Ingold si avvicino comparendo quasi dal nulla; la sua ombra si stagliava sulla neve luminosa ai suoi piedi.

«Libera quel bue, porta la Signora fuori dal carro e sbrigati!», ordino il Mago seccamente.

Con le torce in pugno, le Guardie accorsero, i volti stralunati sotto la patina di brina che li ricopriva.

«Janus: credi che potremo farcela a raggiungere il Torrione?»

Il Comandante, appena riconoscibile sotto lo strato di ghiaccio che gli copriva i capelli e il mantello, guardo la luce in lontananza contro la quale si stagliavano esili sagome che ora erano chiaramente visibili.

«Penso di si», disse lentamente. «Ci hai salvato di nuovo…»

«E ancora presto per dirlo», ribatte il Mago. «Manca ancora un miglio e mezzo. La mia Signora…»

Il Falcone di Ghiaccio aveva liberato i buoi, ma il carro era chiaramente inutilizzabile. Dalle tende usci un viso bianco incorniciato da un pesante cappuccio di pelliccia nera dal quale sfuggiva qualche ciocca di capelli scuri.

Rudy sali sul carro per aiutarla.

«Dobbiamo correre, ragazza,» le disse dolcemente, e lei annui. Senza dire una parola, si giro e si infilo nel carro per prendere Tir. Riapparve un attimo dopo con il bambino imbaccuccato, stretto tra le braccia, gli occhi grandi dilatati per lo spavento.

Gil allungo le braccia per prendere il fagotto, mentre Rudy aiutava Alde a scendere dal carro. Anche attraverso due paia di guanti e con le dita semi congelate, il ragazzo senti il calore della sua pelle.

«Quanto e lontano?», si informo piano la giovane Regina.

Gil indico con la testa il luccichio arancione che segnalava le porte del Torrione.

«Circa due miglia», disse.

Alde riprese il bambino in braccio e, mentre lo faceva, provo la stessa sensazione gelida e pungente che aveva provato prima. Era la coscienza, la consapevolezza della presenza dei Guerrieri del Buio. Non erano stati sconfitti dalla luce: si erano soltanto allontanati, in attesa.

Il vento soffiava ancora sopra le loro teste ma, accanto a loro, l’aria era misteriosamente immobile. Per tutta la valle si potevano udire delle voci, distorte dalla lontananza e dal freddo. Erano voci che esprimevano paura, disperazione e poi speranza. I profughi di Karst si dirigevano verso il Torrione ormai vicino e ad accoglierli c’erano le luci che illuminavano gia le loro sagome che lottavano con la neve profonda. Nel cerchio di luce che nasceva dal bastone di Ingold, il piccolo gruppo di Guardie era solo. Coperti dal gelo, sembravano quasi delle creature di ghiaccio dalla cui bocca usciva un fumo perlaceo. E, al di qua della luce, invisibili nell’oceano nero della notte, forme oscure e ondeggianti si agitavano inquiete…

Ingold si avvicino al piccolo gruppo intorno al carro e fece luce su di loro e sui loro visi stravolti. In quel momento la sua forza flui su di loro, e Gil senti il calore della sua presenza. Il Mago si accorse anche che Rudy e Alde non avevano un buon aspetto. Poggio una mano sulla guancia della Regina e la fisso.

«Puoi farcela?»

«Devo,» rispose semplicemente la ragazza.

«Brava. Rudy…»

Il suo compagno si avvicino esitante.

«Convoglia il tuo Potere nel bastone. A questo serve, non soltanto a sorreggerti!»

Rudy fisso sorpreso il bastone di legno pesante che si era procurato molte miglia prima sulla strada.

«Vuoi dire che basta questo? Che non devo fare niente di speciale per rendere magico il bastone?»

Ingold si guardo intorno cercando di non perdere la pazienza.

«Ogni cosa e un poco magica. Ora…»

Esitando, Rudy chiamo a se la luce, e senti che il potere gli scorreva dalla mano fino al legno che era diventato liscio per l’uso, e poi nell’aria. La luce inizio a spandersi dall’estremita del bastone diventando sempre piu forte, illuminando le ruote del carro e riflettendosi sui volti smunti e stanchi delle due ragazze fino a raggiungere anche il viso di Ingold.

Ingold si rivolse a lui e gli disse semplicemente:

«Non lasciarli…»

Rudy provo l’imbarazzante sensazione che il vecchio sapesse del suo momento di debolezza e della sua decisione di lasciarsi morire a terra abbandonando tutto e tutti al loro destino.

«Mi dispiace…», mormoro.

Il vento soffiava ancora intorno ai suoi piedi. Si giro a scrutare il buio davanti a se. Senti la forza di un controincantesimo come il tocco gelato di una mano aliena che si insinuava nella sua mente uscendo dall’oscurita. Vide che contemporaneamente la luce si affievoliva e, insieme al suo, anche il bastone di Ingold inizio a tremolare. Nello stesso istante senti il fetore freddo, acido ed amaro, del Buio. L’acciaio luccico quando Gil sguaino la spada, poi tutt’intorno vi fu il bagliore silenzioso delle lame delle Guardie che si chiusero in cerchio.

Non provava piu nessuna sensazione premonitrice, ma si scanso ritraendosi e girandosi per colpire di scatto quasi prima di essere consapevole della «cosa» che gli stava piombando addosso dal buio.

Senti Alde gridare e lancio uno sguardo confuso a Gil. La ragazza aveva il viso di pietra e la sua spada lampeggiava come fuoco fendendo l’oscurita e creandovi degli squarci dai quali zampillava un’esplosione di sangue e materia fetida.

Poi la luce magica si spense, e le Guardie si ritrassero difendendosi come meglio potevano dai loro viscidi assalitori. Il controincantesimo colpi ancora, e Rudy senti il Potere che scivolava via da lui come risucchiato da un’arteria spezzata. Per un po’ non vide nulla: sapeva soltanto di essere tra il Buio e la ragazza alle sue spalle.

Poi, senza nessun preavviso, l’attacco cesso, e la forza della luce magica torno. Qualcuno grido: «Muoviamoci!», e Rudy strinse il braccio destro di Alde mentre Gil la prendeva per il sinistro. Corsero sulla neve fangosa con la luce del suo bastone che illuminava il sudiciume che copriva il terreno; le Guardie corsero insieme a loro e si strinsero ancora creando una sorta di cuneo semovente. Ingold stava davanti a tutti e la luce del suo bastone illumino la distesa di oggetti sepolti nella neve smossa dai passi precipitosi di coloro che li avevano preceduti liberandosi di quanto avrebbe potuto impacciare i movimenti.

Intontito, Rudy cerco di tenere il passo del gruppo, inciampando nel sudiciume accumulato, gli occhi fissi sul cerchio luminoso che segnava la meta di quella fuga disperata.

Dopo un po’ riusci a vedere chiaramente dei movimenti: erano piccole figure che si agitavano al di la delle grandi porte. Poteva pero sentire alle loro spalle l’incalzare dei Guerrieri del Buio che, come grandi nuvole crudeli, tentavano ancora di indebolirlo con il loro Incantesimo.

Poi le ombre scesero ancora a colpire, come avvoltoi: si udi un sibilo di morte che spezzo l’aria. La spada di Rudy sembrava diventata una massa inerte di piombo, e le sue braccia erano come anestetizzate: se non fosse stato al centro del gruppo, sarebbe certamente stato ucciso all’istante. Vedendo la tecnica di Gil nello sferrare colpi mentre si destreggiava nell’oscurita, e la sua agilita nell’evitare le sferzate di una coda spinosa, Rudy comprese perche Gnift martoriava i corpi e la mente delle sue Guardie, e perche Gil e gli altri si addestravano con quella sorta di selvaggio accanimento sopportando fatica, freddo e ferite. Ora era proprio quell’addestramento a salvarli!

I Guerrieri del Buio scomparvero cosi come erano apparsi e Rudy, affannato, si appoggio al bastone per sorreggersi, tenendo Alde semisvenuta con l’altro braccio. Si chiese se avrebbe avuto la forza di trascinarla fino al Torrione. Anche se erano arrivati a meno di un miglio, il bagliore dei fuochi della costruzione nella quale avrebbero trovato rifugio sembravano ancora lontanissimi, e si riusciva a malapena a scorgerlo tra la bruma nebulosa che riempiva l’aria.

Le Guardie si riunirono ancora.

«Ora», esclamo Ingold. «E il momento di correre… veloci!»

«Ci hanno accerchiati!», osservo spaventato Janus. «Non ci lasceranno mai passare!»

Il Mago ansimava per lo sforzo, e la luce magica mise in risalto le sue mani escoriate e sporche di fanghiglia.

«Vi lasceranno passare se lo farete ora!»

«Non possiamo lasciarti qui!», grido Janus.

«Fate come vi dico!», tuono Ingold, e Rudy si ritrasse, colpito dalla sua furia. Il Mago brandi la spada facendola roteare in un cerchio luminoso. «Andate!»

Janus lo guardo per qualche istante, quasi stesse pensando di disobbedirgli. Poi si giro di scatto e si

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