— Datemi retta solo un minuto: sono due giorni che cerco di sgusciare questa nocciolina e non ci riesco. Datemi una mano.

— Quando torniamo indietro, — disse Cipollino.

— Eh, dite per dire, — fece la scimmia crollando il capo. — Anch'io del resto dicevo per dire. Non me ne importa nulla di questa nocciolina e di tutte le noccioline della terra. Vorrei essere ancora nella mia foresta a saltare qua e la tra i rami, tirando noci di cocco sulle teste degli esploratori. A che cosa servono le noci di cocco se non ci sono scimmie per tirarvele in testa? No, io mi domando a che cosa servono gli esploratori se nessuno li puo prendere per bersaglio. Non ricordo quant'e che ho tirato l'ultima noce. L'esploratore aveva una testa rasata e tutta rossa che era un piacere prenderla di mira. Ricordo anche che…

Ma Cipollino e l'Orso erano gia lontani e non la sentivano piu.

— Le scimmie, — spiegava Cipollino all'Orso, — sono animali stupidi, che si perdono in chiacchiere. Cominciano a parlare di una cosa e non puoi mai sapere come finira il loro discorso. Tutto sommato, pero, quella poveretta mi fa una certa compassione. Perche non dorme? Forse perche non riesce a sgusciare la nocciolina? No, no, non dorme perche sogna la sua foresta lontana.

Nemmeno il Leone dormiva: li guardo passare con la coda dell'occhio e non si volto nemmeno per vedere dove fossero diretti. Era un animale nobile e saggio, e non lo interessava l'andirivieni della gente.

Cosi Cipollino e il suo compagno giunsero senza ostacoli davanti alla gabbia degli orsi.

I due poveri vecchi riconobbero subito il loro figliolo e gli tesero le braccia attraverso le sbarre.

Cipollino lascio che si abbracciassero e si salutassero, provvedendo intanto ad aprire la gabbia. Poi disse:

— Volete smetterla con i piagnistei? La porta e aperta, ma se non ne approfittate, si svegliera il guardiano, e addio liberta.

Quando i due prigionieri furono usciti dalla gabbia, ricominciarono gli abbracci e i saluti, perche adesso non c'erano piu le sbarre a dividerli dal loro figliolo.

Anche Cipollino era abbastanza commosso.

— Povero babbo, — pensava, — anch'io non finiro mai di abbracciarvi, il giorno che riusciro a togliervi di prigione.

— Adesso pero bisogna andare, — disse ad alta voce.

I due vecchi vollero passare prima a salutare una famiglia di orsi bianchi che viveva in un laghetto. Intanto nei giardini si era creata una certa animazione, e la notizia della partenza degli orsi era subito arrivata in ogni angolo. Cosa volete, gli orsi erano in generale abbastanza benvoluti, ma avevano anche loro dei nemici. Una Foca che non li poteva vedere (c'era tra loro un antico odio di famiglia) comincio ad abbaiare tanto forte che il guardiano, nonostante avesse il sonno duro, si sveglio.

— Che cosa succede? — domando all'Elefante.

— Non saprei proprio, — rispose il vecchio filosofo. — Ma che cosa volete che succeda? Non succede mai nulla di nuovo, e nulla di nuovo accadra stanotte. Credete forse di essere al cinema, dove ogni dieci minuti succede qualche avventura?

— Forse hai ragione, — ammise il guardiano, — ma voglio dare un'occhiata in giro.

Nell'uscire dalla stalla cadde quasi addosso al terzetto dei fuggitivi.

— Aiuto! — comincio a gridare — Aiuto!

I suoi aiutanti si svegliarono e circondarono il giardino. La fuga era diventata del tutto impossibile.

Cipollino e i tre orsi si erano tuffati in un laghetto e si tenevano nascosti a fior d'acqua. Purtroppo e per disdetta, pero, erano andati a finire proprio nel laghetto della Foca.

— Ah! Ah! — ridacchio qualcuno alle loro spalle. Era la Foca in persona.

— Lor signori mi permetteranno di ridere, — fece. — Ah! Ah!

— Signora, — prego Cipollino, che tremava per il freddo, — capisco la sua allegria. Ma le sembra bello ridere alle nostre spalle proprio mentre ci stanno cercando?

— Altroche, se mi sembra bello. Anzi, ora avvertiro subito il guardiano perche venga a catturarvi.

E non lo disse due volte, ma ando dritta a chiamare il guardiano e i suoi aiutanti. In men che non si dica gli orsi vennero ripescati, anzi il guardiano ebbe la sorpresa di pescarne tre mentre gliene mancavano due soli. In piu, catturo anche quel nuovo animale, di una specie sconosciuta e che parlava come un uomo, dicendo:

— Signor guardiano, come lei vede c'e un equivoco: io non sono un orso.

— Lo vedo da me: ma che cosa facevi nel laghetto?

— Prendevo un bagno.

— Come minimo, dunque, ti buscherai una multa, perche e proibito fare il bagno ai giardini pubblici.

— Io non ho soldi, con me, ma se lei vuoi essere cosi gentile da aspettarmi qui, posso andare a prenderli.

— Io non sono gentile, e in attesa che tu mi paghi la multa, ti mettero nella gabbia con le scimmie. Passerai la notte la, e domattina si vedra.

La scimmietta di prima accolse molto allegramente il nuovo venuto e ricomincio senz'altro il suo bislacco racconto:

— Le stavo raccontando, — disse, accoccolandosi sulla coda, — di quell'esploratore con la testa rossa. Ma se le dico rossa, era rossa. Io non dico mai bugie salvo nei casi di necessita, s'intende. Pero mi piacciono, sa? Le bugie hanno un sapore straordinario. Quando dico le bugie, sento in bocca un dolce, ma un dolce, come se….

— Senta, — la prego Cipollino, — non potrebbe rimandare le sue confidenze a domani mattina? Vorrei fare una buona dormita, perche ho bisogno di ricuperare le mie forze.

— Posso almeno cantarle la ninna-nanna? — propose la scimmia.

— No, grazie, ne faccio volentieri a meno.

— Posso rincalzare le coperte?

— Ma non vede da sola che non ci sono coperte?

— Dicevo per dire, — brontolo la scimmia. — Io chiedo solo di essere gentile. Ma se lei vuole che io sia sgarbata, la servo subito.

Cosi dicendo, la scimmia gli volto la schiena, offesissima. Cipollino sorrise e ne approfitto per addormentarsi. La scimmia aspettava che Cipollino la pregasse di voltarsi di nuovo, ma non udendo nessun rumore, penso di prendere l'iniziativa. Vide cosi che il ragazzo si era gia addormentato e, piu offesa che mai, si ritiro in un angolo e si accuccio per spiarlo.

Cipollino rimase due giorni nella gabbia delle scimmie, con gran divertimento dei bambini che andavano allo zoo con le bambinaie e non avevano mai visto una scimmia vestita come loro.

Il terzo giorno pote mandare un biglietto a Ciliegino, che venne in citta col primo treno, pago la multa e lo fece finalmente uscire.

Cipollino gli chiese prima di tutto notizie dei suoi amici e rimase molto preoccupato quando senti che erano scomparsi senza lasciar traccia.

— Non riesco a capire, — diceva, crollando il capo. — Nella grotta stavano al sicuro. Che cosa puo averli spinti ad abbandonarla?

Capitolo XIX

Si descrive, di passaggio, un treno speciale e il suo viaggio

Per tornare al Castello, Ciliegino e Cipollino presero il treno. Gia, di questo treno non vi ho ancora detto niente. Un treno straordinario. Aveva una sola carrozza, e tutti i posti erano vicino al finestrino, cosi nessuno doveva litigare per ammirare il panorama. Per i bambini, figurarsi, era una manna.

Ma quel trenino era una manna anche per gli uomini grassi. Infatti, nelle pareti della carrozza avevano fatto delle nicchie apposta per loro. I grassi salivano e vi accomodavano la pancia, cosi viaggiavano comodi.

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