Fenner lo guardo, incuriosito. «Ma che cosa diavolo ci faresti?» chiese.

Bugsey tiro un sospiro. «Io? Piglierei tante ragazze da farne un mazzo e le porterei su quella bagnarola. Ecco che cosa ci farei.»

Fenner non lo ascoltava piu, aveva gli occhi fissi su una ragazza che stava uscendo dalla cabina grande. Aveva i capelli color rame, una figurina snella, gambe lunghe e piedi lunghi e stretti. Portava pantaloni bianchi, sandali rossi e una maglietta a collo alto, pure rossa. Fenner provo una punta di emozione. Sapeva chi era. La somiglianza era perfetta. Era la sorella di Marian Daley.

Anche Bugsey la noto. Fischio, piano. «Che sventola!» esclamo.

«La conosci?» chiese Fenner.

«Io? Non farmi ridere. Ti pare che resterei qui con te, se la conoscessi?»

Bugsey la divorava con gli occhi.

Fenner non lo senti. Lesse il nome della barca, 'Nancy W', e si avvicino. «Sei una palla al piede» disse. «Fossi stato solo, l'avrei gia conquistata.»

Bugsey sogghigno. «Ma va la, che non l'avresti spuntata! Una sventola come quella ha classe. Non ha tempo per gentaglia come noi.»

Fenner lo porto in un bar. «Cio nonostante, amico, voglio tentare» disse.

Quando venne il cameriere a prendere l'ordinazione, Fenner disse: «C'e una magnifica lancia, la fuori.»

Il cameriere guardo distratto attraverso la porta ed annui. «Che cosa vi porto?» chiese.

Fenner ordino due gin tonic. Quando il cameriere ritorno, ci riprovo.

«Sapete chi ne e il proprietario?»

Il cameriere si gratto la testa. «Che battello e?»

«La 'Nancy W'.»

«Ah, si, e una magnifica lancia. E di un certo Thayler. Ricco sfondato.»

Bugsey sospiro. «Devi essere ricco sfondato per avere una ragazza come quella.»

«Thayler. Che cosa fa?» riprese Fenner.

Il cameriere scrollo le spalle. «Passa il tempo a spendere soldi. Uno dei soliti play-boy, immagino.»

«Vive qua?»

«Uno non ha bisogno di vivere qua, quando possiede una barca come quella, non vi sembra?»

Fenner trangugio meta gin. «Sapete chi e la ragazza?»

Il barista ghigno. «Non riesco a tenere il passo con quelle» disse. «Thayler deve aver fatto un contratto con le autorita, per provarle tutte.»

«Questo e un bel mestiere! Magari gli serve un po' di aiuto» fece Bugsey.

«Dove lo posso incontrare un tipo come quello?» chiese Fenner.

«Incontrarlo? E sempre in giro. Lo si vede spesso al Casino di Noolen.»

«Cosi, Noolen ha un Casino eh?» fece Fenner, guardando Bugsey.

Bugsey sogghigno. «Noolen e un cervello di gallina.»

Fenner appoggio il bicchiere sul banco. «Comincio a crederlo» disse, e posandogli una mano sul braccio riporto fuori Bugsey, nella luce del giorno.

Il Casino di Noolen era vicino alla casa di Hemingway, sull'angolo tra Olivia e Whitehead Avenue.

Fenner fece fermare l'auto pubblica per dare un'occhiata alla casa dello scrittore. Poi prosegui.

Era una serata calda, piena di rumori e di odori che venivano dal fiume.

Il Casino si ergeva dietro un giardino con una pista semicircolare che portava le automobili davanti alla grande entrata. Porticati doppi e finestre ad arco con persiane gialle davano al grande edificio un'aria distinta.

Il viale era invaso di macchine, e altre ancora erano parcheggiate sulla strada.

Fenner pago il tassi e si avvio sulla lunga scalinata di pietra. In alto c'erano diverse porte, tutte spalancate, cosi, mentre saliva, pote scorgere il vestibolo vivacemente illuminato.

Due uomini, in piedi accanto a una porta, lo guardarono duramente. Capi che erano gli scagnozzi di Noolen. Dal vestibolo passo in una grande sala ove due tavoli erano in funzione. Gironzolo, tenendo gli occhi bene aperti e sperando di trovare la ragazza del battello.

Non era in sala da cinque minuti, quando un cubano, basso, in abito da sera, gli si accosto. «Il signor Ross?» chiese educatamente.

«E con cio?» replico Fenner.

«Volete salire in ufficio un momento?»

Fenner sorrise. «Sono qui per divertirmi» rispose. «Che ci faccio nel vostro ufficio?»

I due uomini di piantone alla porta improvvisamente si fecero strada in mezzo alla folla e si misero al fianco di Fenner, uno per parte. Gli sorrisero, ma il sorriso non arrivava agli occhi.

Il cubano disse piano: «Sara meglio che veniate, credo.»

Fenner alzo le spalle e lo segui. Attraversarono la sala, il vestibolo e poi infilarono una stanzetta sulla sinistra.

Noolen passeggiava su e giu, il capo chino, e un grosso sigaro stretto tra i denti. Alzo gli occhi su Fenner, appena entro.

Il cubano chiuse la porta, lasciando fuori i due piantoni.

Fenner vide che Noolen era piu in forma. Si era lavato e lo smoking gli stava bene.

«Che ci sei venuto a fare qui?» chiese Noolen.

«E un locale pubblico, no? Ti ha punto una vespa?»

«Non vogliamo nessuno della gente di Carlos, qui.»

Fenner scoppio in una risata. Attraverso la stanza e si accomodo su una grande poltrona di pelle. «Non fare il duro» rispose.

Noolen rimase immobile. «Sara meglio che te ne vada…»

Fenner alzo una mano. «Manda via il gorilla, voglio parlarti…»

Noolen esito, poi fece un cenno al cubano, che usci.

«Non ci caverai niente a fare il duro con Carlos» disse Fenner, allungando le sue lunghe gambe. «Perche non ragioni un po'?»

«Che gioco fai?» chiese Noolen. «Hai qualcosa che non mi piace.»

«Non lo so» rispose serio Fenner. «Ma stammi alle calcagna. Se mi va bene, capovolgero la citta da capo a piedi. In tal caso, potrei aver bisogno di te. Non mi piace Carlos e non mi piace il suo lavoro. Credo che lo eliminero.»

Fu Noolen a ridere, questa volta. «Sei pazzo. Carlos e abbastanza potente da distruggerti.»

Fenner annui. «Cosi sembra ora, ma non sara cosi che finira. Ti piacerebbe vedere quel ragazzo andare a gambe all'aria, vero?»

Noolen esito, poi fece un cenno d'assenso. «Certo» disse «ma crepero prima io di lui.»

Fenner si studio la punta delle scarpe. «Ce l'hai una banda, se ne avessi bisogno?»

Noolen si avvicino e si sedette. «Ce l'ho, la banda» ammise cautamente «ma non e della stessa classe. Avrebbero paura di muoversi.»

Fenner sogghigno. «Non quando Carlos comincera a scivolare. E a questo punto che la tua banda dovra intervenire.»

Noolen si strinse le mani. Ci fu un lungo silenzio, mentre rifletteva. Poi disse: «Fai un gioco pericoloso. E se io andassi a raccontare qualcosa a Carlos?»

Fenner alzo le spalle. «Perche dovresti? Hai tutto da guadagnare, standotene seduto in panciolle aspettando che io ripulisca la citta.»

«E va bene. Fai pure. Interverro quando vedro che stai combinando qualcosa. Non credere di soffiarmi la piazza, non ci riuscirai. Fai una cosa sola che non mi piaccia e ti schiaccero.»

Fenner si alzo in piedi. «Non preoccupiamoci di questo, per il momento» disse. «Ci sara tutto il tempo di pensarci, dopo.»

Noolen lo guardo, sospettoso. «Non mi fido di te, Ross. Sei troppo ambiguo.»

«Chi e Thayler?» chiese Fenner, bruscamente.

«Thayler? Che cos'e per te?» Gli occhi di Noolen si fecero d'improvviso rossi e intensi.

«Ho visto la sua barca 'sto pomeriggio. Magnifica, Ho sentito che e venuto qui. Voglio vederlo in faccia.»

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