Confesso che nonostante il gelo che provo sapendo che Vlad e arrivato (e, con lui, un grande pericolo), ho sorriso. Non per la mia povera moglie, ma per la perfetta immagine mentale che avevo dell’immatura Zsuzsanna che tiene il broncio. Tutto quello che Gerda mi ha detto finora quadra: tutti i condiscendenti riferimenti a Vlad e alla sua liberta, e ora questa infelice reazione all’arrivo di lui che lei, un tempo, adorava. La mia intuizione e giusta;
Ma Vlad incontrera Zsuzsanna qui? Per il suo arrivo c’e voluto piu di un mese, il che significa che dev’essere venuto per mare. Avevo insistito con Gerda riguardo a questo, chiedendole:
«Dov’e ora? A Londra?».
Lei non ha risposto, e si e limitata a scuotere la testa.
Posso solo sperare che lui si scusi e ritorni da Zsuzsanna, altrimenti il mio compito sara molto piu difficile. Senza Gerda come mia bussola, sono perduto.
Comunque, non ho altro da dire riguardo al fatto se si incontrera con la sua consorte. Potrebbe darsi che mi si presenti un doppio compito: dare la caccia a lui e a Zsuzsanna separatamente. Mi auguro che non succeda.
Penso di no poiche, la notte scorsa, abbiamo preso uno spavento al manicomio in base al quale mi sono convinto che lui e effettivamente arrivato a Londra. Lo “zoofago” di John, Renfield, e diventato cosi seriamente ossessionato che ha scalato il muro del manicomio ed e fuggito nella proprieta confinante (fortunatamente, non e andato tanto lontano da mettere in allarme i residenti). La confusione mi ha fatto uscire dalla mia stanza e, quando John e ritornato (ansimando e sbuffando), mi ha raccontato tutto quello che era accaduto.
Cio che ha maggiormente attirato la mia attenzione e stato un commento che il paziente ha fatto nel suo delirio, ossia che il Padrone era arrivato e che lui, Renfield, avrebbe fatto cio che il Padrone gli ordinava. John lo ha ripetuto cosi:
«Ti ho venerato cosi a lungo. Ora che sei vicino, aspetto i Tuoi ordini…».
Renfield e, come ho sempre sospettato, eccezionalmente sensibile (di solito i pazzi lo sono: perdonami, cara Gerda, ma e vero anche per te). Lui sente la malvagia presenza del Vampiro che si avvicina, e l’ha incorporata nella sua follia. Ma noi dobbiamo sorvegliarlo in modo particolare, poiche si e offerto al servizio di Vlad. Quindi e, per noi, un grande pericolo potenziale.
Vlad e effettivamente nella zona; la mia intuizione e che si trovi a Londra, con Zsuzsanna. Domani, quando Gerda sara in grado, vedro se questa intuizione e giusta.
Cio rende il mio lavoro doppiamente difficile, poiche mi basavo su Gerda per conoscere i movimenti di Vlad. Mi tormenta sapere che il Vampiro e nelle vicinanze, e che si nutre di vittime innocenti, mentre io sono incapace di trovarlo, e meno ancora di fermarlo.
Vedo soltanto una scelta: utilizzare Renfield quanto piu possibile, nella speranza che possegga, da qualche parte nel suo cervello sconvolto, delle informazioni che possano essere utili.
Un’interessante informazione: quando parla di Vlad, parla anche di un “manoscritto” o di una “pergamena”. Non si dilunga in particolari ma, dalla sua espressione e dal tono di voce, capisco che lo vuole avere con ogni mezzo: anche solo allo scopo di toglierlo a Vlad.
Ma era evidentemente esausta, distesa su una
E sono convinto che lui abbia incantato lei, sebbene egli recitasse ancora la parte dello straniero sciocco, il massacratore della grammatica e della sintassi inglese. Vorrei che non lo facesse… almeno quando ci sono io. Provo imbarazzo per lei (lo fa sembrare, uno degli uomini piu intelligenti e istruiti del mondo, uno sciocco pasticcione), e qualche volta le sua frasi piu oltraggiose mi fanno sorridere nei momenti meno opportuni.
Nondimeno, per quanto io fossi turbato, Lucy ne fu chiaramente conquistata. E, quando arrivo il momento che lui l’esaminasse, colsi con gratitudine la scusa di fare un giro li intorno, per risparmiarmi altri intenzionali barbarismi.
Quando ebbe finito di esaminarla e prendemmo congedo dirigendoci verso la stazione nel calesse, il suo umore gioviale svani all’improvviso. Nei suoi sconvolti occhi blu vidi la conferma delle mie peggiori paure: Lucy era in pericolo mortale.
«Allora, e una cosa grave?», chiesi, mentre il cocchiere faceva voltare il cavallo nel parco.
Era veramente una splendida giornata estiva, piena di sole e baciata da una deliziosa e fresca brezza; sopra le nostre teste, gli uccelli cantavano sui verdi rami oscillanti degli alberi.
Eppure, per me, non c’era nulla di piacevole in quel momento. Ricordo solo il senso di orrore che mi gelo la spina dorsale, nonostante la chiazza di luce calda e dorata in cui ci trovavamo. Infatti avevo pensato che la cosa peggiore sarebbe stata che Lucy fosse malata di anemia perniciosa, ma la risposta che lui diede fu, a pensarci, anche piu terribile.
Guardo un istante la nuca del conducente, come per prendere una decisione, poi disse:
«E grave. E stata morsa».
«Morsa?». Onestamente ero confuso, pensando in parole strettamente mediche in termini di una diagnosi. «Ma come potrebbe cio…», stavo per dire,
Senza dubbio, Van Helsing si accorse del mio sgomento, poiche uno sguardo compassionevole gli passo sul viso e lui chiese piano: