Rudy si avvicino cautamente alla porta; la luce fluttuante illuminava a malapena la stretta fessura della toppa. Il sigillo penzolava ancora dai nastri neri che aveva tagliato. Era una placca scura, rotonda, e sembrava assorbire piu che riflettere la luce. Era marcata su entrambi i lati con una lettera dell’alfabeto di Darwath. Non appena l’ebbe sfiorata, provo un violento senso di disgusto a cui non seppe dare un nome. C’era veramente qualcosa di terrificante legato a quella cosa.

«Non possiamo lasciarlo qui?»

«Non posso permetterlo,» rispose semplicemente Ingold.

La sensazione di orrore e di incomprensibile sporcizia che emanavano da quel sigillo piccolo e grigiastro, impedirono a Rudy di chiedere una spiegazione piu chiara per quello strano comportamento del Mago. Si limito a togliere l’oggetto dai nastri neri dai quali pendeva, e a gettarlo con un rapido movimento del braccio tra le ombre della nicchia. Rudy noto, mentre compiva il gesto, che Alde si era ritratta, quasi temesse di essere contaminata dall’aura malefica che emanava dal sigillo.

La ragazza fisso la base della sua torcia in una fessura della parete e si volse verso Rudy cullando il bambino che teneva tra le braccia.

«Vi manderemo presto qualcuno,» promise Rudy a bassa voce. «Non preoccuparti.»

Minalde scosse il capo. L’ultima cosa che il ragazzo vide di lei fu l’esile figura bianca avvolta nella nera cascata di capelli con il bambino stretto al seno. L’oscurita della porta li aveva incorniciati come una dorata immagine votiva in qualche misterioso sacrario.

Poi la porta si richiuse, e Rudy provvide egli stesso a tirare il ferro arrugginito del chiavistello.

«Cos’era quella cosa?», sussurro, provando nuovamente un senso di ripugnanza nel toccare i fili ai quali era stata appesa.

«E il Segno Magico della Catena,» gli rispose Ingold, che era gia arrivato in cima ad una delle logore scalinate, mentre scrutava il corridoio lontano. «La cella stessa ha un suo potere nascosto nelle pareti, cosi che nessuno dall’interno possa trovare o aprire la porta. Con quel segno messo li appositamente per me, anche se avessi trovato la porta e l’avessi aperta, non sarei mai stato in grado di varcare quella soglia. Con ogni probabilita contavano di lasciarmi qui fino a che non fosse stata pronunciata una formale condanna di bando nei miei confronti, sperando che nel frattempo sarei morto di fame.»

«Ma non potevano farlo!», esclamo Rudy disgustato.

Ingold scrollo le spalle.

«E chi glielo avrebbe impedito? E normale che un Mago badi a se stesso. Ora pero l’Arcimago e scomparso, e la citta dei Maghi giace avvolta nei suoi incantesimi protettivi.» Scorgendo l’orrore e lo sgomento dipinti sul volto di Rudy, Ingold sorrise e la severita scomparve dai suoi occhi. «Ma io tengo molto a me stesso e, come vedi, in un modo o nell’altro, ne sono uscito con o senza la magia! Sono felice che tu abbia portato Alde e il bambino con te. E stata la cosa migliore che tu potessi fare: qui almeno saranno al sicuro dal Buio.»

Quindi sollevo la sua torcia, e l’esiguo bagliore penetro appena nella fredda oscurita del corridoio. «Di qua,» decise, indicando la direzione verso la quale si erano diretti poco prima Rudy e Alde.

«Cos’era quella storia con Minalde?», chiese Rudy, non appena si incamminarono nel buio corridoio sferzato dal vento.

«Durante il nostro ultimo incontro, la ragazza minaccio di uccidermi… la ragione non e importante… Ora puo pentirsi della forza dei suoi sentimenti o della gaffe compiuta. Se uno sta per…»

Un rumore violento scosse le volte: era un frastuono cupo e profondo simile al rimbombare di un pugno mostruoso, la cui eco si frantumo sulle pareti del corridoio. Ingold si fermo, e i suoi occhi socchiusi sembrarono bruciare per l’intensa concentrazione mentre cercava di ascoltare qualcosa di estremamente lontano. Poi prosegui, e Rudy lo segui quasi aggrappato alla sua spada sguainata.

Appena girato l’angolo, il giovane vide il Mago fare qualche gesto misterioso intorno alla torcia che teneva in mano. Il legno grezzo sembro allora allungarsi, trasformandosi in un’asta lunga poco meno di sei piedi; il fuoco che bruciava sulla sua punta si gonfio divenendo bianco della stessa lucentezza di un diamante o di una fiamma al magnesio, e si diffuse con una vibrazione cristallina in ogni crepa di quelle vecchie pareti incrostate di sporcizia e di polvere.

Sorreggendo l’asta luminosa come fosse un’arma, il vecchio Stregone si mosse, mentre il suo logoro mantello gli svolazzava dietro le spalle come un paio di grandi ali di corvo. Rudy corse verso di lui, mentre l’oscurita si addensava piu indietro preparandosi a circondarli.

In qualche luogo, e questa volta sicuramente piu vicino, risuono un secodo colpo che scosse la pietra come l’urto di un pistone in un gigantesco motore.

Ghiacciato e stremato a causa della fame e della fatica, si chiese, in un lampo di curiosa lucidita, se fosse giunta la loro ora. I corridoi convergevano, puntando dritti nell’oscurita, e sembravano quasi indicare il punto verso il quale i due uomini erano diretti.

Rudy si accorse di colpo del sentore di acqua e fango che aleggiava in quel luogo, ma piu di tutto riusci a percepire l’ormai familiare odore acido del Buio. In qualche luogo, i pochi rimasti tra le persone che avevano cercato rifugio nella villa di Alwir — una manciata di Guardie e le truppe scarlatte della Chiesa, l’uomo grasso con il rastrello da giardino e la giovane donna con il suo gruppo di bambini, e tutte le facce che erano fuggite nel vortice luminoso al di sopra delle scale — se ne stavano rintanati nelle ombre scure e ondeggianti delle sale, aspettando con gli occhi gonfi di terrore il momento nel quale la terrificante energia dei Guerrieri del Buio l’avrebbe avuta vinta contro le pesanti porte di ferro, strappandole dai loro cardini.

Rudy si accorse di poter quasi sentire la potenza del Buio: fu come un violento colpo in faccia che lo lascio intontito, quando la terza esplosione scosse le fondamenta della villa. Riusci a percepire la contrazione dolorosa dell’aria e l’intelligenza maligna che stava dietro a quella forza ad osservarli mentre avanzavano verso di lei.

Il vento era diventato piu forte e soffiava attraverso i corridoi quasi facesse presagire l’arrivo di una burrasca; il mantello di Ingold svolazzava insieme ai suoi lunghi capelli, ma la luce del bastone nella mano del Mago divenne piu luminosa quasi fosse quella del sole a mezzogiorno, e rivelo i segreti dell’oscurita.

Guidati da quel bagliore accecante, girarono un angolo e si immisero su uno dei corridoi principali al termine del quale si potevano scorgere, attraverso le ombre pesanti che impregnavano l’aria come folti veli di nebbia, le grandi porte che segnavano l’uscita da quel labirinto.

Anche se Rudy non riusciva a cogliere una singola forma, poteva pero avvertire un senso di malevolenza che percorreva l’atmosfera di quel luogo sinistro, e quella presenza sembrava attraversare l’aria col battito di migliaia di ah. Il loro potere pareva estendersi dappertutto, impregnando anche le mura del corridoio; al di la di esso, appena visibile nel coagulo d’oscurita che ostruiva il passaggio, si poteva scorgere l’ampia linea della luce delle torce che filtrava attraverso i battenti chiusi. Oltre quell’ultima barriera pero, non si udiva alcun rumore, quasi che quelli che erano riusciti a raggiungere quell’ultimo riparo, osservassero il loro destino avanzare nel piu completo silenzio.

Rudy si accorse che qualcosa stava cambiando: fu come un’esplosione sorda di energia, e l’improvviso tuono di quella deflagrazione gli colpi le orecchie, mentre sotto i suoi occhi le porte si deformavano e crollavano, frantumandosi in un uragano di aguzze schegge di legno.

Comparve qualche volto indistinto oltre le porte ormai ridotte a semplici macerie, e il riverbero della torcia proietto sulle pareti delle esili sagome che divennero improvvisamente reali nell’Oscurita!

Fu in quella assenza di luce che si lancio Ingold senza un attimo di esitazione: la luce gelida del suo bastone lo circondava come fosse accompagnato dal cuore stesso di una stella. Rudy non pote fare altro che seguirlo aggrappandosi a quella luce. Per un istante che gli parve eterno, sembro quasi che la cortina di Buio si richiudesse su di loro coprendo e spegnendo quella luce bruciante.

Forse era colpa della stanchezza, oppure qualche effetto secondario della magia del Buio, ma Rudy non riusci mai a spiegarsi cosa accadde: non aveva certo chiuso gli occhi e nemmeno aveva spostato lo sguardo ma, per un istante, l’oscurita si era effettivamente riversata su loro due. Il momento successivo pero non rimaneva altro che la luce che circondava la sagoma forte e decisa di Ingold che avanzava rigido in quel corridoio vuoto.

Attraverso le porte sconquassate, quella luminosita si riflette sui volti cerei e terrorizzati, fu spezzata da occhi spalancati, e colpi selvaggiamente l’acciaio delle armi strette spasmodicamente nelle mani dei pochi guerrieri che si erano frapposti tra l’ultimo baluardo e la folla disperata dei rifugiati che erano sopravvissuti.

Poi la luce pian piano si estinse; divenne, da bagliore accecante che era, una macchia gialla, e poi torno ad essere una semplice fiamma di torcia.

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