parte dello scemo? Perche non ti fai furbo? Ne ho abbastanza di te. Ti do il benservito.»
Thayler impallidi ancora di piu. «E per quell'altro, vero?» disse. La sua mano tocco il bicchiere e lo strinse.
«Sta' attento alla pressione» lo scherni Glorie «o un giorno o l'altro scoppi.»
Mentre apriva la porta, Thayler le lancio dietro il bicchiere. Ando in mille pezzi contro il muro, a un metro dalla testa della ragazza.
Fenner si stacco dalla cabina e si alzo in piedi. 'Lasciamoli litigare' penso, salto giu dal battello e si diresse verso l'albergo.
3
Fenner stava osservando Usignolo lucidare un cofano nel suo laboratorio, quando entro Reiger, che gli disse: «C'e del lavoro per te. Passero di qua a prenderti alle otto.»
Fenner si accese una sigaretta. «Di che lavoro si tratta?»
«Lo vedrai.»
«Stammi a sentire, Reiger. Non mi va questo tuo modo di fare. O si lavora insieme o niente. Di che lavoro si tratta?»
Reiger si gratto l'angolo della bocca con l'unghia del pollice. «C'e una consegna di cinesi. Li andiamo a prendere stanotte.»
«Bene, ci saro.»
Reiger usci.
«Simpatico, quello» disse Fenner a Usignolo. «Chissa perche, ma lui e io non riusciamo a essere molto amici.»
Usignolo era preoccupato. «Non devi trattarlo cosi» disse, scuotendo il capo. «E una carogna. Devi stare attento.»
Fenner tamburello sul coperchio del cofano con le dita. «Staro attento, non temere» rispose. Saluto Usignolo con un cenno e scese le scale. Ricciolina era seduta dietro la scrivania e scriveva sopra un libro mastro. Alzo gli occhi, speranzosa, vedendolo passare.
Fenner si fermo. «Si, piccola» le disse. «Stamattina hai proprio una bella faccia.»
Ricciolina spalanco gli occhioni. «Santo Dio» esclamo. «Non lo digerisco bene questo genere di complimenti.»
«Non importa. E sempre una sorpresa vederti.»
Ricciolina mordicchio la punta della penna. Lo guardo, seria. «Ci sei dentro, ora?» chiese.
Fenner annui.
«Hai visto Pio?»
«L'ho visto.»
Ricciolina tiro un sospiro. «Non ti pare un bel ragazzo?»
«Io non lo definirei cosi. Non dirmi che ti piace.»
Ricciolina rispose con amarezza: «Che ti importa di chi mi piace?»
A Fenner baleno un'idea. Si sedette sull'orlo della scrivania. «Un momento piccola, non prenderla cosi. Carlos e qualcosa per te?»
«Nessuno e qualcosa per me» rispose Ricciolina. «Ti spiace di non mettere il naso nei miei affari?» Ma i suoi occhi la tradivano e Fenner ci lesse dentro parecchio.
Si alzo in piedi e sorrise. «Certo, certo» disse. «Non fraintendermi. Credevo che ti piacesse appoggiare la tua bella testolina ricciuta sulla mia spalla e raccontarmi tutti i tuoi guai.»
«Ebbene, ti sei sbagliato» ribatte lei. «Non ho guai di nessun genere.»
Fenner sorrise di nuovo ed usci in strada. Cosi stavano le cose, penso.
Ricciolina aveva preso una cottarella per Carlos, ma lui la trascurava. Doveva essere duro soffrire per un verme come Carlos.
Gironzolo un po' per le viuzze, a volte tornando sui propri passi, fermandosi in qualche bar a bere, sempre attento a scoprire se qualcuno lo stesso pedinando. Quando si convinse che non c'era nessuno, torno verso il centro.
Quando ebbe raggiunto l'edificio della Polizia Federale, indugio fuori, guardando molto attentamente la strada; infine si decise a entrare e prese l'ascensore.
L'agente federale si chiamava Hosskiss. Si alzo in piedi da dietro la scrivania e tese una mano umidiccia.
Fenner la strinse e si lascio cadere pesantemente sulla poltrona di fronte.
Estrasse dalla tasca interna della giacca alcuni documenti e li tese al funzionario di polizia.
«Mi chiamo Fenner. Questa e la mia licenza di agente investigativo. Sono qui per conto di un cliente che abita in questa citta, e vorrei farvi sapere alcune cose.»
Hosskiss esamino le carte, si acciglio, poi chiese: «Fenner? Siete quello che ha risolto il caso Blandish?»
Fenner annui.
«Ah, bene, lieto di conoscervi.» Hosskiss sorrise. «Ero amico di Brennan. E stato lui a raccontarmi come ando quella faccenda. Ma certo, saro ben contento di potervi essere d'aiuto.»
«Non posso dirvi il nome del mio cliente. Comunque, sto cercando una ragazza. Non so in che modo, ma c'e implicato Carlos. Io sono stato introdotto da Carlos sotto falso nome e ingaggiato nella sua banda. Voglio che lo sappiate per evitare che uno dei vostri mi metta le mani addosso. Stanotte andro assieme a Reiger a ritirare un carico di cinesi. Partiremo verso le otto. Ho pensato che poteva farvi comodo saperlo.»
La sbuffata che Hosskiss diede in risposta era molto significativa.
«Accidenti!» esclamo. «Pare che non vi rendiate conto del vespaio in cui vi siete messo. Se Carlos dovesse subodorare qualcosa, sarete dato in pasto ai pescecani. Quell'individuo e il serpente piu pericoloso che ci sia sulla costa.»
Fenner fece spallucce. «Lo so» disse. «Sono stato attento. Credo che non mi abbia visto nessuno venire qua. Perche non avete ancora eliminato quella banda?»
«Non ci sono prove. Sappiamo che cosa fanno, ma non li abbiamo mai presi con le mani nel sacco. Ci sono aeroplani e lance di guardia appostate lungo tutta la costa, ma ci sfuggono costantemente. Una volta che siamo riusciti a beccarli, non avevano niente a bordo. Sono dei duri, quelli. Sono pronto a scommettere che hanno buttato a mare i cinesi, appena hanno visto che il nostro battello si avvicinava.»
Fenner si gratto la testa. «Se questa notte ci sorprendete, dovete fare in modo di non incriminarmi. Mi piacerebbe vedere Reiger messo in gattabuia, ma io devo essere libero di continuare le mie indagini.»
«Ci penso io a questo. Non volete dirmi di che cosa si tratta?»
Fenner scosse il capo. «Per il momento, no» rispose cautamente. «Forse avro bisogno del vostro aiuto per la ripulitura finale, ma per il momento tutto cio di cui ho bisogno e che mi lasciate libero, se per caso dovesse succedermi qualcosa.» Si alzo in piedi.
Hosskiss gli strinse la mano. «Sapete per caso da dove partite, e fin dove arrivate, stanotte?»
Fenner scosse il capo. «No» rispose «dovrete trovarci da soli.»
«Vi troveremo, vi troveremo. Il Golfo pullulera di barche, stanotte.»
Ridisceso in istrada, Fenner si diresse verso il porto per incontrarsi con Bugsey. Salirono insieme al Flager Hotel.
Carlos era solo quando entrarono nell'appartamento numero 47. Li saluto con un cenno. «Esci, e fatti un riposino» disse a Bugsey.
Questi parve sorpreso, ma usci. Carlos guardo in faccia Fenner. Poi chiese: «Che ci sei andato a fare nel locale di Noolen, ieri sera?»
«Lavoro con la tua gente, ma non sono obbligato a giocare con loro, no?»
Carlos replico: «Non hai giocato ieri sera. Sei salito nell'ufficio di Noolen. Perche?»
Fenner fece lavorare il cervello. Carlos rimase fermo, immobile, la mano infilata nella giacca.
«Ci ero andato per giocare, ma Noolen mi ha mandato a chiamare e mi ha detto di andarmene. Non vuole gente della tua banda nel suo locale» spiego Fenner.