«Gesu,» sussurro l’uomo accanto a Chandagnac, chiudendo gli occhi.

«Ma,» prosegui Davies, «piu della meta dei vostri sono stati uccisi, e voglio considerare questa un’accettabile ammenda.»

Nessuno dei marinai parlo, ma Chandagnac udi nettamente diversi sospiri di sollievo, e strascichi di piedi. Tardivamente realizzo che la sua morte era giunta molto prossima all’essere decretata.

«Siete liberi di andarvene con la scialuppa della nave,» continuo Davies. «Hispaniola e a est, Cuba a nord, Giamaica a sud-ovest. Vi saranno dati cibo, acqua, mappe, sestante e bussola. Altrimenti,» aggiunse con buonumore, «chiunque di voi lo desideri, potra restare e unirsi a noi. E la vita piu semplice che si possa condurre in mare, e ogni uomo ottiene una parte dei profitti, e sarete liberi di ritirarvi alla fine di ogni viaggio.»

No, grazie, penso Chandagnac. Una volta portato a termine il mio… scopo… a Port-au-Prince e tornato a casa, non voglio mai piu vedere un altro dannato oceano in tutta la mia vita.

Il vecchio Chaworth aveva continuato per parecchi minuti a fare scorrere lentamente lo sguardo sulla nave di cui fino a poco prima era stato il proprietario, e Chandagnac comprese che, sebbene il capitano si fosse rassegnato alla perdita del carico, fino a quel momento non aveva immaginato che avrebbe perso anche la nave. I pirati, dopo tutto, erano creature che infestavano le acque basse, che evitavano sempre la cattura scivolando sulle secche, e di rado si avventuravano lontano dalla vista della terraferma. In teoria avrebbero dovuto avere bisogno di una nave da acque profonde, del tipo del Carmichael, cosi come un brigante ha bisogno di un cannone da assedio.

Il vecchio era pallido come la cenere, e a Chandagnac venne in mente che fino a quell’ultimo sviluppo della situazione Chaworth non poteva considerarsi completamente rovinato; se non avesse perso il Carmichael, avrebbe potuto vendere la nave e forse, dopo aver pagato gli azionisti o i comproprietari, ricavare abbastanza denaro da rimborsare i proprietari del carico per le loro perdite; questa mossa lo avrebbe senza dubbio lasciato in bolletta, ma avrebbe almeno mantenuto il segreto su quella cosa che lui aveva confidato a Chandagnac in una sera di sbronza: dal momento che il costo dell’assicurazione era adesso piu alto del piu alto margine di profitto che avrebbe potuto plausibilmente conseguire, preso dalla disperazione aveva accollato ai proprietari del carico l’assicurazione… e poi non aveva comprato nulla.

Uno dei pirati che era sceso di sotto risali in quel momento dalla scaletta del boccaporto e, voltandosi a guardare alle sue spalle, fece un gesto verso l’alto con la pistola. Su per la scaletta e nella luce del sole si arrampicarono: il cuoco — che aveva chiaramente seguito l’antica usanza di fronteggiare un disastro navale ubriacandosi il piu rapidamente e completamente possibile — e i due ragazzi che sbrigavano tutte le faccende di bordo, e Beth Hurwood.

La figlia di Hurwood era pallida, e camminava un po’ rigida, ma ostento una calma apparente finche non vide il suo scarmigliato padre. «Papa!» grido, correndo da lui. «Ti hanno fatto del male?» Senza attendere una risposta si giro di scatto verso Davies. «Quelli della vostra razza gli hanno gia fatto abbastanza l’ultima volta,» disse, con la voce che era uno strano miscuglio di rabbia e supplica. «L’incontro con Barbanera gli e costato un braccio! Qualsiasi cosa vi abbia fatto oggi e stata…»

«E stata molto apprezzata, signorina,» disse Davies, rivolgendole un sogghigno. «Per rispettare il patto che lui e Thatch — o Barbanera, se vi piace — conclusero l’anno scorso, vostro padre mi ha consegnato questa bella nave.»

«Cosa state…» comincio Beth, ma fu interrotta da una forte bestemmia di Chaworth, che balzo sul pirata piu vicino a lui, strappo la sciabola dalla mano dell’uomo colto di sorpresa, e poi lo spinse via e corse verso Davies, sollevando il braccio per vibrargli un fendente.

«No!» urlo Chandagnac, scattando in avanti, «Chaworth, non…»

Davies, calmo, sfilo una pistola dalla sua sgargiante fusciacca di cashmire, la sollevo e sparo nel petto di Chaworth; l’impatto della palla calibro cinquanta blocco la carica del capitano e lo scaravento all’indietro con tale forza che rimase quasi dritto sulla testa per un momento prima di capovolgersi e abbattersi nella totale fiacchezza della morte.

Chandagnac rimase frastornato, e non riusci a tirare un respiro profondo. Parve che il tempo avesse rallentato — no, fu come se ogni evento fosse improvvisamente staccato dagli altri, non piu parte di una progressione uniforme. Beth grido. Il getto di fumo fuoriuscito dalla canna della pistola vortico in avanti per un’altra iarda. Il gabbiano emise uno strido rauco di nuovo allarme e s’involo. La sciabola caduta roteo attraverso il ponte e il guardamano di ottone picchio contro la caviglia di Chandagnac. Lui si chino e raccolse l’arma.

Quindi, senza che lo avesse coscientemente deciso, stava egli stesso correndo verso il capo dei pirati, e sebbene le sue gambe stessero muovendosi e il suo braccio stesse tenendo la pesante lama dritta davanti a lui, nella sua mente stava con abilita facendo oscillare il bastone e la traversa e balzare la marionetta Mercuzio che pendeva da essi sulla marionetta Tebaldo col gesto che suo padre chiamava sempre coupe-et-fleche.

Davies, sorpreso e divertito, lancio la pistola scarica a un compagno e, facendo un passo indietro, sfilo lo stocco e si rilasso nella posizione di en garde.

Mentre compiva l’ultimo passo, Chandagnac penso quasi di poter avvertire lo strattone verso l’altro del filo della marionetta quando rapidamente mosse di scatto la punta sopra la spada dell’altro uomo e la allungo nuovamente nella linea interna di Davies; ed era cosi avvezzo alla parata laterale di risposta della marionetta Tebaldo che fu quasi troppo rapido nel lasciare che la sua sciabola discendesse in questa mossa reale e non provata prima. Ma Davies aveva creduto alla finta ed eseguito la parata, e all’ultimo istante la sciabola disimpegnata si trovo puntata verso il fianco sguarnito del capo dei pirati, e Chandagnac permise che l’impeto del suo assalto la facesse immergere, e strappasse l’elsa dalla sua stretta inesperta, mentre lui superava di slancio l’avversario.

La sciabola cadde con un clangore sul ponte, e allora per un lungo istante tutti i movimenti s’interruppero. Davies, ancora in piedi ma spinto di traverso dal colpo di punta, stava fissando stupefatto Chandagnac, e questi, senza piu l’arma in mano e rigido in attesa di una palla di pistola in qualsiasi momento e da qualsiasi direzione, trattenne il fiato e guardo, inerme, negli occhi del pirata ferito.

Finalmente Davies rinfodero con cura la spada e, con altrettanta cura, si piego sulle ginocchia, e il silenzio era cosi assoluto che Chandagnac udi davvero il picchiettio delle gocce di sangue che colpivano il ponte.

«Uccidetelo,» disse Davies distintamente.

Chandagnac si era voltato per meta verso la murata, con l’intenzione di superarla con un salto e cercare di nuotare fino a Hispaniola, quando una voce sarcastica disse, «Per averti superato nell’abilita schermistica, Phil? In fede mia, questo e l’unico modo per conservare la tua supremazia.»

L’ultima frase fu seguita da un forte mormorio fra i pirati, e Chandagnac si fermo, speranzoso. Lancio un’occhiata all’indietro verso Davies e prego che quell’uomo si dissanguasse prima di poter ripetere l’ordine.

Ma Davies stava guardando il pirata che aveva parlato, e dopo pochi secondi fece un sorriso lupesco e indico il suo fianco ferito. «Ah, Venner, credi che questa bastera? Questo taglietto?» Davies si piego in avanti, appoggio le mani coi palmi aperti sul ponte, e, con un grande sforzo, porto un piede calzato di stivale, e poi l’altro, sotto di lui. Alzo la testa per guardare di nuovo Venner, che ancora sogghignava, e quindi, con lentezza, si sollevo dalla posizione accovacciata. Il suo largo sorriso non aveva mai vacillato, sebbene fosse diventato pallido sotto la sua abbronzatura e il suo volto fosse madido di sudore. «Tu sei… nuovo, Venner,» disse Davies, con voce fioca. «Dovresti chiedere ad Abbot o a Gardner quanto dev’essere profonda e terribile una ferita per farmi crollare.» Inspiro profondamente, poi barcollo e abbasso lo sguardo sul ponte. Le sue brache luccicavano oscuramente del sangue che scorreva giu per il polpaccio, dove s’infilavano nello stivale. Dopo un momento, alzo la testa. «Oppure,» prosegui, facendo un instabile passo indietro e snudando ancora una volta lo stocco, «gradiresti… scoprire tu stesso quanto mi ha debilitato questa?»

Venner era basso e tracagnotto, con una faccia rubiconda e butterata. Sorridendo a meta, fisso il suo capitano con quell’espressione speculativa che quando si gioca a carte si indirizza a un avversario la cui ubriachezza puo essere una mistificazione o, quantomeno, un’esagerazione. Finalmente allargo le mani. «Che io sia dannato, Phil,» disse con tono disinvolto, «sai bene che non intendevo dire nulla di provocatorio.»

Davies annui e si permise di chiudere gli occhi per un momento. «Certo che no.» Getto via la spada e si volto verso Chandagnac. «Venner ha ragione, comunque,» disse con voce stridente, «e sono lieto… che nessuno ti abbia ucciso… dal momento che solo cosi potro imparare quella finta.» Si permise di appoggiarsi alla paratia della cabina di poppa. «Ma per il sangue di Dio, uomo,» esclamo a voce alta, «come diavolo puo essere che tu conosca una mossa cosi abile quando corri come un’anatra e tieni la spada come un cuoco che regge il manico di una

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