spingere indietro la sedia e ad appoggiarlo, ballonzolante e greve, sul bordo della tastiera, con la grossa testa porpora e l’unico occhio a fessura che mi guarda con aria ottusa e interrogativa, simile a un cucciolotto muto e caldo, e mi distrae. Continuo a pensare che dovrei farmi una sega, tuttavia non posso; voglio risparmiarmi per Y, non perche Y lo desideri in particolare, o perche questo influisca sulla mia prestazione, ma perche mi sembra importante, come parte del corretto rituale pre-coito.
Forse dovrei semplicemente mettermi un paio di mutande e tenere l’arnese sotto controllo… Ma mi piace starmene seduto qui, nudo, e sentire sulla pelle la dolce e tiepida brezza generata dalla ventola del termoconvettore nell’angolo.
E cosi, il piccolo grande uomo sta aspettando con ansia un caldo benvenuto sulle colline, un dolce ritorno nella profonda vallata (anche se e pronto ad accontentarsi di molto meno); nel frattempo, pero, c’e il gioco, il quale minaccia di giocarsi da solo, visto che io sto facendo lo stesso.
Accendo un’altra Silk Cut e sorseggio un po’ di whisky. Per il momento sto lontano dall’anfe, ma quando arrivero al prossimo livello-era (e ormai ci sono molto vicino), mi faro uno spinello. Tiro una lunga boccata e mi riempio i polmoni di fumo. Dalle sei di questa sera, da quando ho incominciato a lavorare per poi passare a
Il fumo mi soffoca.
A volte mi succede, quando ho fumato troppo. Spengo la sigaretta nel posacenere e tossisco, poi guardo il pacchetto. E gia da un po’ che penso di smettere. Continuo a pensare:
Afferro il pacchetto. La mia mano sembra chiudersi a pugno. Mi sembra di vedere il pacchetto che si accartoccia e si rimpicciolisce, come se lo stessi facendo veramente. Poi penso:
Ne tiro fuori un’altra, la accendo e inalo profondamente. Mi sento di nuovo soffocare e riprendo a tossire; il whisky e la lattina di Export che ho bevuto prima sciabordano nella pancia, e minacciano di tornare su. Mi si riempiono gli occhi di lacrime. Che droga stupida! Che droga totalmente inutile, cazzo! Non ti da nessun vero piacere dopo la prima boccata, crea subito assuefazione ed e altamente letale; anche se non crepi per un cancro ai polmoni o per un infarto, puoi sempre aspettarti che, da vecchio, ti venga la cancrena alle gambe: pezzetti del tuo corpo marciscono, ancora attaccati, e muoiono a rate in vece tua, imputridendo e puzzando mentre tu sei ancora vivo, e allora devono tagliarteli via e, quando ti svegli dall’operazione, non soltanto respiri a fatica, ma dai anche fuori di testa per il dolore e per la voglia di una sigaretta. Nel frattempo, le marche di sigarette sponsorizzano eventi sportivi, si oppongono alla pubblicita che cerca di mettere al bando il fumo, e guardano con ansia a tutti quei nuovi mercati dell’Est europeo e dell’Oriente; sempre piu donne fumano per dimostrare che anche loro possono essere vere teste di cazzo, mentre idioti in giacca e cravatta e con la segatura al posto del cervello vanno in televisione e annunciano: «Nessuno ha mai dimostrato che il tabacco possa causare il cancro», e te ne stai li, a fremere di rabbia. Poi scopri che la Thatcher si e presa mezzo milione dalla Philip Morris per tre anni di consulenza e giuri che non comprerai mai piu un loro prodotto; poi, alla fine della giornata, accendi un’altra sigaretta, inali il fumo come se ti desse un gran piacere, e invece aumenti solo i profitti di quei fottutissimi stronzi.
Okay. Mi sono incazzato abbastanza. Schiaccio il pacchetto. Non si accartoccia in maniera soddisfacente, perche dentro ci sono ancora delle sigarette, ma insisto e, con due mani, riesco a ridurlo a meta del suo volume iniziale. Poi vado in bagno, lo strappo, e rovescio le sigarette piegate e rotte nella tazza del water, tiro lo sciacquone e rimango a fissarle mentre si limitano per lo piu a galleggiare, girando vorticosamente nel turbine d’acqua invece di sparire dalla mia vita come vorrei. Cosi m’inginocchio, infilo le mani nella tazza e, a uno a uno, spingo sott’acqua i miseri resti spezzettati e quel che rimane della carta e del tabacco, li spingo oltre la curva, in modo che rispuntino dall’altra parte, dove non posso vederli, poi lavo le mani e le asciugo; a quel punto, il serbatoio dello sciacquone e nuovamente pieno, allora lo tiro e questa volta l’acqua resta pulita e io posso finalmente respirare.
Apro il lucernario del bagno e quello dello studiolo per fare una bella corrente e resto li a tremare dal freddo, poi m’infilo la vestaglia, assai soddisfatto di me stesso. Mi siedo al computer e scopro che, nel frattempo, il punteggio della mia era e calato un pochino, ma non m’importa: mi sento cosi virtuoso!
Respiro a fondo l’aria fredda della notte e comincio a ridere, facendo roteare il mouse sulla superficie della scrivania come se fosse diventato incontrollabile; mentre il piccolo folletto sullo schermo schizza dal pannello di controllo al display, afferrando icone e scagliandole come fulmini su tutto il mio Impero, costruendo strade, dragando porti, bruciando foreste, scavando miniere ed erigendo — ironia delle ironie, per mezzo dell’icona ICONA — altri templi a me stesso.
Un’orda di barbari, proveniente dalle inesplorate steppe del sud, cerca d’invadere i miei territori, e perdo un’ora per combattere e respingere quei bastardi; sono costretto a ricostruire la Grande Muraglia e soltanto dopo posso tornare a Corte per rilanciare la lungimirante strategia che ho messo a punto per indebolire il potere dei signori locali e della Chiesa. Secondo il mio piano, il palazzo deve diventare cosi sontuoso e pregno di lussuria che i baroni e i vescovi non potranno che abbandonarsi alla dissolutezza e al libertinaggio, rivelando cosi la loro intima corruzione, mentre la mia classe mercantile, grazie ai cauti sviluppi tecnologici da me favoriti, prosperera.
Mi faccio un altro whisky e una scodella di Coco Pops con tanto latte. La mano continua a dirigersi nel punto in cui dovrebbe trovarsi il pacchetto di sigarette, ma tengo a bada il desiderio e per il momento riesco a sopravvivere. Ho davvero voglia di un po’ di anfe, pero so che, se cedo, dopo avro voglia di una sigaretta, e cosi lascio stare.
Mi viene un’idea brillante: mando la polizia segreta al bazar e catturo qualche spacciatore di droga. Tombola! Gli spacciatori vengono introdotti a Corte e ben presto la maggior parte dei nobili e completamente schiava della droga. Mi viene in mente che questo sarebbe il metodo piu efficace per avere il controllo della societa, invece di limitarsi a far fuori la gente, cosa nella quale la polizia segreta normalmente e imbattibile. Alle quattro del mattino decido di smettere e, mentre mi dirigo verso il letto, mi sento un po’ nervoso. Non riesco a dormire e continuo a pensare a Y; dopo mezz’ora cedo e mi faccio una sega e, subito dopo, finalmente, mi addormento.
L’edificio e caldo e puzza di cane. Lo trascini oltre la soglia e chiudi la porta a chiave. I cani stanno gia abbaiando e uggiolando.
Il canile e grande quasi come un garage a due posti; le pareti, fatte di blocchi di calcestruzzo, sono nude. Dal soffitto scendono alcuni neon. C’e un ampio corridoio centrale tra due file di recinti, anch’essi fatti di blocchi di calcestruzzo. Le pareti divisorie interne ti arrivano poco sopra la testa e, in alto, sono aperte. Il pavimento di cemento dei recinti e coperto di paglia e la parte anteriore di ognuno e costituita da un cancelletto in profilato di ferro e rete metallica.
Fin qui, tutto bene. Sei arrivato attraversando i campi e il bosco, subito dopo il tramonto; hai controllato la zona con il visore notturno e hai capito che la grande casa era buia e vuota. La spia dell’allarme, in alto su uno dei muri, emanava un debole chiarore rosso. Avevi gia deciso di non tentare d’introdurti in casa. Hai seguito il vialetto in discesa. Anche la dependance era avvolta dall’oscurita; il guardacaccia sarebbe tornato soltanto dopo la chiusura del pub del villaggio. A un certo punto del vialetto, piuttosto in avanti perche non fosse visibile dalla strada principale, hai segato un piccolo albero, poi ti sei seduto ad aspettare. La Range Rover e arrivata ruggendo due ore dopo. Lui era solo, ancora vestito con abiti da citta. Lo hai colpito con lo sfollagente mentre guardava l’albero caduto; il borbottio del motore copriva ogni suono e lui non si e neppure voltato. Con la Range Rover sei passato