disse.

Saltai in piedi con le mutandine di nuovo al loro posto. «Cosa? Cosa c’e?»

Joe era uscito dalla stanza, si muoveva per casa aprendo e chiudendo le porte. «Il Luna se ne e andato.»

«Come e possibile?»

Morelli si fermo e mi guardo. «Ci importa?»

«Si!»

Un altro sospiro. «Siamo stati in camera da letto un paio di minuti. Non puo essere andato lontano. Vado a cercarlo.»

Attraversai la stanza fino alla finestra e guardai giu verso il parcheggio. Un’auto si stava allontanando. Era difficile vederla con la pioggia, ma sembrava quella di Ziggy e Benny. Scura, di fabbricazione americana, di media grandezza. Presi al volo la borsa, chiusi la porta di casa a chiave e mi precipitai lungo il corridoio. Raggiunsi Morelli nell’atrio. Uscimmo di corsa sul parcheggio e ci fermammo. Nessuna traccia del Luna. La berlina scura non era piu in vista.

«Puo darsi che sia con Ziggy e Benny» dissi.

«Dovremmo provare al loro circolo sociale.» Non riuscivo a immaginare dove altro potessero portare il Luna. Non mi sembrava verosimile che se lo fossero portato a casa con loro.

«Ziggy, Benny e Chooch sono soci del Domino su Mulberry Street» disse Morelli mentre salivamo sul suo fuoristrada. «Perche pensi che il Luna sia con Benny e Ziggy?»

«Mi e sembrato di vedere la loro macchina che si allontanava dal parcheggio. E ho la sensazione che Dougie, DeChooch, Benny e Ziggy siano tutti coinvolti in qualcosa che e cominciato con l’affare delle sigarette.»

Percorremmo le strade del Burg fino alla Mulberry e, come previsto, la berlina blu scuro di Benny era parcheggiata davanti al circolo sociale Domino. Scesi e misi una mano sul cofano. Caldo.

«Come vuoi procedere?» domando Joe. «Vuoi che ti aspetti qui in macchina? O vuoi che ti apra la strada?»

«Il fatto che io sia una donna emancipata non significa che sia una cretina. Aprimi la strada.»

Ando a bussare e un vecchio socchiuse la porta tenendo inserita la catenella di sicurezza.

«Vorrei parlare con Benny» disse Morelli.

«Benny ha da fare.»

«Digli che lo vuole Joe Morelli.»

«Ha da fare ugualmente.»

«Digli che se non viene immediatamente alla porta gli do fuoco alla macchina.»

Il vecchio se ne ando e torno dopo neanche un minuto. «Benny dice che se gli dai fuoco alla macchina gli tocchera ammazzarti. E poi fara la spia a tua nonna.»

«Di’ a Benny che e meglio per lui se Walter Dunphy non e qui, perche si da il caso che Dunphy sia sotto la protezione di mia nonna. Se gli succede qualcosa, Benny si ritrova addosso il malocchio.»

Due minuti dopo la porta si apri una terza volta e il Luna venne spinto fuori.

«Accidenti» dissi a Morelli. «Sono senza parole.»

«Piccola» saluto il Luna.

Facemmo salire il Luna nel fuoristrada e lo riportammo nel mio appartamento. Rise per tutto il tragitto e per me e Joe non fu difficile intuire il genere di esca che Benny aveva usato con lui.

«Sono stato proprio fortunato» disse il Luna, sorridente e intimorito. «Ho fatto un salto fuori per trovare un po’ di roba e quei due tipi erano la nel parcheggio. Ora gli piaccio.»

Da quando ho memoria, la domenica mattina mia madre e mia nonna vanno a messa. E tornando a casa si fermano dal fornaio per comprare una busta di ciambelle alla marmellata per mio padre, il peccatore. Calcolando bene i tempi, il Luna e io saremmo arrivati al massimo un paio di minuti dopo le ciambelle. Mia madre sarebbe stata contenta perche ero andata a trovarla, il Luna perche si sarebbe mangiato una ciambella. E io sarei stata contenta perche nonna Mazur mi avrebbe raccontato gli ultimissimi pettegolezzi su tutto e tutti, Eddie DeChooch compreso.

«Ho una notizia bomba» disse la nonna quando venne ad aprirci. «Stiva ha preso in consegna Loretta Ricci ieri e la prima veglia sara questa sera alle sette. Si fara a bara chiusa, ma penso che valga comunque la pena andare. Forse si fara vedere anche Eddie. Mettero il vestito rosso nuovo. Ci sara il tutto esaurito. Saranno tutti li.»

Angie e Mary Alice erano in soggiorno davanti alla TV, che trasmetteva a un volume cosi alto da far vibrare i vetri alle finestre. Anche mio padre era in soggiorno, comodamente seduto nella sua poltrona preferita, e leggeva il giornale con uno sforzo tale da fargli diventare bianche le nocche delle dita.

«Tua sorella e a letto con l’emicrania» disse la nonna. «Credo che tutta quell’allegria sia stata troppo per lei. E tua madre sta preparando gli involtini di cavolo. In cucina ci sono le ciambelle, ma se non ti vanno ho una bottiglia in camera mia. Questo posto e un manicomio.»

Il Luna prese una ciambella e si trasferi in soggiorno a guardare la TV con le bambine. Io mi versai del caffe e mi sedetti al tavolo della cucina con la mia ciambella.

La nonna mi si sedette di fronte. «Che programmi hai per oggi?»

«Ho una pista su Eddie DeChooch. Se ne va in giro con una Cadillac bianca e ho appena avuto il nome della proprietaria. Mary Maggie Mason.» Tirai fuori il biglietto dalla tasca e lo guardai. «Perche questo nome non mi suona per niente nuovo?»

«Tutti conoscono Mary Maggie Mason» disse la nonna. «E una celebrita.»

«Non ne ho mai sentito parlare» intervenne mia madre.

«Certo, perche non vai mai da nessuna parte» fece la nonna. «Mary Maggie e una di quelle lottatrici nel fango che si esibiscono allo Snake Pit. E la piu brava di tutte.»

Mia madre alzo gli occhi dal recipiente pieno di manzo, riso e pomodori. «E tu come fai a saperlo?»

«Io ed Elaine Barkolowski andiamo allo Snake Pit qualche volta dopo il bingo. Il giovedi c’e il wrestling maschile e i lottatori indossano solo dei costumini per coprirsi le parti intime. Niente a che vedere con The Rock, ma non sono neanche troppo male.»

«Che vergogna» commento mia madre.

«Gia» rispose la nonna. «L’ingresso costa cinque dollari, ma ne vale la pena.»

«Il lavoro mi chiama» dissi a mia madre. «Ti dispiace se lascio qui il Luna per un po’?»

«Non si droga piu, vero?»

«No. E pulito.» Da ben dodici ore. «Magari, pero, e meglio se metti via la colla e lo sciroppo per la tosse… non si sa mai.»

L’indirizzo di Mary Maggie Mason che Ranger mi aveva dato corrispondeva a un esclusivo condominio a torre affacciato sul fiume. Percorsi il parcheggio sotterraneo per dare un’occhiata alle auto. Nessuna Cadillac bianca, ma c’era una Porsche color argento sulla cui targa era scritto MMM-YUM.

Parcheggiai in uno degli spazi riservati agli ospiti e presi l’ascensore fino al settimo piano. Avevo jeans e stivali e una giacca di pelle nera sopra un maglione nero: non mi sentivo vestita in maniera adeguata per quell’edificio. Era un posto dove bisognava andare in seta grigia e tacchi alti, e con una pelle perfetta, appena uscita dalle mani esperte di un’estetista.

Mary Maggie Mason venne ad aprire al mio secondo colpo sulla porta. Indossava un paio di pantaloni felpati e i capelli castani erano legati a coda di cavallo. «Si?» disse, scrutandomi da dietro le lenti degli occhiali in tartaruga, mentre in mano aveva un romanzo di Nora Roberts. Mary Maggie, la lottatrice di wrestling, legge romanzi d’amore. A dire il vero, da quel poco che riuscivo a vedere alle sue spalle, Mary Maggie leggeva di tutto. C’erano libri ovunque.

Le diedi il mio biglietto da visita e mi presentai. «Sto cercando Eddie DeChooch» dissi. «Corre voce che se ne vada in giro per la citta guidando la sua auto.»

«La Cadillac bianca? Si. A Eddie serviva una macchina e io non uso mai la Cadillac. L’ho ereditata quando mio zio Ted e morto. Probabilmente dovrei venderla, ma e un ricordo.»

«Come conosce Eddie?»

«E uno dei proprietari dello Snake Pit. Eddie, Pinwheel Soba e Dave Vincent. Perche lo sta cercando? Non lo

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