.

Ma questo non era possibile: non si sarebbero fidati a mandarci a combattere per loro. Nessuno si prende certe liberta quando si tratta di lottare per il futuro del mondo. Trascorsero solo pochi minuti prima che comparisse la vittima sacrificale. L’uomo, affiancato da una guardia sacra, usci dal villaggio. Non ci fu bisogno di trascinarlo: era vecchio e fragile. Certo, aveva l’aria di aver vissuto a lungo, ma non in “modo intenso”. Il passo era titubante, gli occhi sgranati, e in quel misero corpo non c’erano tracce di un’antica baldanza. Il vecchio si muoveva meccanicamente, stretto nella morsa della paura.

Passo a tre o quattro metri dal carro e ci guardo. Aveva uno sguardo implorante, e penso che volesse gridare per chiedere aiuto. Ma non grido: o perche non osava, o perche si vergognava di quel desiderio.

— Muoviamoci — dissi a John che teneva le redini lente. Sedeva a cassetta come impietrito e fissava la grande ruota. Gli allungai un calcio alla caviglia, afferrai le redini e diedi a Darling un bel colpetto sull’orecchio. La cavalla nitri e si mise in movimento. Mi rifiutai di guardare ogni altra cosa che non fosse la strada davanti a me.

John si sollevo dal sedile e mormoro qualcosa di incomprensibile. Mi sedetti di colpo e costrinsi John a imitarmi tirandolo per la collottola, ma non riuscii a impedirgli di allungare il collo per guardare.

Si senti un gran tonfo alle nostre spalle e il suono di settanta voci che pronunciavano un accorato addio a un amico.

La vecchia luna parve sorridere.

6. La statua di Dio

— Avremmo potuto aiutarlo — disse John.

— Non c’era niente che potessimo fare — risposi freddamente.

Era il mattino dopo. Avevamo passato la notte all’addiaccio e il vento freddo non ci aveva risparmiato. La logica della mia affermazione era incontestabile, tuttavia sentivo una certa avversione per quella conclusione. Niente, assolutamente niente. Ma chi e colpevole non sempre e responsabile.

— E voi! — John si rivolse al Padre con un tono di rimprovero. — Voi, un Confratello dell’Uomo Futuro, come avete potuto rimanere seduto in silenzio a vedere compiere una cosa simile con tanta noncuranza? O era “soltanto” un uomo e quindi senza importanza?

— Non ha guardato — dissi in tono accusatorio. — Solo tu l’hai fatto.

— No, non ha guardato. Si e voltato dall’altra parte, come te. Ma che differenza fa se i vostri occhi erano rivolti la o no? — C’era amarezza e rabbia nelle sue parole. — D’accordo, io l’ho visto con i miei occhi, mentre voi due vorreste fingere di non aver potuto vedere. Siete degli ipocriti. Voi eravate li. E accaduto davvero!

— Non c’era niente che potessimo fare — insistetti ostinatamente.

— Non ti preoccupare — disse John. — Tu sei sempre stato un codardo. Ma voi, Padre, siete voi quello che ha le risposte. Siete l’uomo che vive nel migliore dei mondi possibili e pensa che siamo tutti soddisfatti, tutti felici, che la lotta e la sofferenza siano servite a qualcosa e adesso siano finite. E allora?

— A volte — rispose il prete con un tono altrettanto amaro, sebbene la sua fosse un’amarezza diversa — si deve tacere. Questo non significa che approvi quanto ho visto, ne che avessi paura di intervenire. Tuo fratello non e un codardo. Ha fatto quello che ha fatto per un motivo, perche non si poteva fare nulla. Ho fatto cio che ho fatto perche sono stato obbligato. Non mi piace temere le conseguenze delle mie azioni. Mi piace agire, anche andando contro la logica, se devo. Anche quando non c’e nulla da guadagnare mi piace dimostrare di essere nel giusto quando lo sono. Aver agito lascia sempre un ricordo migliore che essere rimasti a guardare. Ma gli uomini non devono essere soggetti alle leggi e alla morale dell’uno o dell’altro. L’editto della Confraternita, al quale mi attengo, dice chiaramente che lo stile di vita adottato dagli uomini e affare loro e non deve essere messo in discussione. Possono essere aiutati se lo chiedono, ma non devono essere obbligati ad adattarsi al modello di vita di un altro uomo. Non devono essere cambiati perche un altro uomo crede che abbiano contravvenuto a qualche

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