La sala da pranzo non era affollata, e la cosa lo rallegro, perche non ricordava piu da quanto tempo non si godeva una conversazione tranquilla, rilassante, rassicurante, senza toccare argomenti importanti. Perdere tempo, penso, poteva essere divertente oltre che terapeutico.
Aveva sentito parlare del mezzo-sonno, quella cosa che gli altri chiamavano dormiveglia, quando non si e piu addormentati, ma neppure pienamente svegli. Non l'aveva mai sperimentato, perche Flinx poteva dormire profondamente e l'attimo seguente essere completamente sveglio e vigile. Non aveva mai quella fase di transizione come sembrava avessero tutti gli altri. Che la cosa fosse una delle funzioni particolari della sua mente o semplicemente il prodotto della sua vita nei vicoli di Drallar, non aveva modo di saperlo. Non ne aveva mai parlato con nessuno.
E fu cosi che si trovo a fissare il buio, illuminato solo dalla luce di una delle due lune di Alaspin che gettava lunghe ombre nella stanza. Pip era sdraiata accanto al suo viso, e la sua lingua guizzava rapida sul suo occhio destro, per svegliarlo. Poiche era un gesto che il minidrago non faceva mai senza una ragione, Flinx fu subito sveglio e all'erta.
Studio la stanza ad occhi socchiusi. Sotto le coperte dell'altro letto si intravedeva un profilo e udi il respiro lento di Clarity, che dormiva tranquilla. E allora per quale ragione era stato svegliato? Un altro si sarebbe seduto sul letto per guardarsi intorno, ma Flinx non lo fece. Qualunque cosa avesse disturbato Pip, presto si sarebbe fatta vedere anche da lui.
Solo dopo qualche momento noto le ombre che si muovevano contro la parete di fronte. Piego impercettibilmente la testa per vedere la porta. Ad una prima occhiata gli sembro chiusa e solo concentrandosi fu in grado di scorgere il camuffamento per la luce che era stato posto davanti ad essa. La porta era aperta per meta, e forse dietro c'era uno schermo per attutire il rumore. A qualunque osservatore occasionale che si trovasse dentro o fuori, la schiuma di Mylar avrebbe dato l'impressione che la porta fosse ancora chiusa.
Distinse un paio di figure, ma sapeva che erano di piu. Sul pavimento, forse, o dietro lo schermo. Una di esse avanzo nella luce che proveniva dalla finestra. Invece di cercare di evitare il chiaro di luna, la sagoma avanzo silenziosa tra le macchie di luce e d'ombra, fondendosi perfettamente con il pavimento e le pareti.
Una tuta mimetica, penso Flinx. Aderisce come una seconda pelle e si adatta istantaneamente a qualunque sfondo o a qualunque luce. Da ragazzo, si era trovato spesso a desiderarne una. Non era proprio il tipo di giocattolo che desidera normalmente un bambino, ma d'altra parte, c'erano state poche cose normali, nella sua giovinezza.
L'unica cosa che la tuta mimetica non poteva nascondere erano le fessure per il naso, la bocca e gli occhi. Altre tre paia di quegli organi disincarnati avanzavano come fantasmi lungo l'altra parete, in direzione dei due letti. Non c'era bisogno di chiedere a chi le indossava quali intenzioni avessero. Non si entra in una stanza privata nel bel mezzo della notte, con una tuta mimetica, forzando un lucchetto, solo per consegnare a qualcuno una vincita alla lotteria.
In quella situazione erano possibili un certo numero di scelte. Ci si poteva mettere a sedere, domandando agli intrusi che cosa volessero. Oppure si poteva prendere un'arma e cominciare a sparare, lasciando poi le domande alla polizia. O, infine, si poteva fare quello che fece Flinx: stare sdraiati in silenzio, imitando il respiro di una persona addormentata, sbirciando le mosse degli intrusi.
Tre di loro si fermarono l'uno accanto all'altro. Non parlarono, ma si limitarono a scambiarsi delle occhiate, perche era chiaro che ogni mossa era stata gia progettata in anticipo. Flinx non oso sollevare ne muovere la testa per vedere meglio.
Il capo del gruppetto prese qualcosa da una tasca inserita all'altezza della gamba destra. L'oggetto brillo debolmente alla luce della luna: era un piccolo flacone con una specie di imbuto flessibile ad una delle estremita. Gas, penso Flinx. Probabilmente inodore, incolore e ad azione rapida. Di sicuro non mortale. Se gli intrusi avessero avuto l'intenzione di uccidere gli occupanti della stanza, avrebbero benissimo potuto farlo stando sulla porta.
La figura si chino e si avvicino al letto di Clarity, tenendo il flacone davanti a se. Poi si arresto di colpo, quando qualcosa si frappose tra lui e la donna addormentata. Qualcosa di piccolo, velocissimo, che sibilava.
Gli intrusi avevano progettato tutto accuratamente, ma era chiaro che creature piccole, velocissime e sibilanti non rientravano nelle varie possibilita. L'improvvisa apparizione di un piccolo serpente volante a meno di un metro dal naso sarebbe bastato a turbare anche il miglior assassino professionista.
L'uomo lancio un'imprecazione di sorpresa e fece un passo indietro, barcollando. Questo basto a svegliare Clarity. Girandosi sulla schiena, si passo una mano sulla fronte, gemendo piano. Flinx vide le palpebre che si muovevano.
Uno dei compagni di quello che teneva il flacone, parlo in tono concitato: — Stordisci la bestia e poi lei! Presto!
La figura sollevo la bomboletta e sposto il pollice sul pulsante nascosto, ma non ebbe il tempo di premerlo. Dalla sacca tubolare posta sotto il palato, il minidrago espulse meno di mezzo centimetro cubo di veleno ad alta pressione. Il liquido tossico colpi l'intruso in un occhio.
Fu la fine del silenzio, della segretezza e dei movimenti furtivi nel buio. Con un unico movimento convulso, l'uomo getto la bomboletta in mezzo alla stanza e si porto entrambe le mani al viso. Urlando per il dolore provocato dalla tossina altamente caustica che gli divorava gli occhi, cerco di strapparsi di dosso la tuta. Nella stanza non piu silenziosa, si udi distintamente il gorgoglio della pelle che si dissolveva.
Flinx si lascio cadere dal letto, ma non dalla parte libera, come sarebbe stato normale, bensi nello stretto spazio tra il suo letto e quello di Clarity. E un istante dopo, un intruso che non aveva notato prima, si alzo dall'altro lato del suo letto e con una pistola ad aghi sparo un colpo che penetro attraverso il cuscino, il materasso e probabilmente colpi il pavimento sotto il letto su cui qualche minuto prima dormiva Flinx. Nell'oscurita, il raggio brillo di un azzurro intenso, emettendo uno sfrigolio malevolo.
Accorgendosi che non aveva colpito altro che le lenzuola, l'uomo si alzo di nuovo per sparare un altro colpo in direzione dell'occupante del letto inaspettatamente scomparso, e si ritrovo Pip sospesa davanti alla faccia. Spalanco gli occhi e sposto la testa di lato.
A dire il vero, fu velocissimo, e il veleno lo colpi alla radice dei capelli, invece che negli occhi.
L'uomo colpito da Scrap giaceva immobile sul pavimento, gia morto. La neurotossina dei minidraghi, una volta entrata nel sangue, uccideva in meno di un minuto, bloccando il sistema nervoso con la stessa facilita con cui si interrompe la corrente premendo un interruttore. L'intruso colpito da Pip aveva evitato quella morte istantanea e si trovava invece a lottare con il veleno che gli stava penetrando nella testa attraverso il canale auricolare. Barcollo per la stanza, urlando e sparando colpi in aria con la pistola ad aghi.
Pip e Scrap si muovevano liberamente per la stanza, evitando gli spari e creando un caos incredibile. Gli intrusi erano piu di tre, concluse Flinx. Anzi, piu di cinque. A quel punto, noto che Clarity stava per sollevarsi a sedere sul letto. La ragazza apri la bocca e prese fiato, preparandosi ad urlare.
Mettendole la mano destra sulla bocca, uso la sinistra per trascinarla sul pavimento. Lei gli cadde addosso, cosa che in altre circostanze sarebbe stata gradevolissima, ma che in quel momento non lo turbo nel modo piu assoluto.
— Zitta — le sussurro, mentre la battaglia infuriava sopra le loro teste. — Stai zitta e non muoverti. Adesso sei nel posto piu sicuro di tutta la stanza.
Clarity lo guardo ad occhi sbarrati, poi annui lentamente. Flinx le tolse la mano dalla bocca.
Tutt'attorno a loro si udiva il rumore di piedi che correvano, grida, il sibilo metallico delle pistole ad aghi e il ronzio degli storditori, mentre il piccolo esercito di assalitori sparava all'impazzata contro i minidraghi che volavano in picchiata, sputando veleno. Il piu delle volte finivano con lo spararsi l'un l'altro.
Poi, all'improvviso, tutti parvero rendersi conto di colpo che li non c'era piu nulla da fare, proprio come accade a un esercito invasore quando capisce all'improvviso di essere stato aggirato dal nemico che aveva creduto di sorprendere. Si udi un rumore di stoffa strappata quando un uomo si getto alla disperata attraverso lo schermo nel corridoio. La luce brillante delle lampade del corridoio invase la stanza. Subito i suoi compagni lo seguirono. In tutta quella confusione erano troppi, e Flinx non riusci a contarli. Dovevano aver continuato ad affluire nella stanza da almeno mezz'ora, prima che Pip lo svegliasse.
Qualcuno continuava a gemere, mentre gli altri lo trascinavano fuori, cercando di arginare gli effetti della tossina del minidrago. Cominciarono a udirsi altri rumori, grida confuse e adirate. Si aprirono le porte di altre stanze, e gli occupanti sbirciarono fuori per vedere chi avesse disturbato il loro sonno. Quando scorsero le tute mimetiche e le armi, si affrettarono a rientrare.
— Pip? — Flinx si raddrizzo con cautela. — Pip, torna dentro, basta cosi!