L’indiano si alzo e spazzo la radura col suo sguardo. «Si,» disse all’uomo nero, «ci sono scopi nascosti qui.»

Le dita del bocor stavano ancora ondeggiando, ma la mano era puntata contro il pendio rivolto verso il mare. «Ci sono… altri! Vicino!» Si volto in fretta verso l’indiano. «Magia protettiva! Ora!»

La mano dell’indiano scatto verso la borsa di pelle decorata che aveva alla cintura…

«Fuoco!» strillo Bonnett.

Una dozzina di esplosioni quasi simultanee scossero l’aria mentre la sabbia schizzava in alto su tutta la radura e il fuoco proiettava un vortice di scintille. Voci stavano gridando sulla sommita del pendio, ma Bonnett non pote udire cosa stessero dicendo. Lentamente volto la testa e guardo intorno.

L’indiano stava seduto sulla sabbia sconvolta e si stringeva la coscia lacerata e sanguinante, e il bocor si stava stringendo il polso destro e guardava con cipiglio la mano squarciata e quasi senza dita. David Herriot giaceva disteso sulla schiena, e fissava intensamente il cielo: un foro si era aperto nel mezzo della sua faccia, e il sangue aveva gia creato un alone scuro nella sabbia intorno alla testa.

Addio, David, penso Bonnett, sono contento di averti potuto dare almeno questo.

Il Colonnello Rhett e i suoi uomini stavano scivolando e correndo giu per il pendio, stando attenti a tenere delle pistole cariche puntate contro gli uomini intorno al fuoco. A Bonnett venne in mente che lui non era stato colpito da nessuna delle palle di pistola che erano state sparate nella radura.

Cio significava che sarebbe sopravvissuto… per subire un processo pubblico, e poi fornire un morboso divertimento a tutti i cittadini di Charles Town — cosi come a tutti gli indiani, marinai e cacciatori di pelli che avrebbero potuto trovarsi nella citta — con lo spettacolo di se stesso che si dimenava e faceva smorfie e perdeva davanti a tutti il controllo della vescica e dei visceri mentre ciondolava col collo appeso all’estremita di una corda per alcuni, lunghi minuti.

Rabbrividi, e si domando se fosse troppo tardi per provocare gli uomini di Rhett affinche lo uccidessero in quel preciso momento.

Lo era. Rhett stesso lo aveva raggiunto alle spalle e in quel momento gli tiro indietro le braccia e in fretta gli assicuro i polsi con una robusta corda. «Buona giornata, maggiore Bonnett,» disse Rhett con freddezza.

L’accesso di brividi era passato, e Bonnett scopri di essere in grado di rilassarsi. Alzo lo sguardo, e raddrizzo le spalle come si addiceva a un ex-maggiore dell’esercito. Beh, moriro senza onore, penso, ma perlomeno senza neppure un debito rilevante. Mi sono guadagnato la morte che prepareranno per me. Non con la pirateria, poiche quella non e mai stata la mia vera occupazione; ma adesso non ho piu bisogno di industriarmi per escogitare altre soluzioni.

«Buon giorno, colonnello Rhett,» disse.

«Legate il negro e l’indiano,» disse Rhett a uno dei suoi uomini, «e poi fateli trottare fino alla barca. Sollecitateli con la punta di un coltello se non vogliono fare in fretta.» Poi diede a Bonnett uno spintone. «Lo stesso vale per te.»

Bonnett s’incammino su per il pendio verso il cielo grigio. Stava quasi sorridendo. No, penso, non c’e piu bisogno che io finga con me stesso di essere stato drogato quando ho picchiato a morte quella povera puttana che aveva eseguito un’imitazione cosi convincente di mia moglie. Ora che sto per essere chiamato ad espiare, a causa di un’erronea ragione, per un crimine orribile, posso almeno essere contento che abbiano trovato un uomo che ne ha un’altra da offrire.

Penso a Barbanera. «Non lasciatemi scappare di nuovo, avete capito?» grido a Rhett. «Rinchiudetemi in un posto da cui non posso essere tirato fuori, e fate in modo che le guardie vigilino su di me!»

«Non preoccuparti,» disse Rhett.

CAPITOLO VENTESIMO

Quando il pallido rosa dell’alba alle spalle dell’isola di Ocracoke divenne abbastanza luminoso da dissolvere la macchia indistinta della bocca della laguna, Barbanera ridacchio piano nel vedere le vele delle due corvette della Navy ancorate dov’erano al crepuscolo. Il gigantesco pirata capovolse l’ultima bottiglia di rum, e quando fu vuota la agito verso Richards. «Eccone un’altra per Miller,» disse. «Gliela portero io.» Inspiro profondamente, assaporando il miscuglio di fredda aria aurorale e vapori di rum, e gli sembro che l’aria fosse tesa — respirarla era come toccare una trave di legno piegata fino a un pelo dal suo punto di rottura.

Sebbene non gli piacessero, si costrinse a masticare e a ingoiare un altro boccone di palline di zucchero e cacao: si soffoco, ma le mando giu. Cosi dovrebbe bastare, si disse; probabilmente nessuno al mondo ha mai bevuto tanto rum o mangiato tanti dannati dolciumi come ho fatto io stanotte. Sono sicuro che non c’e una sola goccia del mio sangue che non sia satura di zucchero e alcol.

«Possiamo ancora svignarcela verso est, capitano,» disse Richards nervosamente. «La marea e ancora abbastanza alta da consentirci di superare le secche con questa corvetta.»

Barbanera si stiracchio. «E abbandonare la nostra preda?» domando, facendo scattare un pollice verso la corvetta piu larga, ancorata a trenta iarde di distanza a tribordo, che avevano catturato il giorno prima. «Naaa. Possiamo vedercela con questi ragazzi della Navy.»

Richards si acciglio ancora, preoccupato, ma non azzardo un’altra obiezione. Barbanera sogghigno mentre si avviava verso poppa, in direzione della scaletta del ponte dei cannoni dell’imbarcazione. Pare, penso, che avere sparato a Israel Hands sia servito a due cose. Ho anche ottenuto che il resto di loro abbia paura di discutere con me.

Il suo sogghigno divenne piu un trasalimento — su una faccia piu mansueta avrebbe dato un’impressione di falsa tristezza — quando ricordo la riunione di due notti prima nella sua minuscola cabina. Da Tobias Knight, l’esattore della Dogana, era giunta notizia che il governatore Spotswood della Virginia sapeva che Barbanera si stava aggirando da quelle parti e aveva organizzato una sorta di spedizione per catturarlo. Israel Hands aveva immediatamente cominciato a fare piani per abbandonare quell’ancoraggio nella Laguna di Ocracoke.

Barbanera si era sporto in avanti, mantenendo la faccia inespressiva nella luce della lampada, e aveva riempito nuovamente diverse coppe sul tavolo rozzo. «Sei tu a decidere cosa facciamo, Israel?» aveva chiesto.

«Se non lo fai tu, Ed, allora si, lo faccio io,» aveva replicato allegramente Hands. I due avevano navigato assieme ai tempi dei corsari, e poi ancora come pirati sotto il vecchio ammiraglio bucaniere Ben Hornigold, e Israel Hands osava essere confidenziale con Barbanera piu di chiunque altro. «Perche? Vuoi rimanere e tentare di combattere con l’Avventura?» Aveva assestato due colpi sprezzanti alla paratia e al basso soffitto. «Non e nient’altro che una dannata corvetta, uomo, poco piu di un guscio di tartaruga! Torniamo dove abbiamo lasciato la Vendetta della Regina Anna e riprendiamo il mare! All’inferno la schiuma e le secche — voglio sentire un vero ponte sotto i miei piedi, che si solleva sopra un vero mare.»

E mosso da un’improvvisa ondata di affetto per il suo vecchio e leale compagno di crociere, Barbanera aveva d’impulso deciso di fare un’azione misericordiosa che non sarebbe mai stata riconosciuta come tale. «Faro in modo,» disse, sottovoce, «che tu viva per navigare ancora, Israel.»

Quindi, sfilo due pistole sotto il tavolo, si chino in avanti, spense la lampada con un soffio, incrocio le pistole e fece fuoco.

I due scoppi simultanei proiettarono un guizzo di luce gialla attraverso le crepe e i buchi nel tavolo, e Israel Hands fu scagliato via dalla sedia e mandato a sbattere contro la paratia. Quando il conseguente vociare e annaspare si fu calmato abbastanza perche qualcuno pensasse di riaccendere la lampada, Barbanera vide che la sua mira era stata perfetta — una palla si era piantata, innocua, nel ponte, e l’altra aveva trasformato in uno scempio sanguinolento il ginocchio di Israel Hands.

Gli uomini nella stretta cabina, tutti in piedi adesso, avevano fissato Barbanera con timore e stupore, ma Israel Hands, accovacciato contro la paratia e intento a fermare il sangue che gli fluiva dalla gamba rovinata, alzo lo sguardo sul vecchio compagno con un’espressione di sofferenza — e anche di delusione per l’amicizia tradita — sulla faccia improvvisamente scarna. «Perche… Ed?» riusci a chiedere, attraverso i denti serrati.

Incapace di dirgli la verita, Barbanera gli aveva semplicemente detto, arcigno, «All’inferno… se di tanto in

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