vivere insieme a un uomo, lo farei senza troppi problemi. Cosa mai puo voler dire uno stupido pezzo di carta? A dire il vero sarei andata a vivere con Eddie DeChooch, ma il pene non gli funziona.»
«Cristo santo» disse mio padre.
«Non che di un uomo mi interessi solo il pene» aggiunse la nonna. «E che tra me ed Eddie c’era solo un’attrazione fisica. Quando si trattava di parlare non avevamo granche da dirci.»
Mia madre stava facendo dei movimenti che assomigliavano molto a un tentativo di pugnalarsi il petto. «Perche non mi ammazzate» disse. «Sarebbe tutto piu facile.»
«E la menopausa» bisbiglio la nonna rivolta a Joe e a me.
«Non e la menopausa» strillo mia madre. «Sei tu! Mi mandi al manicomio!» Punto il dito contro mio padre. «Tu mi mandi al manicomio! E anche tu» disse, fulminandomi con lo sguardo. «Mi mandate tutti al manicomio. Per una volta mi piacerebbe cenare senza dover parlare di parti intime, alieni e sparatorie. E voglio dei nipoti intorno a questa tavola. Li voglio qui l’anno prossimo, e che siano legittimi. Pensate che durero in eterno? Presto saro nella tomba e allora vi dispiacera.»
Rimanemmo seduti a bocca aperta, paralizzati. Nessuno disse una parola per almeno sessanta secondi.
«Ci sposiamo ad agosto» mi lasciai sfuggire. «La terza settimana di agosto. Volevamo che fosse una sorpresa.»
Il viso di mia madre si illumino. «Davvero? La terza settimana di agosto?»
No. Era un’invenzione coi fiocchi. Non so da dove mi usci quella frase. Semplicemente scappata di bocca. La verita e che il mio era un fidanzamento senza impegno, dato che la proposta di matrimonio risaliva a un periodo quando era difficile distinguere tra il desiderio di passare il resto della nostra vita insieme e quello di fare sesso con una certa regolarita. Visto che la voglia di sesso di Morelli fa sembrare la mia del tutto insignificante, di solito e lui quello piu propenso al matrimonio. Forse sarebbe piu corretto dire che siamo degli eterni fidanzati. Ma e una situazione in cui ci sentiamo a nostro agio perche e abbastanza vaga da risparmiarci le serie discussioni coniugali. Le serie discussioni coniugali finiscono sempre tra grida e porte che sbattono.
«Hai iniziato a guardare qualche vestito?» domando la nonna. «Agosto arriva presto. Ti serve un abito lungo. E poi ci sono i fiori e il ricevimento. E devi anche prenotare la chiesa. Hai gia chiesto per la chiesa?» La nonna salto via dalla sedia. «Devo chiamare Betty Szajack e Marjorie Swit per dirgli le novita.»
«No, aspetta!» esclamai. «Non e ancora ufficiale.»
«Cosa significa… non e ancora ufficiale?» domando mia madre.
«Non lo sanno in molti.» Neanche Joe.
«E la nonna di Joe?» domando la nonna. «Lei lo sa? Non vorrei proprio che la nonna di Joe si offendesse. Lei e una che fa il malocchio.»
«Nessuno puo fare il malocchio» disse mia madre. «Il malocchio non esiste.» Persino mentre lo diceva si capiva che si stava sforzando di non fare il segno della croce.
«E poi» dissi «non voglio un matrimonio con il vestito lungo e tutto il resto. Voglio un… barbecue.»
Quasi non credevo a cio che stavo dicendo. Non solo avevo annunciato la data del mio matrimonio, ora sembrava che avessi gia programmato tutto. Un barbecue! Diamine! Era come se avessi perso il controllo della bocca.
Guardai Morelli e mossi le labbra a invocare un silenzioso
Joe mi avvolse le spalle con un braccio e sorrise. La sua risposta, altrettanto silenziosa, fu:
«Be’, sara un sollievo vedervi felicemente sposati» disse mia madre. «Le mie due figlie… felicemente sposate.»
«Ora che ci penso» disse la nonna a mia madre. «Valerie ha telefonato ieri sera mentre tu eri a fare la spesa. Ha parlato di un viaggio, ma non ho capito bene quello che ha detto perche c’era un gran urlare in sottofondo.»
«Chi urlava?»
«Credo fosse la televisione. Valerie e Steven non urlano mai. Quei due sono proprio la coppia perfetta. E le bimbe sono due perfette signorine.»
Mi veniva voglia di vomitare.
«Ti ha detto se dovevo richiamarla?» chiese mia madre.
«Non me l’ha detto… E successo qualcosa e la comunicazione si e interrotta.»
La nonna si risistemo piu diritta sulla sedia. Da dove si trovava vedeva chiaramente oltre il soggiorno e in strada, e qualcosa catturo la sua attenzione.
«C’e un taxi fermo davanti a casa nostra» disse.
Tutti allungarono il collo per vedere il taxi. Nel Burg, un taxi che si ferma davanti a una casa e uno spettacolo da non lasciarsi sfuggire.
«Per amor del cielo!» disse la nonna. «Non ci crederete, ma e Valerie quella che sta scendendo dal taxi.»
Saltammo tutti in piedi e corremmo alla porta. Subito dopo, mia sorella e le sue bambine entrarono di corsa in casa.
Valerie e due anni piu grande di me e due centimetri piu bassa. Entrambe abbiamo capelli castani e ricci, ma Valerie se li e tagliati e si e fatta bionda, come Meg Ryan. A quanto pare i capelli vanno cosi in California.
Da bambine, Valerie era tutta budini alla vaniglia, bei voti e mutandine immacolate. Io ero torte al cioccolato, il cane mi ha mangiato i compiti e ginocchia sbucciate.
Valerie si e sposata appena finito il college ed e rimasta subito incinta. La verita e che sono invidiosa. Io mi sono sposata e ho subito divorziato. Ovviamente io ho sposato un donnaiolo idiota mentre Valerie ha sposato un bravissimo ragazzo. A Valerie l’onore di trovare Mr. Perfezione.
Le mie nipotine assomigliano molto a Valerie prima che si tagliasse i capelli alla Meg Ryan. Capelli castani e ricci, grandi occhi nocciola, carnagione un po’ piu mediterranea della mia. Nel patrimonio genetico di Valerie non c’e molto di ungherese. E ce n’e meno ancora nelle sue due figlie, Angie e Mary Alice. Angie ha nove anni, ma si comporta come se ne avesse quaranta. E Mary Alice si crede un cavallo.
Mia madre aveva il viso arrossato e gli occhi lucidi, gli ormoni in subbuglio mentre abbracciava le bambine e baciava Valerie. «Non ci posso credere» continuava a dire. «Non ci posso credere! Che sorpresa. Non immaginavo che saresti venuta a trovarci.»
«Ho telefonato» disse Valerie. «La nonna non te l’ha detto?»
«Non sono riuscita a sentire bene» si giustifico la nonna. «C’era una tale confusione, e poi e caduta la linea.»
«Be’, eccomi qua» fece Valerie.
«Giusto in tempo per la cena» disse mia madre. «Ho un bell’arrosto e una torta per dolce.»
Ci mettemmo tutti in moto per aggiungere sedie, piatti e bicchieri. Poi ci sedemmo e cominciammo a passare l’arrosto, le patate e i fagiolini. La cena si rallegro e la casa si riempi di un’aria di festa.
«Quanto tempo ti trattieni?» domando mia madre.
«Finche non risparmio abbastanza per comprarmi una casa» rispose Valerie.
Mio padre impallidi.
Mia madre era al settimo cielo. «Tornate a vivere in New Jersey?»
Valerie scelse un pezzo magro di manzo. «Ci e sembrata la cosa piu giusta da fare.»
«Steve ha avuto il trasferimento?» chiese mia madre.
«Steve non viene.» Valerie elimino con precisione chirurgica l’unica punta di grasso dal suo pezzo di carne. «Steve mi ha lasciato.»
Alla faccia della festa.
Morelli fu l’unico a non far cadere la forchetta. Lo guardai e capii che ce la stava mettendo tutta per non scoppiare a ridere.
«Bella roba» commento la nonna.
«Ti ha lasciato» ripete mia madre. «Cosa significa, ti ha lasciato? Tu e Steve siete perfetti insieme.»
«Lo credevo anch’io. Non so cosa sia andato storto. Credevo che tra noi funzionasse tutto a meraviglia e poi
«