«All’improvviso» rispose Valerie. «
Quel labbro tremolante getto mia madre, mio padre, mia nonna e me nel panico. Non eravamo abituati a quel tipo di manifestazione emotiva. A casa nostra si esprimevano soltanto rabbia e sarcasmo. Tutto cio che andava oltre questi due atteggiamenti apparteneva a un territorio inesplorato. E di certo non eravamo preparati a un comportamento del genere da parte di Valerie. Valerie e la regina del gelo. Per non parlare poi del fatto che la vita di Valerie e sempre stata perfetta. Questo non e proprio il genere di cose che puo succedere a una come lei.
Gli occhi di Valerie diventarono rossi e si gonfiarono di lacrime. «Mi passi la salsa, per favore?» chiese a nonna Mazur.
Mia madre salto via dalla sedia. «Ti vado a prendere quella calda in cucina.»
La porta della cucina si chiuse energicamente alle spalle di mia madre. Ci fu un grido e un rumore di piatti che si infrangevano contro la parete. Cercai automaticamente Bob, il quale dormiva sotto il tavolo. La porta della cucina si spalanco e mia madre usci placidamente con la salsa.
«Sono sicura che si tratta di una cosa temporanea» disse. «Sono sicura che Steve tornera in se.»
«Credevo che il nostro fosse un buon matrimonio. Cucinavo bene. E tenevo bene la casa. Andavo in palestra per rimanere attraente. Mi sono anche tagliata i capelli come Meg Ryan. Non capisco cosa sia andato storto.»
Valerie e sempre stata la piu capace della famiglia. Sempre padrona di se. Gli amici la chiamavano Santa Valerie perche aveva sempre un’espressione placida… come la statua della Vergine Maria nel giardino di Ronald DeChooch. Ma ora il mondo le stava crollando addosso e non era esattamente placida, ma neanche furibonda, se e per questo. Sembrava piu che altro triste e confusa.
A me pareva un po’ strano dato che, quando il mio matrimonio era andato in fumo, le urla si erano sentite per un raggio di diversi chilometri. E quando io e Dickie andammo in tribunale mi dissero che a un certo punto la testa mi si era messa a girare come a quella ragazzina del film
Rimasi assorta nei ricordi e lanciai a Morelli un’occhiata della serie
Gli occhi di Morelli si scurirono e le labbra si atteggiarono in una smorfia che sembrava un sorriso. Mi sfrego la nuca con la punta del dito e un’ondata di calore mi percorse lo stomaco e poi scese piu in basso. «Gesu» dissi.
Il suo sorriso si fece piu ampio.
«Almeno finanziariamente dovresti essere a posto» osservai. «Secondo le leggi della California non ti spetta la meta di tutto?»
«La meta di niente e niente» rispose Valerie. «La casa e ipotecata oltre il suo valore. E non abbiamo niente nel conto in banca perche Steve ha trasferito tutti i nostri soldi alle Isole Cayman. E un cosi bravo uomo d’affari. Lo dicono tutti. E una delle cose che mi affascinavano di piu in lui.» Tiro un bel respiro e taglio la carne nel piatto di Angie, Poi la taglio anche per Mary Alice.
«Mantenimento dei figli» dissi. «Che mi dici del mantenimento dei figli?»
«In teoria, suppongo che dovrebbe aiutarmi con le bambine ma si da il caso che Steve sia scomparso. Potrebbe essere alle Cayman con i nostri soldi.»
«Ma e terribile!»
«La verita e che Steve e fuggito con la nostra baby sitter.»
Rimanemmo tutti a bocca aperta.
«Ha compiuto diciotto anni il mese scorso» disse Valerie. «Le ho regalato un peluche per il compleanno.»
Mary Alice comincio a nitrire. «Voglio un po’ di fieno. I cavalli non mangiano la carne. I cavalli devono mangiare il fieno.»
«Che carina» disse la nonna. «Mary Alice crede ancora di essere una cavallina.»
«Sono un cavallo maschio» disse Mary Alice.
«Non essere un cavallo maschio, tesoro» disse Valerie. «I maschi sono gentaccia.»
«Alcuni maschi non sono male» disse la nonna.
«Tutti i maschi sono gentaccia» ripete Valerie. «Tranne papa, s’intende.»
Nessun riferimento a Joe nell’esclusione dalla categoria «gentaccia».
«I cavalli maschi galoppano piu veloci delle cavalle» disse Mary Alice mentre con il cucchiaio lanciava il pure a sua sorella. Il pure sfioro Angie di lato e fini per terra. Bob si lancio da sotto il tavolo e lo lecco.
Valerie lancio un’occhiataccia a Mary Alice. «Non e educato lanciare il pure.»
«Giusto» aggiunse la nonna. «Le signorine non lanciano il pure alle sorelline.»
«Non sono una signorina» rispose Mary Alice. «Quante volte ve lo devo dire. Sono un cavallo!» E cosi dicendo lancio un mucchietto di pure alla nonna.
La nonna socchiuse gli occhi e fece saltare un fagiolino sulla testa di Mary Alice.
«Nonna mi ha tirato un fagiolino!» grido Mary Alice. «Mi ha tirato un fagiolino! Ditele di smetterla.»
Alla faccia delle perfette signorine.
Bob ingurgito immediatamente il fagiolino.
«Basta dare da mangiare al cane» disse mio padre.
«Spero che non vi dispiaccia che sia tornata a casa senza preavviso» disse Valerie. «Staro solo finche non trovo un lavoro.»
«Abbiamo un bagno solo» disse mio padre. «Voglio essere il primo ad andare al bagno la mattina. Alle sette tocca a me andare al bagno.»
«Sara bellissimo averti qui in casa con le bambine» intervenne mia madre. «E ci puoi dare una mano con il matrimonio di Stephanie. Stephanie e Joe hanno appena fissato la data.»
Valerie quasi si strozzo e gli occhi le si arrossarono e gonfiarono di nuovo. «Congratulazioni» disse.
«La cerimonia nuziale della tribu tuzi dura sette giorni e finisce con la rituale lacerazione dell’imene» disse Angie. «Poi la sposa va a vivere con la famiglia del marito.»
«Ho visto uno speciale sugli alieni in TV» disse la nonna. «Loro non hanno l’imene. Non hanno proprio niente nelle parti basse.»
«I cavalli ce l’hanno l’imene?» domando Mary Alice.
«I cavalli maschi no» rispose la nonna.
«E una bella cosa che abbiate deciso di sposarvi» disse Valerie. E poi scoppio a piangere. E non erano lacrimucce tirate su col naso. Valerie singhiozzava di brutto, piangeva a dirotto, buttava dentro aria e urlava disperazione. Anche le due signorine cominciarono a piangere, a bocca aperta, come solo i bambini sanno fare. E poi si mise a piangere anche mia madre, cercando di soffocare i singhiozzi col tovagliolo. E Bob ululava.
«Non mi sposero mai piu» disse Valerie tra i singhiozzi. «Mai, mai, mai. Il matrimonio e opera del demonio. Gli uomini sono l’Anticristo. Voglio diventare lesbica.»
«Come si fa?» chiese la nonna. «Me lo sono sempre domandata. Si deve indossare un pene finto? Ho visto un programma in TV una volta e c’erano delle donne che portavano queste cose fatte di pelle nera e a forma di grosso…»
«Ammazzatemi» grido mia madre. «Facciamola finita. Voglio morire.»
Mia sorella e Bob ripresero rispettivamente a piangere e a ululare. Mary Alice nitriva a pieni polmoni. E Angie si copriva le orecchie con le mani per non sentire, cantando «La, la, la, la».
Mio padre puli il piatto e si guardo in giro. Che fine aveva fatto il suo caffe? E il suo pezzo di torta?
«Da questa sera hai un grosso debito con me» mi sussurro Morelli in un orecchio. «Vale una notte di sesso sfrenato.»
«Mi sta venendo il mal di testa» disse la nonna. «Non ne posso piu di questo casino. Qualcuno faccia qualcosa. Accendete la televisione. Tirate fuori gli alcolici. Fate qualcosa!»
Mi sollevai a fatica dalla sedia e andai in cucina a prendere la torta. Appena arrivo in tavola tutti smisero di piangere. Se c’e una cosa su cui non si discute a casa nostra… e il dolce.
Per tutto il percorso di ritorno a casa, Morelli, Bob e io restammo in silenzio, nessuno sapeva che cosa dire.