La mia idea era che anche DeChooch avesse un problema di soldi. Niente piu percentuali sulle scommesse. Niente ricavi dall’affare delle sigarette. Poco o niente dallo Snake Pit. E ora non aveva piu ne una macchina ne un posto dove vivere. Mi correggo, non aveva piu la Cadillac. Ma se ne era andato con un’altra auto. Non ero riuscita a vedere di che tipo fosse.
C’erano quattro messaggi nella mia segreteria. Non li avevo controllati perche temevo che fossero di Joe. Suppongo che la verita sia che nessuno dei due e pronto per il matrimonio. E che invece di affrontare la vera questione stiamo cercando il modo di sabotare la nostra relazione. Non parliamo di cose importanti come i figli o il nostro lavoro. Rimaniamo sulle nostre posizioni e ci urliamo contro.
Forse non e il momento giusto per sposarci. Non voglio fare la cacciatrice di taglie per il resto della mia vita, ma di sicuro adesso non voglio fare la casalinga. E poi non voglio proprio sposarmi con uno che mi da degli ultimatum.
E forse Joe deve pensare bene a che tipo di moglie vuole. E cresciuto in una tradizionale famiglia italiana con una madre casalinga e un padre autoritario. Se vuole una moglie di quello stampo, non sono fatta per lui. Chissa, forse un giorno potrei fare la casalinga, la madre di famiglia, ma provero sempre a volare dal tetto del garage. Sono fatta cosi.
Allora tiriamo fuori un po’ di coraggio, bionda, mi dissi. Questa e la nuova Stephanie, riveduta e corretta. Ascolta i messaggi in segreteria. Sii temeraria.
Riavvolsi il primo e lo ascoltai: era di mia madre.
«Stephanie? Sono la mamma. Ho un bell’arrosto per cena. E per dolce ci sono i pasticcini con sopra gli zuccherini. Alle ragazze piacciono i pasticcini.»
Nel secondo messaggio, la boutique di Tina mi avvisava nuovamente che l’abito da sposa era arrivato.
Il terzo era di Ranger che mi ragguagliava su Sophia e Christina. Christina si era presentata in ospedale con tutte le ossa della mano rotte. La sorella gliel’aveva spaccata con un batticarne per liberarla dalla manetta. Non riuscendo a sopportare il dolore, Christina era uscita allo scoperto mentre Sophia era ancora latitante.
Il quarto messaggio era di Vinnie. Le accuse contro Melvin Baylor erano state ritirate e Melvin si era comprato un biglietto di sola andata per l’Arizona. La sua ex moglie aveva assistito all’attacco di follia che Melvin aveva sfogato contro la sua macchina e, a quanto pare, si era spaventata. Se Melvin era capace di riservare quel trattamento alla sua macchina, chi poteva prevedere cosa avrebbe fatto in seguito? Cosi la donna aveva costretto la madre a ritirare la denuncia e si era accordata con Melvin per una liquidazione in contanti. Qualche volta dare di matto conviene.
Quelli erano i messaggi, dunque. Nessuno di Morelli. Curioso come funziona la mente delle donne. Adesso ero depressa perche Joe non aveva chiamato.
Dissi a mia madre che sarei andata a cena. E poi telefonai alla boutique per dire a Tina che avevo deciso di non prendere l’abito. Dopo aver riagganciato mi sentii piu leggera di dieci chili. Il Luna e Dougie stavano bene. La nonna stava bene. Io ero bionda e non avevo un abito da sposa. Lasciando da parte i miei problemi con Morelli, non potevo chiedere di meglio alla vita.
Feci un pisolino prima di partire per casa dei miei. Quando mi svegliai i capelli avevano preso una piega strana e cosi feci la doccia. Dopo essermi lavata e asciugata i capelli, assomigliavo ad Art Garfunkel. Anzi, era come se i capelli mi fossero esplosi.
«Non m’importa» dissi alla mia immagine riflessa allo specchio. «Sono la nuova Stephanie, riveduta e corretta.» Era una bugia, ovviamente. Alle ragazze del New Jersey importa eccome.
Indossai un paio di jeans neri, stivali neri e una maglia rossa a coste a maniche corte. Andai in soggiorno e trovai Benny e Ziggy comodamente seduti sul divano.
«Abbiamo sentito il rumore della doccia aperta e non volevamo disturbarti» disse Benny.
«Gia» fece Ziggy «e poi dovresti proprio rimettere a posto la catenella di sicurezza. Non si sa mai chi ti puo entrare in casa.»
«Siamo appena tornati dal funerale di Louie D e abbiamo saputo tutto di come hai trovato il finocchietto e il suo amico. E stato terribile quello che ha fatto Sophia.»
«Era pazza anche quando Louie era ancora vivo» disse Ziggy. «Meglio non farle mai un torto. Ha qualcosa che non va in testa.»
«E dovresti porgere a Ranger i nostri migliori auguri. Speriamo che non abbia niente di grave al braccio.»
«Louie D e stato seppellito con il suo cuore?»
«Ronald l’ha portato immediatamente all’impresario delle pompe funebri, l’hanno messo a posto e poi hanno ricucito tutto come se non fosse successo niente. Poi Ronald ha seguito il carro funebre fino a Trenton per il funerale di oggi.»
«Nessuna traccia di Sophia?»
«C’erano dei fiori sulla tomba, ma non e venuta alla cerimonia.» Scosse la testa. «Un sacco di agenti di polizia in servizio. Un peccato per la privacy.»
«Immagino che tu stia ancora cercando Choochy» disse Benny. «Dovresti stare attenta con lui. E un po’…» Benny fece un movimento circolare con l’indice sulla testa, a significare
«Colpa dell’ictus e dello stress» disse Ziggy. «Lo stress non va sottovalutato. Se hai bisogno di aiuto con Choochy dovresti chiamarci. Magari potremmo fare qualcosa.»
Benny annui. Dovevo chiamarli.
«Mi piacciono i capelli» disse Ziggy. «Ti sei fatta la permanente, vero?»
Si alzarono e Benny mi diede una scatola. «Ti ho portato del croccante. Estelle l’ha portato dalla Virginia.»
«Qui da noi non si trova croccante buono come quello che hanno in Virginia» disse Ziggy.
Li ringraziai per il croccante e chiusi la porta alle loro spalle. Lasciai passare cinque minuti in modo che si allontanassero dall’edificio, poi presi la giacca di pelle nera, la borsa e dopo aver chiuso tutto me ne andai.
Mia madre guardo dietro di me quando venne ad aprire la porta. «Dov’e Joe? Dov’e la tua macchina?»
«L’ho scambiata con la moto.»
«La moto sul marciapiede?»
Feci si con la testa.
«Sembra una di quelle che usano gli Hell’s Angels.»
«E una Harley.»
Fu allora che se ne accorse. Dei capelli. Spalanco gli occhi e rimase a bocca aperta. «I capelli» sussurro.
«Ho pensato di provare qualcosa di nuovo.»
«Mio Dio, assomigli a…»
«Madonna?»
«Art Garfunkel.»
Lasciai casco, giacca e borsa nel guardaroba dell’ingresso e presi il mio posto a tavola.
«Sei arrivata giusto in tempo» disse la nonna. «Perdiana! Guardate che roba. Assomigli a quel cantante.»
«Lo so» replicai. «
«Dov’e Joseph?» chiese mia madre. «Credevo venisse a cena.»
«Abbiamo… rotto.»
Tutti smisero di mangiare, eccetto mio padre. Anzi, ne approfitto per servirsi un’altra porzione di patate.
«E impossibile» disse mia madre. «Hai un abito da sposa.»
«L’ho disdetto.»
«Joseph lo sa?»
«Si.» Cercai di comportarmi con nonchalance, concentrata sul piatto, e chiesi a mia sorella di passarmi i fagiolini. Posso farcela, mi dissi. Sono bionda. Posso fare qualsiasi cosa.
«Sono i capelli, vero?» chiese mia madre. «Ha annullato il matrimonio per colpa dei capelli.»
«Sono stata io ad annullare il matrimonio. E non mi va di parlarne.»