Era una sala divisa in due parti, nel senso piu completo della parola, soprattuto perche nelle due zone di cui si componeva, si trovavano due sistemi di vita completamente diversi, divisi come e piu che se ci fosse stata una linea divisoria al centro, e un cartello con la scritta TU NON PASSERAI. Dalla parte in cui si trovava Thorn, c’era una piccola folla di persone che sedevano su lunghe panche, alcune in uniforme nera, altre vestite di grigio. Erano tutti in attesa… questo era evidente: in attesa di ordini, di permessi, di giudizio, di interrogatorio. In loro era evidente quel miscuglio di ansia e di noia caratteristico delle persone che dovevano attendere. Tre parole balenarono nella mente di Thorn, per definire quella gente. Loro non sapevano.

D’altra parte c’erano poche persone… una mezza dozzina, sedute dietro diverse scrivanie. La loro superiorita non era fatta risaltare esteriormente. I loro abiti erano, se possibile, ancora piu disadorni e severi di quelli della popolazione, e le scrivanie non erano affatto lussuose. Ma qualcosa nel loro modo di fare, negli sguardi che lanciavano di quando in quando, sollevando gli occhi dal lavoro che stavano facendo, metteva un abisso tra loro e quelli che attendevano con ansia. Questa volta furono sufficienti soltanto due parole. Essi sapevano.

L’arrivo di Clawly II sembro causare un aumento dell’ansia generale. Perlomeno, Thorn vide diversi sguardi spaventati, e avverti un senso di generale sollievo quando divenne chiaro che la missione di Clawly II non riguardava nessuno degli astanti. Thorn noto anche che le due guardie sembravano sollevate, quando Clawly ordino loro di andarsene.

Un altro sguardo che Thorn credette di avere visto fu di natura completamente diversa, e notevolmente sconcertante. Era diretto a lui, piuttosto che a Clawly II. Veniva da un uomo anziano, vestito di grigio, il cui volto non era conosciuto da Thorn, ne in quel mondo, ne nell’altro. E se Thorn non si era sbagliato, aveva letto in quello sguardo simpatia, ansieta e… la cosa piu strana di tutte… devozione. Comunque, se Thorn II era stato una specie di capo ribelle, l’incidente era comprensibile. Thorn tremo, chiedendosi se con il suo comportamento non avesse tradito un’idea nobile e degna in questo mondo come aveva fatto nel suo.

Clawly II sembrava una persona dalla reputazione notevole anche dall’altra parte della sala, perche quando annuncio bruscamente: — Alla Sala dei Servitori, con una persona per i Servitori — nessuno dei sei gli pose domande, ed egli pote passare tranquillamente con il suo prigioniero.

Entrarono in un nuovo corridoio, e l’ambiente che li circondava comincio a mutare con rapidita sconcertante. Pochi passi li condussero a una galleria subtronica. Thorn fu lieto che lo stupore gli avesse fatto compiere un movimento falso, quando la corrente subtronica lo afferro e lo trasporto in aria, perche un rapido sguardo lanciato a Clawly II gli fece capire che una sua eccessiva dimestichezza nei confronti di questo tipo di trasporto sarebbe risultata assai sospetta.

E in quel momento, per la prima volta dopo il suo arrivo nel Mondo II, la mente di Thorn comincio a funzionare con chiarezza. Forse si era trattato dell’effetto della familiare corrente subtronica.

Era ovvio che nel Mondo II l’energia subtronica era il segreto piu gelosamente conservato da parte di una ristretta minoranza dominante. Dall’altra parte della linea divisoria, nessun segno aveva fatto pensare alla sua esistenza. Inoltre, questo avrebbe spiegato per quale motivo i soldati e gli operai venivano tenuti nell’ignoranza della vera natura di alcuni degli oggetti che costruivano o delle armi che usavano. Questo avrebbe anche spiegato la necessita di una produzione addirittura mastodontica… c’erano due sistemi di vita basati su energie completamente diverse, da mantenere in vita.

Poi, le relazioni tra il Mondo I e il Mondo II. Per quanto potessero essere simili… era immaginabile l’idea che due universi eternamente indipendenti avessero potuto produrre due Croci d’Opale, Gemelli Grigi, Clawly, Thorn, e un numero incalcolabile di doppi, quasi perfettamente uguali tra di loro; se si partiva da questa base, si poteva formulare qualsiasi teoria. No… i due mondi dovevano essere il risultato di una spaccatura nel corso del tempo, dovuta a cause ignote, e in epoca abbastanza recente, perche i due mondi contenevano individui duplicati ed era nuovamente inimmaginabile l’idea che, se la spaccatura era avvenuta, per esempio, cento anni prima, gli stessi individui fossero nati nei due mondi… gli stessi gameti, in circostanze diverse, che si univano sempre per formare gli stessi zigoti.

La spaccatura doveva essere avvenuta… ma certo!… quando l’aumento degli incubi era iniziato sul Mondo I. Circa trent’anni prima.

Ma… la mente di Thorn si ribellava all’idea… era possibile che due mondi diventassero cosi diversi, in un breve periodo di tempo? Liberta in uno, tirannia nell’altro. Persone normali in uno, mostri emotivi e subordinati inaspriti e miseri nell’altro. Era orribile pensare che la natura umana, specialmente la natura delle persone che si conoscevano e si amavano e si rispettavano, potesse mutare tanto, in circostanze diverse.

Eppure… il mondo moderno era stato un continuo succedersi di mutamenti. Le guerre avrebbero potuto scoppiare, erano scoppiate, ed erano durate lo spazio di una notte. Spaventosi cambiamenti tecnologici si erano verificati nel giro di pochi mesi. E partendo da una differenza iniziale immensa, come quella di tenere l’energia subtronica come un segreto del governo nel Mondo II, e di renderla pubblica proprieta nel Mondo I…

Comunque, c’era un sistema, per controllare. Senza fermarsi a riflettere, Thorn disse: — Ricordi quando eravamo bambini? Giocavamo sempre insieme. Una volta giurammo un patto di eterna amicizia.

Clawly II si volto, mentre la corrente li spingeva lungo la galleria subtronica, sulla quale si apriva una teoria di sbocchi di corridoi.

— Stai proprio crollando — disse, sorpreso. — Non mi sarei mai aspettato di vederti recitare una scena madre per ottenere comprensione. Si, certo che lo ricordo.

— E poi, circa due anni dopo — continuo Thorn. — Quando il nostro idroplano cadde nel lago e io persi i sensi, tu mi portasti a riva.

Clawly II rise, ma l’espressione perplessa dei suoi occhi divenne piu profonda.

— Credevi davvero che io ti avessi salvato? Il tuo comportamento nei miei riguardi, dopo, non sembra dimostrarlo. No, come credo tu sappia, nuotai da solo fino a riva. Fu quello il giorno in cui per la prima volta capii che io ero io, e che tutto e tutti, all’infuori di me, erano circostanze.

Thorn rabbrividi, sia per l’errore che gli provocava la presenza di un simile comportamento nell’amico, sia per la soddisfazione di avere scoperto la data della spaccatura temporale. Poi senti che in lui sorgeva il disgusto, molto piu dal corpo che occupava che dalla sua mente.

— Nel mondo non c’e posto nemmeno per due persone che abbiano queste idee — senti che la sua voce diceva amaramente, con aria di sfida.

— Si, ma c’e posto per una — disse ridendo Clawly II. Poi aggrotto le sopracciglia e prosegui, come se parlasse sapendo che sarebbe stato meglio tacere: — Senti, perche non provi a fare la stessa cosa? Hai una sola possibilita, con i Servitori, ed e quella di essere utile a loro. Ricorda, anche loro sono qualcosa a cui ci si deve adeguare.

Per un istante sembro a Thorn che Clawly I stesse lottando per guardare attraverso gli occhi di Clawly II. Mentre cercava di controllare le contrastanti emozioni provocate in lui dalla vista di quella strana espressione, Clawly II lo afferro per un braccio e lo guido verso la zona piu lenta della corrente, la zona eterna, poi verso una zona d’immobilita che si trovava davanti a un corridoio.

— Non parlare, d’ora in poi — disse Clawly — ma ricorda il mio consiglio.

All’ingresso del corridoio c’erano delle guardie dal volto grifagno, ma basto nuovamente un semplice — Con una persona per i Servitori — a farli passare.

Una porta bassa e grigia, senza numeri ne insegne, si trovava alla fine del corridoio. A pochi metri di distanza si trovava una stretta porta secondaria. Clawly II tocco qualcosa, e la porta secondaria si apri. Thorn lo segui all’interno. Dopo qualche passo lungo un corridoio immerso nella penombra e in leggera discesa, arrivarono in una stanza ampia, ma Clawly II si fermo all’ingresso. Tocco nuovamente qualcosa. Una porta usci silenziosamente dalla parete, alle loro spalle, mutando l’ultima parte del corridoio in una oscura nicchia della stanza che si trovava davanti a loro. Clawly II indico a Thorn di attendere e osservare, e si appoggio alla parete con un lieve sorriso.

9

Si trattava di una stanza notevolmente spoglia, piu piccola di quanto avesse immaginato, con un soffitto molto basso. Era ammobiliata con ostentata semplicita, e nulla interrompeva la grigia monotonia delle pareti.

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