E alla fine, con Hurwood virtualmente sconfitto, ci fu un solo avvenimento squallido nella vita di Friend che necessito di essere purificato… ma fu l’esperienza piu lacerante e traumatica che lui avesse mai sopportato, e anche il semplice fronteggiarlo, anche il semplice rammentarlo, fu di una difficolta suprema… Ma in quel momento, mentre era sospeso a mezz’aria al di sopra la nave, e stava faccia a faccia col suo nemico quasi annientato e osservava il trofeo quasi conquistato che si sollevava dalla cabina infranta sotto di lui, si costrinse a riviverlo.
Aveva quindici anni, e stava accanto allo scaffale dei libri nella sua puzzolente stanza da letto, ingombra di cianfrusaglie… no, nella sua elegante e palmellata camera da letto, che profumava della brezza di gelsomino che soffiava attraverso la finestra a due battenti e dell’odore delle splendide rilegature di pelle… era sempre stata cosi, non era mai stata una stanza squallida e mefitica… e sua madre apri la porta ed entro. Solo per un momento fu una vecchia megera dai capelli grigi in un frusto abito nero — poi fu una donna alta e bella in un vestito di seta lungo, decorato con una lunga scollatura sul davanti… Sette anni prima lui aveva scoperto la magia, e l’aveva perseguita con diligenza apprendendo molte cose, e ora voleva condividere la ricchezza della sua mente col l’unica persona che l’avesse mai apprezzata…
Le si avvicino e la bacio…
Ma la cosa stava cominciando a sfuggirgli, lei era di nuovo quella donna vecchia, salita da lui soltanto per mettere lenzuola pulite sul suo letto, e la stanza era di nuovo quella stanza sporca e lui era uno spaventato ragazzo grassoccio interrotto nel bel mezzo delle sue attivita solitarie, e la stava baciando preso dalle vertigini poiche nel suo palpitante delirio aveva frainteso il motivo della sua visita… «Oh, mamma,» stava dicendo col fiato mozzo, «tu ed io possiamo avere il mondo, conosco la magia, posso fare cose…»
Con un enorme sforzo di volonta la costrinse ad essere ancora quella bella fanciulla con la lunga veste, costrinse la stanza ad espandersi nuovamente fino alle sue dimensioni regali… e lo fece appena in tempo, perche sapeva che suo padre, il marito di sua madre, sarebbe entrato ben presto nella stanza, e lui dubitava davvero di riuscire a rivivere quella scena, cosi come si era realmente svolta.
Un rumore di passi che salivano rimbombo pesantemente sulle scale. Friend si concentro, e il rumore diminui di volume al punto che avrebbe potuto essere un bambino a salire quelle scale. C’era una lampada sul pianerottolo sottostante, e un’ombra enorme e setolosa oscuro la porta aperta e comincio a intorbidire la camera… ma di nuovo Friend la ridimensiono, rendendola insignificante — ora un’ombra curva e minuscola crebbe nel vano della porta, indistinta, come se la cosa che la proiettava non fosse solida.
Un uomo piccolo come un ratto dritto sulle zampe posteriori, in calzoni cascanti, entro nella stanza con passo strascicato, chiaramente non pericoloso per nessuno, a dispetto del suo squittire e accigliarsi. «Cosa…» comincio con un brontolio assordante, ma Friend torno a concentrarsi e la sua voce divenne stridente e petulante: «Cosa sta succedendo qui?» Il respiro della creatura puzzava di liquore e tabacco. La creatura-padre ora avanzo, grottesca, sul pavimento di mattonelle verso Leo Friend, e in questa versione della realta il colpo che gli sferro fu una pacca leggera e tremante.
La madre fronteggio l’intruso, e il suo semplice sguardo basto a far ritrarre la creatura dal ragazzo. «Tu, animale ignorante,» gli disse piano, con la sua voce bassa e musicale che echeggiava dalle pareti pannellate e si mescolava al casuale tintinnio delle fontane e delle campanelle decorative all’esterno. «Tu, sudicia cosa di sudore e attrezzi di fatica. La bellezza e lo splendore sono al di la della tua percezione bacata. Vattene.»
La cosa arretro vacillante e confusa verso la porta, coi suoi odori disgustosi, anche se frammenti del suo informe pastrano nero e degli stivali di cuoio caddero in fiocchi, deturpando le mattonelle del pavimento.
Hurwood cadde per un altro piede; era quasi giunto al livello del ponte ormai. Il sudore gli incollava i capelli bianchi sulla fronte e lui stava respirando con aspri rantoli. I suoi occhi erano chiusi — ma per un momento uno si apri, solo una fessura, e parve esserci in esso uno scintillio di astuzia, di trionfo quasi perfettamente celato.
Questo fece sobbalzare Friend, e per un momento vacillare il suo controllo; e nella camera da letto ritornatagli alla mente il padre comincio ad ingigantire e ad arretrare con maggiore lentezza. La stanza stava decomponendosi e ritornando alla sua forma originaria, e la madre di Friend stava balbettando, «Perche hai colpito Leo, lo picchi sempre…» e il padre comincio a girarsi per fronteggiarla.
In alto sul cassero di poppa Leo Friend strinse i pugni ardenti e uso tutta la sua forza di volonta; e, lentamente, il padre fu di nuovo respinto, e finalmente i pannelli ridivennero in parte visibili sui muri…
Allora Hurwood smise di fingersi sconfitto, e scoppio a ridere, e colpi.
E il padre di Friend, sebbene la sua schiena fosse ancora rivolta verso di lui, crebbe finche la piattabanda della porta era quasi troppo bassa e stretta per lui, e quando si volto aveva la faccia sogghignante di Hurwood, e apri la bocca enorme e aggredi i timpani di Friend con la frase che Friend aveva disperatamente cercato di asportare dalla realta: «Cos’hai fatto a tua madre, mostriciattolo? Guarda, l’hai fatta vomitare per terra!»
Gemendo in preda a un miserevole orrore, Leo Friend si volto verso sua madre, ma dal momento in cui l’aveva guardata l’ultima volta aveva subito un’orrenda metamorfosi, e adesso era una cosa simile a un cane grasso e glabro che si stava ritraendo da lui a quattro zampe, con lo stomaco che si sollevava mentre vomitava gli organi interni sul pavimento sudicio…
La stanza non solo era tornata alla sua originaria sozzura, ma stava diventando ancora piu buia, l’aria piu stantia. Friend cerco di fuggire tornando alla limpida aria di mare e alla Charlotte Bailey, o anche allo Strepitoso Carmichael, ma non riusci a trovare una via d’uscita.
«Hai sprecato tutto, e troppo presto,» disse quella cosa terribile che era suo padre e Benjamin Hurwood e ogni altro adulto che in passato lo aveva disprezzato… e poi si avvento, mentre la stanza diventava totalmente buia, per divorarlo.
Un rombo di tuono percosse l’aria, e non solo assordo Shandy, che si era appena alzato in piedi, ma lo fece anche barcollare, cosicche si dovette aggrappare a una sartia per evitare di cadere, e quando si guardo intorno, tossendo nel tanfo metallico ancora piu intenso, vide che la nave era tornata ad essere il familiare, vecchio Carmichael e che i combattenti resuscitati erano delle semplici ombre indistinte. Le braccia sulla sua giacca erano scomparse.
Alzo lo sguardo. Beth Hurwood stava sospesa immobile a mezz’aria, a venti piedi dal cassero di poppa, ma Friend stava sfrecciando verso l’alto nel cielo azzurro, e sebbene emanasse un bagliore anche piu intenso di prima, quasi troppo intenso per guardarlo, si stava dimenando come un uomo attaccato dalle vespe, e anche al di sopra del ronzio nelle orecchie Shandy riusciva a sentirlo urlare. Finalmente, molto piu in alto, ci fu un lampo che lascio una chiazza rossa davanti agli occhi di Shandy, dovunque fossero puntati, e il cielo si riempi di una finissima cenere grigia.
Con grande delicatezza, Beth Hurwood fu fatta ridiscendere nella cabina, e alcune delle tavole che erano state strappate via strisciarono di nuovo su e si ricomposero negli squarci irregolari. Gli spettri dei marinai spagnoli e inglesi, che adesso era quasi impossibile vedere, scivolarono in tutte le direzioni sul ponte fino alle pozze di sangue dei membri uccisi della ciurma della Jenny, e sebbene sembrassero momentaneamente ricavare sostentamento dal sangue, un po’ della cenere che era stata Leo Friend vortico in silenzio sul ponte e parve corromperli.
Il mucchio di legna continuo ad agitarsi anche dopo che le tavole animate erano scivolate via per fornire sbarre alla gabbia di Beth, e finalmente due figure umane insanguinate strisciarono fuori da sotto di esso. Shandy fece per gridare un allegro saluto… ma poi noto la testa sfondata e vuota di una, e il torace completamente schiacciato dell’altra. Dopodiche guardo i loro occhi e non rimase sorpreso per la loro vacuita.
Vicino a Shandy, il cadavere di Mr. Bird si alzo a sedere, si sollevo laboriosamente in piedi e raggiunse con passo strascicato i bozzelli che controllavano la scotta della vela maestra; uno per uno gli altri cadaveri si unirono a lui, e quando si furono tutti radunati, riuscendo in qualche modo ad apparire in attesa, a dispetto delle loro facce morte, Shandy ne conto quattordici.
«Non Davies,» disse, con voce indistinta, vedendo quel corpo in piedi in mezzo a loro e realizzando per la prima volta che il suo amico era stato ucciso.