«E lo straordinario, non c'e?»

«Certo, certo. Te lo porto per ultimo.»

«Su, comincia» fece Reiger a Fenner.

Fenner fece un passo indietro e aspetto. I cinesi salirono a bordo uno a uno. Reiger li contava, ne lasciava passare uno per volta, aspettando che Fenner li passasse a Miller, che li portava poi in cabina. I cinesi erano vestiti tutti allo stesso modo, camicie attillate e calzoni a mezza gamba. Restavano immobili come pecore davanti a Fenner che li perquisiva e li spingeva verso Miller.

Ci furono altri due carichi, il tempo passava. Il cinese scheletrico, che se ne stava di fianco a Reiger, disse: «Bene, e con questi abbiamo finito. Ora vado a prendere il carico straordinario.»

«Li hai chiusi a chiave?» chiese Reiger a Miller. La sua voce suono tesa, innaturale a Fenner.

«Col lucchetto» assicuro Miller.

Fenner si chiedeva che cosa fosse lo straordinario. Percepi un'improvvisa tensione tra Miller e Reiger. Aspettarono insieme nell'oscurita, le orecchie tese in attesa che la barca tornasse. Finalmente si senti lo sciacquio dei remi. Reiger punto la torcia e, allungando il braccio, con un gancio fermo la barca.

Il cinese scheletrico sali a bordo, poi si chino verso la barca e uno dei rematori gli tese una minuscola personcina. Uno strappo, e il carico straordinario era a bordo.

«Di questo mi occupo io» disse Reiger a Fenner.

Fenner punto la torcia sullo straordinario. Impreco sottovoce. Era una ragazza. Se l'era quasi aspettato. Doveva avere tredici o quattordici anni, una cinesina. Era terrorizzata, morta di freddo. Anche lei portava una camicia attillata e i calzoni a mezza gamba.

Con una bestemmia, Reiger gli strappo la torcia di mano. «Sta' lontano» sibilo fra i denti. «Miller, portala sottocoperta.»

Reiger si volto verso il cinese, che gli consegno un pacchetto avvolto in carta oleata, e poi salto sulla barca che scomparve nella notte.

«Se ci pigliano, ce lo faranno pagare caro, questo tipo di commercio» disse Fenner tra i denti.

«Davvero? Ti stai rammollendo?» replico Reiger.

«Mi pare che avrei avuto il diritto di sapere che c'erano di mezzo anche delle donne. Non e una cosa su cui si passa sopra facilmente.»

«Che ti credi? Una ragazza vale dieci cinesi, se riesci ad arraffarla. Percio tieni la bocca chiusa.»

Fenner non disse nulla, lascio che Reiger se ne andasse in cabina. Rimase solo a riflettere. Era questa la soluzione del problema? Avevano caricato dodici cinesi e una ragazza. Era questo cui si riferiva la sorella di Marian?

O era solo una semplice coincidenza? Non lo sapeva.

«Torniamo indietro, Reiger. Ne ho avuto abbastanza» grido Miller.

«Certo, di' al negro di avviare il motore» rispose Reiger.

Il battello tremo, mentre il motore cominciava a girare. Fenner si sedette con la schiena verso la cabina e scruto l'oscurita. Sperava di udire il suono di un battello di pattuglia. Ma non udi, ne vide niente.

A un tratto, senti il grido di Reiger: «Ross, dove diavolo sei? Ehi, Ross.»

Fenner scese in cabina. «Che c'e?» chiese. «Hai paura del buio?»

«Stammi a sentire, spiritosone, perche non la smetti con questi scherzi?

Voglio che tu vada nella cabina dei cinesi e li leghi tutti alla catena. La catena e li.»

Fenner guardo il mucchio di manette legate insieme da una catena rugginosa. «Perche legarli?» chiese.

«Che ti credi? Dobbiamo essere prudenti, no? Se un battello della polizia ci scopre, buttiamo a mare quei vermi. Legati, vanno a fondo piu in fretta.»

«Le pensi tutte, tu.» L'investigatore strappo il timone dalle mani di Reiger. «Fallo da te. Quello non e mestiere per me.»

Reiger lo guardo nella fioca luce della lampada per la navigazione. «Non so perche, ma non mi pare che tu sia molto utile nella nostra organizzazione» disse, e, raccolte le manette, usci dalla cabina e scomparve.

Fenner fece una smorfia. Non poteva resistere a lungo in quella situazione. Ormai aveva avuto quasi tutte le informazioni che voleva. Tutto dipendeva da quello che Glorie Leadler aveva da dire. Se otteneva da lei quanto sperava, non gli restava altro che passare all'azione e ripulire la citta.

Il rumore soffocato di un colpo di rivoltella richiamo bruscamente la sua attenzione al battello. Tese l'orecchio, scrutando l'oscurita, ma non vide niente. Silenzio. Poco dopo, Reiger rientro in cabina.

Fenner lo guardo, mentre quegli riprendeva in mano il timone. Aveva il viso indurito, gelido. «Qualche fastidio?» chiese.

Reiger ghigno. «Non vogliono le catene. Ho dovuto sparare alle gambe di uno di loro per farli star quieti.»

Fenner si passo una mano nei capelli. Aveva smesso di piovere, ma sentiva ugualmente freddo e umido.

«Vai a dire a Miller di tener d'occhio la bimba» disse Reiger, inaspettatamente. «Sembrava tranquilla, ma se si mette a strillare, ci sara l'inferno su questa barca.»

Fenner si diresse verso la cabina piu piccola, dietro la cambusa. Si fermo sulla soglia. Miller stava lottando con la cinesina. Lei si difendeva in silenzio, col sangue che le colava dal naso e dalle labbra.

Fenner fece un passo avanti e agguanto Miller per il collo. Lo tiro, trascinandolo via dalla ragazza. Poi gli diede un calcio, con forza, mandandolo a gambe all'aria dall'altra parte della cabina.

Miller si levo a sedere lentamente. Il suo faccione bianco brillava sotto la luce della lampada. Fisso lo sguardo su Fenner, strizzando gli occhi.

«Vattene fuori di qui e lasciami solo» grugni.

Fenner taceva. Restava in piedi, le mani ciondoloni. Miller sposto gli occhi, vide la ragazza e arranco carponi verso di lei.

Pallido, le labbra strette, Fenner si tolse di tasca la rivoltella, tenendola per la canna. Trattenne il fiato e poi colpi Miller in testa. Miller si irrigidi, sussulto come se cercasse di riprendersi, infine cadde con la fronte sul pavimento con un tonfo sordo.

Fenner butto via la rivoltella, lo prese per un braccio e lo trascino fuori dalla cabina.

La testa di Reiger spunto dalla cabina di comando. «Cosa diavolo state combinando?» urlo.

Fenner non gli fece caso. Scarico Miller sull'ombrinale.

Miller si rialzo, reggendosi la testa. Sputo una serie di oscenita. Fenner non lo guardo, e rientro nella cabina di comando.

«Che cosa e stato?» chiese Reiger.

Fenner durava fatica a parlare con voce ferma. «Quel cane di Miller stava addosso alla ragazza. L'ho convinto a lasciarla stare.»

Reiger fece spallucce. «Ma guarda di cosa ti vai a preoccupare!»

Fenner non gli rispose. Stava guardando un piccolo punto luminoso che si muoveva dalla parte della terraferma. Distolse subito gli occhi prima che anche Reiger se ne accorgesse. Forse erano quelli della polizia.

Miller, che si era tirato in piedi, lo vide e grido per avvertire. Reiger giro subito il timone.

«Guardie costiere» disse «vediamo di non farci trovare.»

Il battello navigava senza luci, ma ora la luna aveva superato la coltre di nuvole e la grossa macchia bianca del battello si intravedeva molto facilmente.

Fenner tenne d'occhio il punto luminoso, vide che deviava leggermente, ma poi si portava diritto su di loro.

«Ci hanno gia visti» disse.

Reiger chiamo Miller, urlando. Diede tutto il gas possibile. Miller si avvicino barcollando. Diede un'occhiata omicida a Fenner, ma Reiger gli grido: «Prendi il timone. Io penso alla mitragliatrice. Forse quei maledetti sono piu veloci di noi.»

Miller prese il timone e Reiger scomparve. Fenner usci dalla cabina e segui Reiger. Il punto luminoso si avvicinava sempre di piu.

«Ci prenderanno» constato.

Reiger urlo qualcosa nella stanza del motore, e il negro gli porse un Thompson. Reiger lo passo a Fenner e ne prese un altro dal negro.

«Mettiti da quella parte» disse Reiger, buttandosi a terra. «E fuoco continuo.»

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