disegnato qualcun altro. C’e una sola bestia in giro, ma chi e? Lucy non ne ha la piu pallida idea: sa solo che le sue impronte non sono nello IAFIS ne in altri database e che continua a seguire Henri, senza sapere che e andata via o forse in attesa che torni.

Probabilmente pensa che Henri, venendo a sapere che la bestia ha attaccato un disegno alla porta, si spaventera e restera turbata. Chiunque egli sia, vuole controllarla, avere potere su di lei. I maniaci vogliono dominare le loro vittime, seguendole, costringendole a tenere conto di loro, riducendole a ostaggi senza neppure toccarle, talvolta senza neppure farsi vedere. Lucy non sa se Henri ha mai visto la bestia. Non sa niente.

Sfoglia la stampata di un’altra ricerca condotta ieri sera e medita se chiamare sua zia. E un po’ che non la sente, e non ha scuse. Lei e Kay Scarpetta trascorrono molto tempo nel Sud della Florida, a meno di un’ora l’una dall’altra. Kay Scarpetta si e trasferita da Del Ray a Los Olas l’estate scorsa e lei e andata a trovarla una volta soltanto, alcuni mesi fa. Piu tempo passa, piu diventa difficile tirare su il telefono e chiamarla: troppe domande inespresse, troppo imbarazzo. Lucy decide che, date le circostanze, e meglio continuare a non parlarle. Ma dopo un po’ le telefona.

«Questa e la sveglia telefonica» esordisce, quando sua zia risponde.

«Se volevi farmi uno scherzo, non ci sono cascata» replica Kay.

«Che cosa vuoi dire?»

«Che non ho chiesto la sveglia telefonica e che ti ho riconosciuto subito. Come stai? Dove sei?»

«Ancora in Florida» risponde Lucy.

«Ancora? Stai per ripartire?»

«Non lo so. E possibile.»

«Per dove?»

«Non lo so.»

«Okay. A che cosa stai lavorando?»

«Un maniaco che segue una donna» risponde Lucy.

«Sono i casi piu difficili.»

«Lo so. E questo in particolare. Ma non te ne posso parlare.»

«Non puoi mai parlare del tuo lavoro.»

«Nemmeno tu.»

«Gia.»

«Che cosa mi dici, allora?»

«Niente. Quando ci vediamo? E da settembre che non ti vedo.»

«Lo so. Come vanno le cose a Richmond?» domanda Lucy. «Su cosa si litiga in citta? Nuovi monumenti, graffiti artistici sugli argini del fiume…»

«Sto ancora cercando di capire com’e morta questa ragazzina. Ieri sera sarei dovuta andare a cena da Fielding. Te lo ricordi?»

«Si certo. Come sta? Non sapevo che lavorasse ancora li.»

«Non sta molto bene» risponde Kay.

«Ti ricordi quando mi portava in palestra? Facevamo pesi insieme…»

«Non ci va piu.»

«Ma dai, non ci credo! Jack non va piu in palestra? E come se… Ma dai, mi sembra impossibile. Sono senza parole. Vedi cosa succede, senza di te? Va tutto a catafascio.»

«Non mi prendere in giro. Non sono di buon umore» taglia corto Kay.

Lucy si sente in colpa. E colpa sua se sua zia non e ad Aspen.

«Hai sentito Benton?» chiede, come se non sapesse niente.

«Lavora.»

«E quando lavora non lo puoi chiamare?» Lucy si sente sempre piu colpevole.

«Non sempre. Ma adesso non posso.»

«Te lo ha detto lui, di non chiamare?» Lucy immagina la situazione. Probabilmente Benton ha paura che Henri origli. Deve essere per questo che ha chiesto a Kay di non telefonargli. Lucy si sente morire.

«Ieri sera sono andata da Jack, ma lui non mi ha aperto» racconta Kay, cambiando discorso. «Ho l’impressione che fosse a casa, pero, e che non volesse vedermi.»

«E tu che cosa hai fatto, allora?»

«Me ne sono andata. Puo darsi che si fosse dimenticato dell’invito. L’ho visto molto stressato, agitato.»

«Non credo si sia dimenticato. Probabilmente non voleva vederti. Forse e passato troppo tempo, e spiegarsi e diventato complicato» replica Lucy. «Mi sono permessa di fare una piccola ricerca sul dottor Joel Marcus» aggiunge poi. «So che non me lo avevi chiesto, ma non ti dispiace, vero?»

Kay non risponde.

«Senti, probabilmente lui sa tutto di te, zia. Tanto vale che assumi qualche informazione anche tu.» Lucy e rimasta male e non puo farci niente: e offesa.

«Okay» replica Kay. «Non penso fosse necessario, ma gia che hai fatto il lavoro, dimmi. Ammetto che non mi piace lavorare con lui.»

«La cosa che mi ha stupito di piu e che c’e pochissimo sul suo conto» comincia Lucy, un po’ sollevata. «Sembra che non abbia fatto niente tutta la vita. Nato a Charlottesville, suo padre insegnava in una scuola, sua madre mori in un incidente stradale nel 1965. Laureato in medicina alla University of Virginia. Vuol dire che e nato in Virginia, ha studiato in Virginia, ma non ha mai lavorato per l’Istituto di medicina legale della Virginia finche non e stato nominato direttore quattro mesi fa.»

«Lo sapevo anch’io, che non aveva mai lavorato per l’Istituto di medicina legale della Virginia» replica Kay Scarpetta. «Non era il caso di svolgere costose ricerche o di introdursi abusivamente nei computer del Pentagono, o cos’altro hai fatto per scoprirlo. Non sono sicura di voler ascoltare oltre.»

«La sua nomina e del tutto insensata» continua Lucy. «Assurda. Ha lavorato per qualche tempo in un ospedale privato del Maryland, si e specializzato in medicina forense solo a quaranta e passa anni e, per inciso, la prima volta che ha dato l’esame l’hanno segato.»

«Dove si e specializzato?»

«Oklahoma City.»

«Non dovrei stare ad ascoltarti.»

«Ha lavorato come anatomopatologo nel New Mexico, non so cos’abbia fatto dal 1993 al 1998, a parte divorziare. Sua moglie era infermiera, niente figli. Nel 1999 e a St Louis, all’Istituto di medicina legale, dove resta fino a quando non si trasferisce a Richmond. Gira su una Volvo di dodici anni, non possiede immobili e vive in affitto nella contea di Henrico, dalle parti del Willow Lawn Shopping Center.»

«Va bene, basta cosi» interviene Kay.

«Forse ti serve sapere ancora che non ha precedenti penali. Alcune infrazioni al codice della strada, nient’altro.»

«Non voglio sapere altro» la blocca Kay. «Non e giusto.»

«Come vuoi» replica Lucy con il tono che assume sempre quando si sente bistrattata da sua zia. «Non c’e molto altro da aggiungere, in ogni caso. Potrei trovare altre informazioni, naturalmente. Ma per il momento, e tutto qui.»

«Senti, Lucy, so che lo hai fatto per aiutarmi. Sei molto brava, davvero. Apprezzo il pensiero. Marcus mi e antipatico e probabilmente mi sta anche manipolando. Ma finche non viola l’etica professionale, non si dimostra incompetente o pericoloso, non ho motivo di assumere informazioni su di lui. Capisci? Per favore, non fare altre ricerche.»

«Secondo me, Marcus e pericoloso» ribatte Lucy. «E un incapace in una posizione di grande potere, e quindi pericoloso. Vorrei tanto sapere chi l’ha messo a dirigere l’istituto e perche. Chissa quanto ti detesta…»

«Preferirei non parlarne.»

«Il governatore della Virginia e una donna» continua Lucy imperterrita. «Perche una donna dovrebbe accettare la nomina di un imbecille a una carica di responsabilita?»

«Lucy, preferirei cambiare discorso.»

«Certo, il piu delle volte non sono i politici a scegliere. Hanno altro da fare, immagino.»

«Lucy, per favore! Mi hai chiamato per farmi stare peggio? Perche mi fai questo? Sono gia abbastanza in difficolta, non ti ci mettere anche tu.»

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