Aveva iniziato a nevicare forte quando Gil e Ingold giunsero in vista del campo sulle rive del Fiume della Freccia. Nel grigiore incombente riuscirono ad intravedere le figure raggruppate intorno alle deboli fiamme dei falo, ed udirono il crocchiare cupo della paglia e degli zoccoli delle bestie. C’era un’attivita frenetica sul margine della gola, ed un andirivieni continuo intorno ai tronconi spezzati del ponte.

Dall’altra parte della gola, lo spettacolo non era diverso. Diverse luci si muovevano qua e la, e le capre si lamentavano con belati che assomigliavano ad un lamento funebre. Da qualche parte, un bambino stava urlando.

Tra i due campi si stendeva la gola, un abisso a strapiombo nell’oscurita nel cui interno si poteva soltanto udire il gorgoglio minaccioso del torrente. Su ognuno dei margini spuntavano i tronconi spezzati di quello che era stato un ponte.

«Quanto e profonda la gola in questo punto?», chiese Gil socchiudendo gli occhi sotto l’incalzare di una raffica particolarmente violenta di neve ghiacciata.

«Circa quaranta piedi. E difficile scendere da questo lato per poi risalire, ma l’acqua non e molto profonda. Come puoi vedere, stanno traghettando la maggior parte dei carichi.» Ingold indico tre uomini che guidavano un gruppo di maiali verso il convoglio. «Da quello che mi hai detto del tuo sogno, credo che il Buio abbia indebolito i pilastri principali del ponte cosi che questi non hanno retto sotto il peso dei carri. E stato un tentativo di strage. Ma, anche se e fallito, il Principe Tir si trovera lo stesso nei guai questa notte, la nella gola, tagliato fuori dalla maggior parte del convoglio, con un campo dove regna la piu totale confusione. Sarebbe molto difficile per il Buio mancarlo.»

Appoggiandosi al bastone, il Mago inizio a scendere il pendio.

Rudy li incontro ai margini dell’accampamento.

«Cosa avete trovato?», chiese.

Mentre si avviavano nel buio verso la tenda di Alwir, Gil gli parlo della Valle del Buio, di Renweth, del Torrione, e di quello che aveva raccontato Tomec Tirkenson. Infine gli chiese:

«Perche Alde non era nel suo carro?»

«Le ho detto io di star fuori,» rispose Rudy. «Ho avuto il presentimento che questa notte quelle creature avrebbero tentato di fare qualcosa. Non ho mai pensato pero che potessero esporsi alla luce del giorno. Eravamo a pochi passi dal ponte quando e crollato.»

«Credi ancora nelle coincidenze?», lo rimprovero Ingold. «Mi meraviglio di te!»

«Hai ragione», ammise Rudy. «Questa volta non posso darti torto.»

La tenda di Alwir era una delle poche rimaste. Piantata al riparo del vento sotto alcuni alberi, era illuminata, e dal suo interno si sentiva giungere la voce stridula di Govannin alla quale si aggiungeva quella smielata e leggera di Bektis.

«Il cuore della tempesta non ci ha ancora raggiunto…», stava dicendo in tono grave il Mago. «E non ci raggiungera, perche io la allontanero e la spingero sulle montagne a nord finche non saremo arrivati al Torrione.»

«Allontanarla?», grido Govannin. «Sei stato nel campo dall’altra parte del fiume, mio signor Mago? La gente e quasi seppellita dalla neve, e sta morendo dal freddo.»

«Non possiamo andar via stanotte,» si intromise Alwir, che aggiunse con malizia: «Abbiamo troppo pochi carri e cavalli per mantenere un buon ritmo di marcia. Saranno gli uomini a trasportare la roba sulla schiena e, se non ci libereremo delle cose inutili…»

«Inutili!» Il Vescovo quasi sputo. «Inutili per quelli che si sbarazzerebbero di tutto cio che ha a che fare con i Sacramenti della Chiesa. Questa gente sarebbe capace di dimenticare perfino la propria esistenza!»

Alwir protesto con tono da martire.

«La Chiesa di Dio e qualcosa di piu di un mucchio di carte ammuffite, mia Signora. Essa e profondamente radicata nel cuore degli uomini.»

«E nei cuori dei fedeli rimarra per sempre!», replico seccamente il Vescovo. «Ma la memoria non risiede nel cuore, ne nella legge. Uomini e donne hanno lottato e sono morti per acquisire questi diritti alla Chiesa, e il frutto del loro sacrificio — quelle registrazioni — e conservato in quei carri. Non li abbandonero nella neve seguendo il consiglio di un seguace del Re bambino!»

Ingold scosto la pesante chiusura della tenda. Il volto di Alwir, quando lo vide, si trasformo in una maschera d’argento, con la linea pallida della bocca che sembrava acciaio. Il Cancelliere vacillo e, nell’alzarsi di scatto, sfioro con il capo la base della lampada che pendeva al centro della tenda, sovrastando la figura del Vescovo accanto alla quale era seduto poco prima. Per un momento sembro che le stesse cadendo addosso, ma la donna si limito ad alzare lo sguardo verso di lui. I suoi occhi neri, senza luce come quelli di uno squalo, sembravano quasi sfidarlo.

«Mio Signore Alwir!» La voce di Ingold, aspra ed inconfondibile, giunse a spezzare quella tensione che si era fatta quasi palpabile. Entrambi si girarono, e il Mago chino rispettosamente il capo. «Mia Signora Vescovo…», completo cerimoniosamente il suo saluto.

La donna si rilasso lasciando che il suo corpo si adagiasse contro lo schienale della sedia. Alwir invece appoggio una mano al fianco.

«Cosi hai deciso di ritornare…», disse.

«Perche avete piantato il campo?», chiese Ingold.

«Mio caro Ingold…», il Cancelliere si calmo. «Come puoi vedere, si e fatto buio.»

«Questo e proprio quello che mi preoccupa,» replico Ingold aspramente. «Avreste dovuto proseguire e raggiungere il Torrione questa notte, oppure attraversare il fiume e unirvi al convoglio principale. Isolati su questo lato del torrente, non siete niente altro che una preda appetibile!»

Pazientemente, Alwir rispose.

«Abbiamo costruito, come avrai visto, un ponte provvisorio attraverso il quale stiamo trasportando il resto del convoglio. Ci sono Guardie a sufficienza per affrontare qualsiasi eventualita durante la notte…»

«Pensi che le Guardie possano rappresentare qualche difficolta per il Buio? Non ne ha avute con solide porte di quercia… e nemmeno con i piloni di pietra del ponte.»

«Il Buio non ha niente a che fare con quanto e successo!», esclamo Alwir, irritato.

«Pensi davvero di no?»

Le lunghe dita di Bektis non avevano smesso un attimo di giocherellare con un grande solitario ad occhio di gatto che portava alla mano sinistra.

«Non puoi pretendere che tutti credano ciecamente alle tue parole», interloqui con il suo solito fare vanesio. «Non sei l’unico Mago del convoglio mio caro Ingold, ed anch’io ho fatto uso dei miei poteri per controllare la zona al di la delle montagne. L’unico Nido che c’e tra queste cime e stato chiuso molti anni fa, e anche tu sai che non abbiamo sentito la presenza del Male da quando abbiamo raggiunto le quote piu alte.»

Sollevo quindi le palpebre e fisso Ingold con aria di sfida. C’era risentimento ed un malcelato disprezzo nei suoi occhi neri e luminosi.

«Sara sembrato chiaro a te!», replico Ingold lentamente. «Ma io vengo proprio da quel Nido, e ti assicuro che non e affatto chiuso come sembra.»

«Questa sarebbe un’altra di quelle occasioni,» si intromise il Vescovo incrociando le dita sul tavolo davanti a lei come un mucchietto di bastoncini d’avorio, «nelle quali la tua e l’unica verita?»

La luce della lampada guizzo contro la neve fresca alle spalle del Mago quando questi si giro verso di lei.

«Sapete bene che ci sono cose come i Comandamenti di Dio che hanno valore per tutti, e nessuno e tenuto a metterli in dubbio mia Signora. Certamente converrete con me che esiste una sola verita ed una sola strada per la salvezza dell’uomo, ma questa verita e questa strada spesso sono in contrasto con il senso comune e, a volte, con lo stesso istinto di sopravvivenza. Per quanto mi riguarda, le mie parole — e quelle di Gil che era in mia compagnia — sono le uniche verita che posso offrirvi. Il Buio e in quella Valle, e i suoi Guerrieri non hanno attaccato il convoglio, perche hanno rivolto la loro forza contro il ponte per uccidere il Principe o; in caso contrario, isolarlo su questo lato del fiume.»

Govannin apri la bocca per parlare, poi la richiuse inseguendo un qualche pensiero.

«I Guerrieri del Buio», continuo Ingold, «non possono permettere a Tir — sia per quello che potrebbe diventare che per i segreti che potrebbe rivelare — di raggiungere il Torrione. La tempesta ci ha offerto una possibilita, ed io suggerisco di metterci subito in marcia, stanotte, sotto la sua protezione, per raggiungere la

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