sfigurati e c’era un buco rosso al centro, nel punto in cui l’assassino gli aveva spinto la cartilagine del naso nel cervello. Ma gli occhi erano ancora intatti, aperti e fissi. L’uomo chiamato Ben Fry inseri il pollice nell’angolo del destro. Ne aveva bisogno per il controllo automatico della retina.

Quando ebbe fatto anche questo si puli le mani nei vestiti da detenuto, si alzo in piedi e osservo il pannello centrale della cabina di controllo. Si concesse qualche istante per orientarsi, sebbene avesse studiato le piantine e sapesse gia che cosa fare. Era tutto perfettamente pianificato, come al solito. L’uomo chiamato Ben Fry sapeva esattamente che cosa fare, e ora niente poteva fermarlo.

65

Weiss, nella solita poltrona, si sporse improvvisamente in avanti, di scatto. Mentre era immerso nella sua frustrazione, in attesa di avere le notizie sul disastro, gli era caduto lo sguardo su una cosa appoggiata ai margini della luce proiettata dal computer. Ora la prese in mano. Era il mio rapporto, le pagine del mio rapporto sul reverendo O’Mara. Non gli aveva prestato molta attenzione fino a quel momento, perche troppo impegnato con Shadowman. Ma ora una catena di collegamenti si formo all’improvviso nel suo cervello. Il fatto che avessi deluso le sue aspettative, che non avessi notato le incongruenze che secondo lui avrei dovuto vedere… Il fatto che mi ero ubriacato, e continuavo a insistere che il prete era pulito… In un attimo ebbe una visione chiara di tutta la faccenda, come spesso succede. Si rese conto che avevo risposto pienamente alle sue aspettative, e non mi ero ubriacato perche non avevo scoperto nulla, ma perche avevo scoperto tutto e nascosto la verita.

Nel momento stesso in cui capi queste cose, gli venne anche un’idea. Non era ancora ben delineata, ma lui non poteva aspettare. Non c’era tempo. Afferro il telefono e compose in fretta il numero che appariva in alto sulla pratica.

L’uomo che rispose sembrava stanco, come se non fosse abituato a ricevere telefonate di sera e si aspettasse brutte notizie.

«Pronto?»

«Reverendo Reginald O’Mara?»

«Sono io, chi parla?»

Weiss si sporse ancora piu avanti, e i suoi lineamenti pesanti furono illuminati dalla luce del computer. Il resto della sua figura curva e tesa era in ombra.

«Mi chiamo Weiss, dirigo un’agenzia di investigazioni.»

Ci fu un lungo silenzio. «Si», disse il prete infine. «Ho parlato con uno dei suoi, nel pomeriggio.»

«Davvero?»

«Si.»

Weiss trattenne un attimo il respiro. Stava bluffando, ma doveva tentare. «Volevo dirle che abbiamo deciso di tenere per noi il suo piccolo segreto», disse, e attese una risposta che non venne. Lo stomaco di Weiss si contrasse. Si stava sbagliando? «Il mio cliente andra in prigione, dove merita di andare, e le persone che lei vuole proteggere, compreso suo fratello, saranno al sicuro. Mi sente?»

«Si.» Il reverendo O’Mara era ancora diffidente; non era sicuro che si trattasse solo di buone notizie. «E che cosa volete in cambio?»

«Un favore», disse Weiss, svelto. «E non mi fraintenda, non si tratta di un ricatto.»

«No?»

«No. So che lei non ci cascherebbe. Qualsiasi cosa lei decida di fare, il suo segreto e al sicuro. La consideri un’opera buona.»

«Bene», disse il reverendo. «Che cosa vuole, allora?»

«Voglio che lei mi ascolti», disse Weiss con lo stesso tono tranquillo. «Voglio che ascolti quello che le devo dire, e poi mi faccia arrivare al governatore.»

66

Qualche tempo dopo, l’amministrazione penitenziaria della California convoco una commissione d’inchiesta per tentare di ricostruire che cosa fosse successo in seguito, ma neppure dopo quasi tre mesi di indagini si arrivo a saperlo per certo. L’uomo chiamato Ben Fry aveva dovuto superare altri due punti di controllo per arrivare alla cella di Whip Pomeroy. Secondo quanto risulto da un successivo controllo interno, ci aveva messo poco piu di mezz’ora, eppure l’agente del controllo quattro dichiaro di non averlo visto. Per di piu, al punto di guardia principale non ci si poteva neppure avvicinare senza un complesso sistema di controllo della retina e di doppie chiavi. Non c’erano segni di effrazione, ma entrambi gli agenti di guardia furono trovati morti. Era chiaro che l’uomo chiamato Ben Fry aveva utilizzato la retina di Mike O’Brien. Ma come si fosse impossessato delle chiavi rimase un mistero, come la sua abilita di percorrere i corridoi senza essere visto. Quali che fossero le conclusioni della commissione, non furono rivelate per motivi di sicurezza. Ne si seppe con precisione quale fosse l’esplosivo usato dall’assassino per aprire le porte. Anche quello rimase top secret. Pareva si trattasse di una miscela di sostanze piuttosto comuni e le autorita non vollero che l’informazione trapelasse.

Ma su un punto tutti furono d’accordo: una volta che l’uomo chiamato Ben Fry aveva superato il punto di guardia principale, niente lo separava piu dall’uomo che cercava. Whip Pomeroy forse non lo avrebbe neanche visto entrare, se non fosse stato svegliato dal rumore della porta che si apriva. Quando cio accadde, Whip si alzo a sedere sulla branda. Le sue dita delicate cominciarono subito a tremare, le labbra a balbettare. Gli occhi umidi di Pomeroy saettarono qua e la, mentre il suo cuore batteva all’impazzata e la sua mente cercava una spiegazione. Terrorizzato, si alzo a fatica sulle gambe malferme.

E all’improvviso eccolo, l’uomo chiamato Ben Fry, come se fosse una cosa naturale, come se non ci fosse niente di strano. Aveva un’espressione calma, impassibile, un’espressione che terrorizzo Pomeroy piu di tutto. L’uomo di nome Ben Fry era li per fare quello che aveva promesso, e non c’erano possibilita di scampo.

Preso dal panico, Whip emise un singhiozzo e si precipito in un angolo della cella lasciandosi cadere lungo il muro, fino a crollare sul pavimento. Le sue labbra si mossero sempre piu velocemente nel solito sussurro inudibile, finche Whip non singhiozzo di nuovo ed esclamo: «Non te lo dico, non te lo dico!»

«Si invece», ribatte l’altro, senza affanno. «Si che me lo dirai.»

Compi un passo in avanti verso la sua vittima.

E in quel momento, grazie a un ordine improrogabile del governatore dello stato, il responsabile notturno della prigione fece scattare l’allarme di emergenza antievasione e l’urlo assordante delle sirene invase l’edificio.

Weiss ce l’aveva fatta.

67

Fu in quel momento che l’Apache arrivo sopra il carcere. Chris controllo il radar e vide la sagoma cruciforme della prigione arrivare al centro dello schermo. Getto un’occhiata al GPS. Erano a pochi chilometri dal bersaglio. Poco dopo, ecco il contatto visivo. Meno di un chilometro. Le luci del carcere proiettavano un alone bianco dai boschi neri verso il cielo nero.

Manovrando per tenere l’elicottero in assetto, Chris rallento fino alla posizione di stallo. Il grande insetto rimase sospeso nell’aria, alto quanto la luna al di sopra della foresta.

Hirschorn controllo l’orologio. «Abbiamo ancora due minuti.»

«Ne approfitto per acquisire il bersaglio», rispose Chris.

Hirschorn annui. Era al posto del mitragliere ma non era quello il suo compito. Non doveva fare niente, solo assistere all’operazione secondo gli ordini dell’uomo chiamato Ben Fry, per essere sicuro che rimanesse segreta fino all’ultimo e che venisse eseguita come programmato.

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