possibile.»

«Oh, a proposito di prove, ho trovato il cervello di Darryl Teague, ma per adesso almeno, nessun segno di quello di Ted Rideout.»

«Potrebbe averlo preso qualcuno?» domando Nikki.

«Ci piace pensare di avere preso buone precauzioni contro cose simili. Per ora preferisco credere che sia stato messo fuori posto. Abbiamo un deposito in cui conserviamo anche per piu di un anno i prelievi. Rideout e morto meno di un anno fa, potrebbe trovarsi la.»

«Speriamo.»

«A proposito, Nikki, mi ha molto sconvolto la morte di Joe Keller. L’ho incontrato una volta a un congresso e mi e parso un tipo in gamba.»

«Grazie, lo era. Quelli che lo hanno assassinato hanno portato via tutti i prelievi di Kathy Wilson. E probabile che cerchino di portare via anche quelli che ha lei,»

«Forse. Staro attento e portero tutto cio che ho in qualche posto sicuro.»

«L’uomo che si ritiene abbiamo ucciso Matt e io era uno dei criminali che mi hanno rapita. C’era anche lui nella casupola, mentre Grimes mi interrogava sulla morte di Kathy. Era evidente che Grimes era il capo.»

Hal fischietto tra i denti.

«Lui sostiene che l’avete ucciso voi due, e che poi avete cercato di bruciare le prove, per cosi dire. Gli ho detto che Matt non si sarebbe preoccupato di bruciarle, perche sapeva che io ero un medico legale sufficientemente acuto da non farmi scappare il foro di proiettile nel cranio dell’uomo anche se l’avesse ridotto in cenere, ma non mi e parso che abbia dato peso alle mie parole.»

«O l’ha ucciso lui o l’ha fatto fare a qualcun altro», osservo Matt. «Ora, almeno, capisci che genere di persona e.»

«Si, lo capisco», ribatte Hal, mestamente.

«Conta sull’appoggio di quei suoi amici del country club che ritengono che io sia, tanto per cominciare, strambo e capace di fare qualsiasi cosa.»

«Conosco Bill, e lo stimavo, il che dimostra quanto ci si possa sbagliare, a volte. Ebbene, e ora di contrattaccare. Andiamo a parlare con Fred. Matthew, faro parlare prima te da solo. Nikki e io aspetteremo nella sala d’attesa. Se non e d’accordo sull’ispezione che vuoi tu, tocchera a me convincerlo.»

«Come vuoi.»

Fred Carabetta li aspettava in una stanza ben ordinata con una sola finestra, un divano in pelle e una libreria incassata. L’ufficio sarebbe stato assegnato a un manager di basso o medio livello in un’impresa privata, ma in un ufficio governativo, indicava un certo potere. Alcune fotografie rivelavano che aveva una moglie e due figlie adolescenti e una passione per la pesca d’alto mare e il golf.

Carabetta era un uomo grassoccio e quasi calvo sulla cinquantina, tanto basso da sembrare piu largo che alto. Non faceva che fregare i pollici carnosi su indici e medi simili a salsicciotti. Consapevole, con ogni probabilita, di questa abitudine nervosa, tenne quasi sempre le mani in grembo. A suo merito, penso Matt, Carabetta ascolto pazientemente il suo resoconto della scoperta della discarica tossica, interrompendolo solo di tanto in tanto per avere una spiegazione. Matt non menziono di proposito ne la morte di Joe Keller ne l’aggressione a Nikki. Non conosceva Carabetta e, almeno fino a quel momento, nulla in lui indicava coraggio o dedizione alla giustizia.

«Allora», esordi, quando Matt termino, «non e certo un racconto che si sente ogni giorno qui in giro. Sapendo che stava arrivando, ho fatto una piccola ricerca sulla Belinda Coal Coke. Nel corso degli ultimi anni, sono state presentate delle querele contro la societa, ma, per qualche motivo, erano state presentate tutte da lei.»

«E non e stato preso alcun provvedimento riguardo nessuna delle mie querele», replico Matt, in modo troppo veemente. «Alla maggior parte delle mie asserzioni non e stato neppure risposto.»

«Immagino che lei abbia tentato anche la via dell’EPA e dell’ufficio governativo delle miniere?»

«Solo una decina di volte, in passato. Le questioni di cui parlavo non erano tanto importanti ne facilmente documentabili. Io non ho comunque alcuna credibilita. Ho bisogno di qualcuno di prestigio e potere che convalidi cio che ho da dire. Ecco perche Hal ha pensato a lei.»

«Questo lo capisco», commento Carabetta. «Spero che lei non si offendera, dottor Rutledge, ma le sue asserzioni sono supportate da una grande dose di speculazioni e sentito dire e da pochi fatti reali.»

«Ne sono conscio, ma…»

«Vi e, inoltre, da tenere in considerazione un altro fatto.»

Matt capi che cosa stava per dire.

«E cioe?»

«Cioe il senatore Nick Alexander.»

Matt fece roteare gli occhi. Alexander, il senatore anziano del West Virginia, un tipo influente, conservatore e, qualcuno avrebbe potuto dire, dalla morale tradizionalista. Era un abilissimo politico che, nel corso degli anni, aveva abilmente annullato un bel numero di disegni di legge che avrebbero potuto causare guai ai destinatari.

«Tutto cio che sono riuscito a ottenere dal suo ufficio sono state alcune lettere con la solita e vana promessa che avrebbero esaminato la faccenda.»

«Puo darsi che lei lo sappia gia, ma Alexander e il presidente del sottocomitato che sovrintende a questo ufficio e al suo budget.»

«Non mi sorprende affatto.»

«Potrebbe essere in predicato per diventare ministro degli Interni nel secondo governo Marquand. E impossibile per me piombare in una societa come la BC C e pretendere un’ispezione immediata senza prove valide.»

«Questo e assurdo», sbotto Matt, sforzandosi di non alzare la voce. «Io ero la. Ho visto il deposito. Lei ha la possibilita di diventare un eroe.»

Questa volta tocco a Carabetta alzare gli occhi al cielo.

«Dottor Rutldge, non sono mai stato un agitatore ne un eroe. Spero di poter lavorare in questo ente fino al momento di andare in pensione, quando avro salito qualche altro gradino sulla scala dell’anzianita. A quel livello la mia pensione sara piu che buona, per me e per la mia famiglia. L’ultima cosa che voglio e mettere in pericolo questo piano perfetto.»

«Capisco», disse Matt, rassegnato.

«Un’ultima cosa», prosegui Carabetta. «Mi sono laureato in chimica, ma ho studiato anche biologia. Nei miei dieci anni in questa sezione dell’OSHA, ho dovuto valutare piu incidenti chimici ed esposizioni a sostanze chimiche di quanto sappia contare. Secondo la mia esperienza e conoscenza, non esiste alcuna sostanza tossica capace di provocare il tipo di malattia neurologica che mi ha descritto, specialmente in una donna che viveva a ottocento chilometri di distanza e che in vita sua forse non era mai entrata in una miniera.»

«Ma lei non crede che le sostanze chimiche tossiche possano provocare mutazioni?» domando Matt.

«Forse», ammise Carabetta. «Dottor Rutledge, mi spiace, ma proprio non vedo il senso di continuare questa conversazione, data la mancanza di prove concrete. Forse dovrebbe riferire ogni cosa alla polizia.»

Con un sospiro, Matt si alzo e strinse la mano di quel burocrate.

«Grazie per avermi ascoltato», disse, sforzandosi di non palesare la sua frustrazione. «Hal ha detto che vorrebbe parlarle un minuto.»

«Naturalmente. Gli dica d’entrare.»

Matt attraverso la piccola sala dove Nikki e suo zio lo stavano aspettando.

«Niente da fare», li avviso. «Non ci sono prove sufficienti per indurlo a rischiare alcunche o, soprattutto, a fare adirare il grande Nick Alexander.»

«Freddy, Freddy, Freddy», sospiro Hal. «Voi due aspettatemi qui.»

Si sistemo il cappotto sportivo, flette il collo ed entro risoluto nell’ufficio di Carabetta. Quindici minuti dopo ne usci e indico a Matt e Nikki di spostarsi nel corridoio.

«Sei sicuro di poterci portare nella caverna questa notte?» domando.

«Sicurissimo. Una volta attraversato il crepaccio, non vi sono vere deviazioni nella galleria, solo svolte e tornanti. L’unica difficolta potrebbe essere trovare il crepaccio.»

«Di quello non preoccuparti. So dov’e», ammise Hal. «Sono cresciuto tra quelle colline. Dovremo farlo domani notte. Fino ad allora, voi due starete a casa mia. Metteremo la motocicletta nel garage, Matt. Potrete rilassarvi, svuotare il frigorifero e guardare video fino all’arrivo di Fred.»

«Ce l’hai fatta!» esclamo Matt, alzando i pugni. «Si parte!»

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