Il getto della doccia mi colpiva sulla faccia. Avevo i piedi gelati. Mi guardai nuovamente il polso e vidi che il sangue non usciva piu. Mi alzai, scivolai e caddi con la faccia in una pozza rossa.

Di nuovo nella stanza principale. Incapace di reggermi in piedi. Cercavo qualcosa. Cosa? Nella mia mente c’era un altro vuoto. Il coltello. Avrei terminato il lavoro che la donna aveva iniziato. O ero stata io? Avevo lasciato il coltello… dove? L’avevo in mano. Mi stavo colpendo ripetutamente, le mie dita mollarono la presa. Il coltello era scomparso di nuovo. Mi misi carponi.

Vidi degli stivali davanti a me. Tentai di alzarmi.

«Sei svenuta un’altra volta.» Era Hygeia.

«Non sento dolore,» le dissi. «Non aver paura.»

Circum-Luna 6 era un guscio metallico di cinquecento metri di raggio. Sulla superficie esterna la gravita era di cinque metri al secondo quadrato, ma un. visitatore che fosse sceso per una delle tre entrate avrebbe percepito un aumento di peso a ogni passo verso il basso. I visitatori di CL-6 erano pochi.

Tutte le stazioni orbitali generatrici erano «fori», ma solo CL-6 era conosciuta come Il Foro. Cinque o sei volte all’anno veniva chiusa per poche ore in modo che si potesse scendere in quello che fino a poco prima era stato un inferno di radioattivita.

Adesso era chiusa. A livello g-1 c’era una terrazza appesa ai mastodontici generatori di campo che permettevano che il foro nero restasse sospeso in mezzo alla stazione. Dalla terrazza partiva un braccio metallico non sostenuto dall’altra parte e con rotaie su entrambi i lati e piccoli gradini incassati in esso. I tredici gradini erano tradizionali ed erano alti solo pochi centimetri. La barella ci scivolava sopra senza difficolta, mentre il corpo che vi era legato sobbalzava mentre veniva spinto all’estremita del braccio dall’uomo e dalla donna vestiti di nero.

Uno dei giustizieri tolse il panno che copriva il corpo di Lilo, l’altro, intanto, attaccava la barella a un meccanismo di espulsione. Fatto questo, rimasero per un attimo sotto l’occhio della telecamera, poi scesero dal braccio e risalirono alla superficie.

La barella si piego e rimase per un attimo in equilibrio, prima di cadere. Acquisto velocita asintoticamente, e l’interno di CL-6 rifulse di una luce violenta. In fondo alla discesa del foro, a meta strada dall’infinito, la piccola massa di neutronio che era stata Lilo orbitava a una velocita quasi uguale a quella della luce, emettendo energia mentre veniva portata fino ai limiti della materia. Infine sprofondo nell’oblio.

2

Vivere Insieme: La Presentazione della Legge a un Bambino, di Ariadna-Clel-Joule. Tycho-Sotto Educativo, 552. Lettura di I Classe.

Le persone che infrangono la legge sono di tre tipi. Dal negativo al piu negativo sono i trasgressori, i delinquenti e i criminali.

Le trasgressioni sono crimini quali lo spingere la gente, il creare disturbi, gli abusi verbali e il cattivo odore del corpo: crimini dovuti a un cattivo comportamento. Una persona accusata di trasgressione puo essere difesa in tribunale. Puo richiedere una giuria umana. Se riconosciuto colpevole, il trasgressore viene condannato a una multa da pagarsi o alla parte offesa o allo Stato.

I delitti sono reati come la rapina, il furto, l’aggressione, la violenza carnale e l’omicidio: reati contro la proprieta. I delitti piu gravi sono quelli in cui la proprieta in questione e il corpo del cittadino. Tutti i delitti vengono puniti con multe pari al 90% degli averi del criminale. In caso di violenza contro la persona di un cittadino c’e la pena di morte obbligatoria con sospensione automatica. Il diritto alla vita del criminale resta valido, cosicche dopo l’esecuzione il criminale viene riportato in vita in un punto della sua esistenza soggettiva precedente la concezione del reato e viene sottoposto a una riabilitazione preventiva.

I reati peggiori sono i crimini. Sono reati quali l’incendio doloso, il sabotaggio, il possesso di materiali fissili, l’uso di raggi vettori, l’effettuazione di esperimenti di annientamento e l’alterazione del DNA umano. I crimini implicano una minaccia per tutto il genere umano, o per gran parte di esso, e sono conosciuti come Crimini Contro l’Umanita. La condanna per chi sia stato riconosciuto colpevole di un crimine e la revocazione del diritto alla vita. Lo Stato ricerchera e distruggera qualsiasi registrazione mnemonica e qualsiasi campione di tessuto del criminale giustiziato. Il genotipo del criminale viene pubblicato e dichiarato fuorilegge e se viene nuovamente scoperto, viene nuovamente condannato a morte, tutte le volte che cio sia necessario.

(Lettura di II Classe, vedere volume collegato: Il crimine non rende. Fumetti e nastri disponibili su richiesta verbale.)

Vaffa mi fece uscire dalla cella. Mi spinse per corridoi deserti fino a un ascensore. Ero curiosa di vedere come avrebbero fatto a tirarmi fuori di li; durante l’ultimo anno, il pensiero di come avrei potuto farcela da sola aveva occupato gran parte del mio tempo. Avevo studiato i possibili piani di fuga. Quasi tutti comportavano corruzione, aiuto dall’esterno e tenacia, nell’ordine. Non avevo niente con cui corrompere e nessuno all’esterno a cui poter rivolgermi. Riguardo alla tenacia, persino il Conte di Montecristo si sarebbe sentito impotente davanti all’Istituto Terminale. Era a tre chilometri di profondita; e, peggio ancora, era a cinquanta chilometri dalla piu vicina stazione ferroviaria. Se ne poteva uscire solo a piedi o con il trasporto a induzione non pressurizzato. Una tuta sarebbe stata utile. Naturalmente il controllo delle tute era una delle cose sottoposte a maggiori precauzioni di sicurezza.

All’improvviso, mentre salivo, ricordai cosa faceva Tweed da quando non era piu Presidente. Era stato nominato Commissario degli Istituti di Correzione.

L’ascensore si arresto e Vaffa fece cenno a Lilo di uscire. Aveva fatto una decina di passi, quando la afferro per un braccio e la spinse al di la di una porta. Il corridoio dall’altra. parte era buio e stretto. Vaffa non sembrava preoccupato. Evidentemente Tweed doveva avere molte persone fidate dentro l’Istituto.

Smise di pensarlo quando Vaffa la condusse verso una porta contrassegnata dalla scritta CAMERA STAGNA DI EMERGENZA. Entro e noto con qualcosa di piu di un semplice interesse che nella stanzetta non c’era nessuna tuta. Fisso la luce rossa sulla seconda porta. Al di la c’era il vuoto.

«Aspetta un momento,» disse bruscamente. «Cosa stai facendo?»

«Non c’era modo di far entrare una tuta non autorizzata nell’Istituto,» disse lui. «Le tute sono amministrate da un reparto che non controlliamo.»

«Si, ma…»

«Il sensore di questa camera stagna e stato staccato. Il computer non sapra che e in funzione. Prendi questi e mettiteli.» Le passo un paio di grossi stivali flessibili.

«Aspetta un momento. Non posso.»

«Devi farlo.»

«Non posso! State cercando di uccidermi! Non avrei mai dovuto ascoltarvi. Fammi uscire!» Stava per essere vinta dal panico. Come tutti i Lunari, Lilo aveva una tremenda paura del vuoto. Era il nemico che combatteva dal giorno della nascita, spaventoso come lo era stato l’inferno per gli esseri umani precedenti. Si sentiva male fisicamente.

«Mettiteli,» disse Vaffa con calma. «Ne avrai bisogno per proteggerti i piedi.»

«Cosa… cosa devo fare?»

«Se fai in fretta, resterai nel vuoto solo cinque secondi. Vicino alla porta c’e un cingolato, a due metri di distanza, al massimo.»

«Che ore sono la fuori?»

«Siamo nell’ombra.»

Si senti nuovamente prendere dal panico. «No. No, e impossibile.» Voleva aggiungere altre cose, ma lui le tocco la spalla e la tenne stretta per un momento.

«Se dovro stordirti e trascinarti, ci vorra molto di piu.»

Lei capi che diceva sul serio. Vaffa fece un leggero sorriso nel vedere che Lilo si rendeva conto che lui era troppo grande per lottarci contro. Cosi aveva un solo modo per uscire dalla camera stagna. Si infilo gli stivali e si

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