Noolen si alzo e si avvicino. «E di la.»
Fenner lo segui nella sala piu grande. «Mostramelo» disse. «Voglio conoscerlo.»
Noolen si mescolo tra la folla, guardandosi a destra e a sinistra, poi disse: «Sta giocando al terzo tavolo. E seduto vicino alla bionda.»
Fenner vide la ragazza. Era molto bella, la seduta. La luce soffusa metteva in rilievo i suoi bei capelli ramati gli occhi erano due ombre profonde e le labbra rosse scintillavano. Portava un vestito nero fin troppo aderente.
«Che bambola! Chi e?» Fenner pose la domanda in tono molto noncurante.
«Glorie Leadler. Bella, eh?» Il sangue era salito al viso di Noolen, e gli occhi azzurri erano diventati acquosi. Fenner lo guardo, incuriosito. Noolen prosegui: «Devi aspettare, se vuoi conoscere Thayler. Non vuole essere disturbato mentre gioca.»
«Va bene. Questa Leadler, chi e?»
Noolen volse il capo e guardo Fenner. «Cos'e tutta questa curiosita?»
«E perche no? Non mi posso divertire, io?»
Noolen sogghigno. «Ti lascio solo per un po'. Ho delle faccende da sbrigare» disse, e si allontano.
Fenner lo segui con gli occhi, perplesso, poi ando al bar, in fondo alla sala. Ordino whisky e ginger e si appoggio al banco. Da li, riusciva a vedere soltanto la testa e le spalle di Glorie. Guardo Thayler e lo studio, un ragazzone molto abbronzato, capelli neri, ricciuti. Gli occhi azzurri e il naso lungo e sottile lo rendevano un bell'uomo.
Quando Fenner torno a posare gli occhi su Glorie, scopri che lei lo stava guardando. Fenner ricambio lo sguardo, pensoso, meravigliato di quella straordinaria somiglianza. Se quella donzella non era la sorella di Marian Daley, lui era un cavallo a tre zampe.
Thayler si chino da una parte e parlo alla ragazza; lei trasali. Fenner non ne era sicuro, ma gli era parso che gli avesse sorriso. Penso che poteva essere uno scherzo della luce, ma aveva avuto la netta sensazione che lei gli avesse ammiccato. La guardo ancora piu intensamente, ma lei non lo guardava piu. Fenner resto dov'era per parecchi minuti, poi la vide dire qualcosa a Thayler ed alzarsi. Thayler parve arrabbiarsi e la fermo prendendola per un braccio, ma lei scosse il capo, gli rise in faccia e si allontano dal tavolo. Thayler giro tutto il capo per guardarla, poi riprese a giocare.
La ragazza si avvicino al bar. C'erano due uomini in piedi, accanto a Fenner, e il cubano basso.
«Bere da soli e un peccato. Volete farmi compagnia?» l'invito Fenner.
Lei non lo guardo, ma apri la sua borsettina e ne trasse un biglietto da dieci dollari. «Mi piace peccare» disse piano, e ordino un gin. Se ne stava con le spalle per tre quarti voltate verso di lui. Fenner vedeva appena il lobo del suo orecchio e la linea decisa del mento.
Fenner ingollo il suo whisky e ginger e fece segno al barista di portarne un altro. Studio la schiena della ragazza, pensoso, perplesso. Appena il barista ebbe appoggiato la seconda ordinazione sul banco e se ne fu andato, disse: «Signorina Leadler, vorrei parlare con voi.»
Lei volse il capo. «Con me?»
«Si. Vi chiamate cosi, vero?»
«Si.» Lo sguardo della ragazza cominciava a metterlo in imbarazzo. Ebbe un'improvvisa, sgradevole sensazione, come se lei lo stesse vedendo in trasparenza. Nessuno gli aveva dato un'impressione simile. Ne rimase confuso.
«Mi chiamo Ross. Sono alloggiato all'Haworth. Vorrei…» s'interruppe.
Thayler si stava avvicinando. Il suo viso era alterato da un cupo cipiglio; raggiunse il banco con passi lunghi e decisi. Disse a Glorie: «Perdio, non puoi bere e basta?»
«Questo giovane e meraviglioso. E semplicemente, incredibilmente meraviglioso» disse Glorie e gli rise in faccia.
Thayler guardo Fenner, a disagio.
«Piantala, Glorie» sibilo a mezza voce.
«E l'uomo piu bello che abbia mai visto. Guardagli le braccia. Guarda com'e forte! Guarda che collo, come tiene diritta la testa» continuo lei.
Fenner si tolse il fazzoletto di tasca e si asciugo le mani. Vuoto il bicchiere. Il cubano lo stava guardando, un freddo, sprezzante sorriso sulle labbra.
Thayler disse, infuriato: «Smetti di delirare per le sue braccia e il suo collo.»
«Offrigli da bere. E un bel ragazzo. Sai che cosa mi ha detto? 'Bere da soli e un peccato'.» Glorie volse il capo e sorrise a Fenner.
«Vattene, sparisci, idiota» sibilo Thayler all'investigatore.
«Sii gentile. Lo metti in imbarazzo. Non e questo il modo di parlare con un uomo cosi bello» ridacchio Glorie.
«Attento a te, play-boy. Sei troppo pappamolla per fare lo sbruffone» rispose Fenner a Thayler.
Thayler fece una mossa, ma il direttore cubano s'intromise tra i due, sussurro qualcosa all'orecchio del giovanotto, che guardava Fenner da sopra la testa del cubano, il viso rosso di collera repressa; poi Thayler si volto, afferro Glorie per il polso e la trascino fuori dalla sala.
«Che bella ragazza» disse Fenner al cubano.
«Sara meglio che ve ne andiate, anche voi» rispose quello e si allontano.
Fenner resto un attimo soprappensiero, poi fece schioccare le dita e decise d'andarsene. Attraverso il vestibolo di corsa. Un'auto pubblica si accosto all'ingresso e l'autista spalanco la portiera. Fenner disse: «Al porto, presto» e sali in macchina.
Il tassi filava, ma Thayler era gia salito a bordo della 'Nancy W' quando Fenner arrivo. Vide la luce accesa nella cabina, mentre pagava il tassista.
Diede una rapida occhiata da una parte e dall'altra della banchina deserta, poi fece di corsa l'imbarcadero e si arrampico sul battello. Raggiunse silenziosamente la cabina. Sdraiato, bocconi, poteva guardare giu, attraverso la finestrella che era semiaperta.
Glorie era in piedi, nel mezzo della cabina, si sfregava il polso e guardava Thayler, che era appoggiato alla porta. «E venuto il momento di buttare le carte in tavola» urlava lui. La sua voce giungeva perfettamente chiara a Fenner. «Ho fatto il fesso per troppo tempo.»
Glorie gli volse le spalle. «Una volta uscita da qui» disse, rabbiosa «non ti vorro piu vedere.»
Thayler si avvicino al mobile bar e si verso da bere. Gli tremavano talmente le mani che verso del liquore sulla superficie levigata del mobile.
«Ho venduto l'anima al diavolo per te» disse. «Ma siamo sempre da capo.
Lo so bene che sei pazza, ma non puoi almeno tentare? E questo che mi fa arrabbiare, nemmeno tenti.»
Glorie camminava per la cabina. Come una bestia chiusa in gabbia, penso Fenner.
«Ci soffro per te» disse Thayler.
Lei si volse di scatto. «Sei tu il pazzo. Cosa credi che mi importi se ci soffri?»
«Non ti e mai importato niente di nessuno. Tu non sai che cosa vuol dire avere dei sentimenti.»
«Invece lo so.»
«No, non quel tipo di sentimenti.»
Thayler stringeva con forza il bicchiere che aveva in mano. Fenner gli vedeva le nocche bianche. «D'ora in poi tutto e finito tra noi. Non sopportero un'altra serata come questa.»
Glorie scoppio in una risata. «Sono io che ti pianto, e non tu che pianti me. E sai il perche?»
«Sono stufo di sentirlo. Lo so gia da un pezzo.»
«No, che non lo sai» disse Glorie con rancore. «E perche tu non vali niente. Non sei mai valso niente. Sei un idiota. Non sai niente. Tu invece credi di sapere qualcosa.»
Thayler appoggio con cura il bicchiere sul tavolo. Si avvicino alla ragazza e le mise le mani sulle spalle. Era pallidissimo. «Sai bene che questa e una sporca bugia, vero?» disse.
Lei si libero della stretta di lui. «Mi sono stancata di dirti bugie, Harry» replico. «Non mi diverte piu. Una volta ti avrei aiutato a salvare il tuo stupido piccolo orgoglio. Ma ora, non me ne importa piu niente.»
Thayler la colpi in viso con uno schiaffo.
Fenner spinse indietro il cappello sulla fronte e si accosto un po' di piu.
«Ti uccidero» diceva Thayler con voce tremante.
Glorie si tocco la guancia. «Tu non hai il coraggio di uccidere una mosca» ribatte. «Non sei stanco di fare la