alloggiamenti delle Guardie. La voce stonata e roca di Gnift si alzo in una canzone che parlava d’amore e di campi di grano. «Meriti certamente piu di una stanza in questa stamberga. Il posto riservato alla Regina e certamente piu dignitoso. Possiamo offrirti un posto piu consono al tuo stato, mio Lord.»
Ingold sorrise e scosse la testa.
«Ci sono persone che potrebbero usare meglio di me cio che mi offri», si schermi. «E, in ogni caso, partiro presto. Fin quando c’e un giaciglio nel quartiere delle Guardie, avro una casa.»
Il Cancelliere lo studio per un momento che sembro molto lungo.
«Sei un uomo strano», disse infine, «fai come vuoi. Se ti stancherai della tua esistenza da vagabondo, l’offerta sara sempre valida. I nostri litigi non mi hanno permesso di comprendere a fondo le tue qualita. Permettimi almeno di fare ammenda.»
«Non hai bisogno di alcun permesso,» rispose dolcemente Ingold, «ne esiste piu alcun litigio o incomprensione. E tutto dimenticato.»
Il Cancelliere Alwir, Reggente del Regno e Lord del Torrione di Dare, si inchino e si allontano.
Un attimo dopo, nella stanza entro precipitosamente il Falcone di Ghiaccio, per portare a Ingold la tazza di te che aveva, con tanta cura, preparato. Il vapore aveva un odore curioso, ma si credeva che quell’infuso di erbe prevenisse le malattie invernali.
«Ingold,» disse Gil sussurrando, quando la Guardia se ne ando via portandosi dietro le tazze vuote. «Per quanto riguarda la tua partenza per Quo…»
«Si,» la interruppe il Mago. «Dovremmo parlarne.»
Rudy si sistemo ai piedi del letto.
«Pensavi di andarci da solo?»
«No?»
«Dici che e pericoloso. E posso anche essere d’accordo con te. Ma non pensi che sarebbe meglio se ti facessi accompagnare da Gil o da qualcuna delle Guardie?»
Il vecchio Mago strinse le mani e chiese in tono distaccato:
«Non pensi che io sia capace di badare a me stesso?»
«Dopo l’impresa che ti sei sobbarcato la notte scorsa?»
«Ti stai forse offrendo volontario?»
Rudy si interruppe con un singulto.
«Vuoi dire che… mi porteresti?» Non pote trattenere la bramosia nella sua voce e, a giudicare dall’espressione di Ingold, la stessa voglia di partire gli si era dipinta sul volto. La prospettiva di andare con il vecchio, senza tener in alcun conto i pericoli, di imparare finalmente i rudimenti della Magia, fecero scomparire davanti a lui tutti gli ostacoli, compresi anche i Razziatori Bianchi, le tempeste di ghiaccio, i pericoli delle pianure d’inverno. «Voglio dire… posso venire con te?»
«Stavo gia pensando di chiedertelo…», disse Ingold. «In parte perche sei il mio Apprendista, e in parte per… altre considerazioni. Gil e una Guardia,» allungo una mano per sfiorarle i capelli in un silenzioso gesto d’affetto, «e il Torrione puo aver bisogno di ogni uomo d’arme a disposizione nei giorni a venire. Vedi Rudy, sei l’unico Mago su cui posso fare affidamento. E soltanto un Mago puo trovare la strada per Quo. Se per qualche ragione non dovessi riuscirci, potrai farlo tu.»
Rudy esito, impaurito.
«Vuoi dire che… toccherebbe a me alla fine parlare con l’Arcimago?»
«E probabile», ammise Ingold. «Specialmente dopo quello che hai appreso la notte scorsa.»
«Ma…», balbetto Rudy intimorito da quella responsabilita, che era pero parte del privilegio di possedere il Potere, «No, credimi, voglio venirci. E una delle cose che desidero di piu al mondo…», balbetto ancora. «Pero Gil e piu brava di me. Io sono un vigliacco e un debole e, se anche non ti creassi problemi, potrei ostacolarti… Se poi dovessi mettermi a cercare il Consiglio da solo, potrei certamente fallire…»
Ingold sorrise.
«Allo stesso modo in cui avrei fallito io facendomi ammazzare. Non preoccuparti Rudy: tutti noi facciamo cio che possiamo.» Bevve un sorso di te. «E tutto stabilito. Partiremo appena il tempo lo permette, probabilmente tra tre giorni.»
Non c’era pero possibilita di scelta: andare con Ingold e studiare la Magia sotto la sua guida era esattamente cio che desiderava: in un certo senso l’unica cosa che desiderasse veramente. Aveva capito, senza accorgersene, che, quando il vecchio Mago gli aveva insegnato come ottenere il fuoco ad un comando, gli aveva contemporaneamente fatto perdere la donna che amava. Poi, oggi, aveva anche capito che non c’erano alternative.
Molto tempo prima, in un’altra vita, ricordo di aver guidato una Volkswagen rossa in compagnia di una studentessa con la quale aveva parlato delle grandi scelte della vita: cosi si puo diventare o fare, o essere… La guardo attentamente e si trovo di fronte lo stesso viso, scarno ed arrossato, con i segni delle ferite ricevute in combattimento, gli occhi pallidi ed i capelli legati frettolosamente. Era stato duro per lei abbandonare la sua vita di prima con tutte le sue insoddisfazioni per quest’altro mondo, piu duro, difficile, selvaggio, ma che Gil amava intensamente.
La voce di Gil lo riporto alla realta distogliendolo da quei pensieri dolorosi.
«Dormirai qui fino ad allora?»
«Non ho bisogno di molto spazio», le rispose Ingold, «e non mi manchera la compagnia. Inoltre,» e riprese la tazza, «non ho ancora trovato chi ordino il mio arresto a Karst. Non credo che Alwir giungerebbe a mettermi da parte fino a quando potro servirgli, pero esistono delle celle profonde in questo Torrione. E la Magia che le custodisce e piu profonda, piu forte e piu vecchia della mia. Da quelle celle non potrei certo scappare… I Segni Runici dell’Incatenamento sono ancora sepolti da qualche parte dei locali piu antichi e su di loro non posso agire. Fin quando rimango nel Torrione di Dare, preferisco dormire tra amici.»
Le dita di Rudy sfiorarono distrattamente la lana ammuffita della coperta.
«Pensi di correre questo rischio?»
«Non lo so», ammise calmo Ingold. «Ma mi dispiacerebbe scoprirlo. Il saggio si difende per non essere mai attaccato.»
«Quello che hai fatto la notte scorsa la chiami difesa?»
Ingold sorrise dolcemente.
«Quella e stata un’eccezione», si scuso. «E, tra l’altro, inevitabile. Sapevo che potevo tenere il Buio lontano da Tir e trattenerlo fin quando voi non aveste raggiunto i cancelli. Non erano rimasti molti guerrieri, anche se avevano ancora forza sufficiente per lanciare dei controincantesimi su di me.»
«Non capisco», disse Gil gettandosi la treccia dietro le spalle. «So che non ce n’erano molti, ma perche ci hanno lasciato andare? Hanno seguito Tir fino da Karst, e sanno certamente com’e il Torrione, per cui erano senza dubbio consci che quella della notte scorsa era l’ultima possibilita rimasta loro di riuscire a prenderlo. Eppure si sono voltati e si sono scagliati su di te. Perche?»
Ingold non rispose subito. Era rimasto a guardare la spirale del vapore che saliva dalla sua tazza con il viso calmo e improvvisamente vecchio e stanco. Poi i suoi occhi cerchiati si spostarono per guardarla in viso.
«Ricordi quando mi ero quasi perso nelle Volte a Gae? Quando mi tirasti su dalle Scale del Buio?»
Gil annui senza dire una parola. Era stata la prima volta che aveva tenuto una spada in mano. Ritorno con la memoria a quel momento: il vecchio in piedi sulle scale, lontano da lei, che stava ascoltando un rumore che la