qualche superlaboratorio. Che strano, pero… Forse la Scarpetta ha stabilito che la ragazzina e morta ammazzata: per questo si stanno mobilitando di nuovo tutti.»
«Non farci niente, a quei capelli» dice Eise, riflettendo che un tempo la prova del DNA era una delle tante, mentre adesso e diventata la piu importante, “la prova per eccellenza”, destinataria di tutti i finanziamenti per ricerca e sviluppo. Eise ce l’ha a morte con i tecnici che si occupano di DNA. A loro non regala filamenti di tungsteno.
«Non ci faccio niente, stai tranquillo» risponde Kit, guardando al microscopio. «Non c’e linea di demarcazione. Interessante. E strano, per un capello tinto. Vuol dire che non e cresciuto di un micron da quando l’hanno tinto.»
Sposta il vetrino, mentre Eise la guarda stupito. «Niente radice? E com’e? Caduto, strappato, spezzato, piegato, danneggiato da un ferro caldo, bruciato, con le doppie punte? Su, illuminami.»
«Nessuna radice. La punta mi sembra tagliata. Tutti e tre i capelli sono tinti di nero e senza radice. Strano, eh? Estremita tagliate da ambo le parti, in tutti e tre. Non ce n’e uno spezzato, rotto o strappato alla radice. Questi capelli non sono caduti: sono stati tagliati. Adesso tu dimmi: com’e che sono tagliati sia da una parte che dall’altra?»
«Potrebbero essere di una persona appena uscita dal parrucchiere. Magari le erano rimasti sui vestiti, o fra i capelli…»
Kit fa una smorfia. «Mi piacerebbe vedere Kay Scarpetta, se e davvero qui a Richmond. Anche solo per salutarla. Mi e dispiaciuto tanto, quando se n’e andata… E stata una grande perdita sia per l’istituto che per la citta. Se penso che adesso ci ritroviamo il dottor Marcus… Sai una cosa? Non mi sento tanto bene. Ho mal di testa e sono tutta rotta.»
«Magari la fanno tornare» dice Eise. «Quella della consulenza potrebbe essere una scusa per rimetterla a capo dell’istituto. Almeno, quando ci mandava dei campioni, lei non sbagliava a etichettarli e sapeva sempre da dove provenivano. E poi era simpatica, parlava dei casi direttamente con noi, invece di trattarci come dei robot. E, appena poteva, usava il nastro adesivo invece dei tamponi di cotone. Ci stava a sentire, ci trattava come esseri umani. Si, hai ragione, non era una superstar.»
«Non si vede tessuto corticale» dice Kit, osservando il capello scuro ingrandito, che sembra un albero spoglio. «Niente di niente, come se l’avessero immerso in un calamaio pieno di inchiostro nero. Nessuna linea di demarcazione: o l’hanno tagliato sotto la ricrescita, oppure era appena stato tinto.»
Prende un appunto, sposta il vetrino e regola messa a fuoco e ingrandimento cercando di capire qualcosa di piu, ma il capello non ha nulla da dirle. Non c’e pigmento alla cuticola, nascosto dalla tintura. I capelli tinti, decolorati, e grigi al microscopio risultano praticamente tutti uguali, e la maggioranza della popolazione ha i capelli tinti, decolorati o grigi. Ma l’aspettativa e forte e le giurie vorrebbero che da un capello si dicesse loro chi e stato, che cos’ha fatto, come, quando, dove e perche.
Eise detesta il modo in cui televisione e cinema presentano la sua professione. Ormai, quando viene a sapere che lavoro fa, la gente si congratula con lui dicendo: “Che mestiere interessante!”. Eise non e mai andato sulla scena di un crimine, non gira armato, non riceve telefonate nel cuore della notte, non indossa tute speciali ne salta a bordo di fuoristrada alla ricerca di fibre, impronte digitali, DNA e marziani. Quello e il lavoro degli ispettori di polizia, dei tecnici della Scientifica, dei medici legali… Un tempo era piu semplice: l’opinione pubblica si disinteressava della medicina forense, gli ispettori come Pete Marino andavano sul luogo del delitto con i loro pickup mezzi scassati e raccoglievano le prove da soli. Quelle giuste, non una di piu e non una di meno.
Adesso, per non sbagliare, alcuni raccolgono tutto quello che c’e in un parcheggio, smontano le case e le portano li da analizzare. Come se un cercatore d’oro si portasse a casa direttamente il fiume, invece di setacciarlo pezzo per pezzo. Il problema e che ormai nessuno ha piu voglia di fare niente ed e tutto piu complicato. Eise e scoraggiato, medita di andare in pensione. Non ha piu tempo per fare certe ricerche o semplicemente per fare bene il suo lavoro, gli tocca compilare un cumulo di scartoffie e non gli e concesso commettere il minimo errore. E stressato, gli bruciano gli occhi e non dorme la notte. Quando grazie al suo lavoro viene arrestato e condannato un assassino, nessuno gli mostra un briciolo di gratitudine. Ma che razza di vita e? Sempre peggio… Si, proprio cosi: sempre peggio.
«Se vedi la dottoressa Scarpetta, chiedile di Marino» dice Eise a Kit. «Quando bazzicava da queste parti, a volte andavamo a berci una birra insieme.»
«E qui anche lui. L’ha accompagnata» risponde Kit. «Si, non mi sento proprio per niente bene. Mi brucia anche un po’ la gola. Non vorrei essermi buscata l’influenza.»
«Davvero e qui anche Marino? Perbacco, adesso lo chiamo. E si occupa anche lui della ragazzina con la polmonite?»
Gilly Paulsson e diventata “la ragazzina con la polmonite”. I soprannomi sono piu facili da usare — e da ricordare — dei nomi veri. I morti diventano il luogo in cui sono stati ritrovati o il modo in cui sono passati a miglior vita. La signora della valigia. La donna delle fogne. Il bambino della discarica. L’uomo ratto. Il signor scotch. Eise non ha la piu pallida idea di come si chiamassero, quando erano vivi. E preferisce cosi.
«Spero che la dottoressa Scarpetta sappia come mai la ragazzina con la polmonite aveva in bocca scaglie di pittura bianche, rosse e blu e la polvere piu strana che io abbia mai visto» dice. «Scaglie di metallo, capisci? Verniciate di bianco, rosso e blu. Oppure senza vernice, briciole di metallo lucido. E questa strana polvere che non ho idea di che cosa possa essere.» Sposta ossessivamente le particelle sul vetrino. «Adesso faccio un SEM/EDX per vedere che razza di metallo e. Che cosa c’era di bianco, rosso e blu in casa della ragazzina? Spero proprio di vederlo, Marino. Gli offrirei volentieri una birretta. Perbacco, me ne berrei una adesso…»
«Io no. Mi sento poco bene» ripete Kit. «So che questi campioni non sono contagiosi, ma… Voglio dire, vengono comunque dall’obitorio.»
«Stai tranquilla, quando arrivano qui, i batteri sono morti e sepolti» la rassicura Eise, alzando la testa dal microscopio. «Se li osservi con attenzione, vedi che hanno una piccola lapide sopra la testa. Effettivamente sei un po’ palliduccia.» Gli dispiace ammetterlo: non vorrebbe incoraggiarla a prendersi qualche giorno di malattia. Sente la sua mancanza, quando non c’e. Pero si vede che non sta bene e non sarebbe giusto fingere il contrario. «Perche non vai a casa prima? Hai fatto il vaccino antinfluenzale? Io no. Quando l’ho chiesto al mio medico, era gia esaurito.»
«Neanch’io sono riuscita a farlo. Eppure l’ho cercato dappertutto» replica Kit alzandosi in piedi. «Vado a preparare un po’ di te caldo.»
23
Lucy non e molto brava a delegare. Per quanto si fidi di Rudy, non gli lascia in mano il proprio lavoro. Specialmente adesso, a causa di Henri e dei sentimenti che scatena in lui. Seduta nel suo studio, controlla i risultati della ricerca nel database di impronte digitali mentre, con le cuffie in testa, finisce di ascoltare le insulse telefonate della sua vicina di casa. E giovedi mattina, presto. Manca una settimana a Natale.
Ieri sera Kate le ha telefonato e le ha lasciato un messaggio in segreteria. “Grazie dei biglietti!” le ha detto. “Chi e la signora della piscina? Anche lei e famosa?” Lucy ha una signora che le va a pulire la piscina e che non e per niente famosa. E una donna di cinquant’anni, scura di capelli e troppo debole per usare lo skimmer. Non e un’attrice e nemmeno una bestia. Le impronte digitali che ha rilevato sul disegno dell’occhio non corrispondono a nessuna di quelle contenute nello IAFIS. Lucy se lo aspettava, perche trovare una corrispondenza fra impronte latenti e difficilissimo, ma e comunque delusa.
Ogni persona ha dieci impronte diverse, nel senso che l’impronta del pollice sinistro, per esempio, non corrisponde a quella del destro. Senza una schedatura completa, la ricerca in un database produce risultati soltanto se l’assassino ha gia lasciato sulla scena di un crimine la stessa identica impronta e se questa e stata caricata nella banca dati. Se l’impronta e incompleta, il confronto manuale o visivo puo essere piu efficace di quello automatizzato.
E infatti Lucy con questo ha piu fortuna: le impronte latenti e parziali sul disegno corrispondono ad alcune impronte parziali rilevate nella camera da letto in cui Henri e stata aggredita. Se lo aspettava, ed e contenta di averne la conferma. La bestia che si e introdotta in casa sua e la stessa che le ha attaccato un disegno alla porta di servizio e le ha sfregiato la Ferrari. Sull’auto non c’erano impronte, ma l’occhio e troppo simile perche l’abbia