mentre si precipitava all’armadio. Stacco un paio di pantaloni bianchi dalla stampella, li infilo e afferro la camicetta piu vicina. Era color borgogna, troppo elegante per i pantaloni, ma non se ne curo. Se la mise e calzo i sandali mentre se l’abbottonava. Lascio fuori la camicia dai pantaloni. Fece scorrere la lampo mentre correva alla porta.

«Chiamarla…» stava dicendo Bodie quando entro in soggiorno. «Potrebbe dirti come sta.»

«Penso di si.»

«Chiamare Joyce?» chiese Pen. «Sicuro.» Ando in cucina. Il telefono staccato dalla presa era ancora in cima al frigorifero. Lei lo tiro giu e lo attacco alla parete. Con mano tremante compose il numero. Melanie si mise accanto a lei.

Segnale di occupato.

Pen riappese. «E occupato.»

Melanie chiuse gli occhi e si lascio sfuggire un profondo sospiro, come se il fatto di rimandare le notizie rappresentasse una benedizione.

Pen attiro dolcemente la sorella verso di se. Melanie l’abbraccio e poso la fronte contro il collo di Pen. Il suo respiro alitava caldo attraverso la camicetta. «Non preoccuparti, va bene?»

«Ho paura.»

«Anch’io.»

«E se e morto?»

«Non e morto, altrimenti Joyce l’avrebbe detto.» Ma io avevo i telefoni staccati, penso Pen. Joyce potrebbe aver richiamato. «Coraggio, Mel, andiamo», e trascino via la sorella. «Sai dove l’hanno portato?»

«Al Beverlywood Medical Center.»

«Bene, non e lontano.»

Si affrettarono verso l’uscita dell’edificio. Bodie si offri di guidare. Pen occupo il sedile dei passeggeri per indicargli la strada, mentre Melanie si rannicchio dietro appoggiandosi agli schienali dei sedili anteriori.

Pen si sentiva ancora intontita. Niente di tutto questo sembrava reale.

«A destra sul Pico», indico la strada a Bodie.

Quando finalmente vide l’ospedale in fondo all’isolato, ebbe l’impressione di essere in un ascensore, con il pavimento che le mancava sotto i piedi.

«Eccolo», annuncio con voce soffocata.

Bodie accosto al marciapiede. «E abbastanza vicino al marciapiede?» domando.

«Va bene», disse Melanie.

E vicino come non vorrei essere, penso Pen.

Scesero. Bodie mise il disco orario. Melanie gli prese la mano e Pen li precedette.

Il cielo del mattino era di un azzurro intenso. La leggera brezza, dopo la pioggia della sera prima, faceva sollevare la camicetta di Pen. Lei noto che sapeva di buono e si chiese come mai qualcosa potesse essere gradevole in quel momento, con lo stomaco contratto e le gambe che la reggevano appena. Con suo padre nell’edificio la davanti…

Lui deve esser vivo. Deve. Ti prego.

Una donna si avvicinava spingendo una carrozzina per bambini.

Lui aveva sempre desiderato un nipotino.

Solo una settimana fa aveva detto: «Non sono piu giovane, sai? Perche non esci e non ti dai da fare?»

Pen aveva la gola stretta. I suoi occhi cominciarono a bruciare.

Cristo, adesso non piangere.

Lui sta bene, maledizione.

Non crollare davanti a Melanie. Controllati.

Sbircio dietro. Melanie stringeva la mano di Bodie e fissava il marciapiede. Bodie incontro il suo sguardo. Pen si domando come doveva sentirsi a trovarsi al centro di una tragedia famigliare. Probabilmente desiderava non essere mai partito da Phoenix. Prima veniva pugnalato, e adesso questa storia.

Pen raggiunse l’incrocio e premette il pulsante del semaforo per attivare il segnale Avanti. Aspettarono. Dall’altra parte del Pico Boulevard c’era un viale: Ingresso ambulanze. Un’auto della polizia era ferma al marciapiede.

Scatto il verde. Pen si stacco dal marciapiede e una mano le afferro la spalla da dietro. Costringendola a fermarsi. Una macchia rossa sfreccio via rombando e colpendola con il flusso del tubo di scappamento. Mentre indietreggiava barcollando, Pen vide una Porsche che accelerava.

«Quel farabutto e passato con il rosso», borbotto Bodie.

Pen si volto verso di lui. Che le tolse la mano dalla spalla. «Grazie. Sara meglio che guardi dove vado.»

Melanie teneva una mano premuta sul cuore. Aveva gli occhi sbarrati e ansimava, come se qualcuno le fosse saltato addosso nel buio.

«Stai bene?» le chiese Pen.

Melanie annui.

Il verde stava gia lampeggiando, percio aspettarono un altro giro di semafori. Quando torno il verde, Pen guardo l’incrocio prima di scendere dal marciapiede.

Sul lato opposto, si diresse verso il viale delle ambulanze, capi che non poteva entrare e si volto confusa. Poi scrollo le spalle, passo davanti a Bodie e Melanie e vide una porta di fronte al Beverly Drive.

Il senso di torpore aumento quando si aprirono le porte a vetri.

Entro in una sala di ricevimento. Una giovane donna che si mordicchiava il labbro inferiore la sbircio nervosamente e guardo altrove. Era seduta su una panca e reggeva la mano di un bambino di circa cinque anni che stava chino in avanti per guardare la donna nera con uno straccio insanguinato avvolto intorno al braccio. La nera, su una sedia contro la parete, si teneva il braccio e dondolava avanti e indietro canticchiando sommessamente. Nei suoi occhi c’era uno sguardo impassibile. Il bambino smise di fissarla, distratto dai nuovi arrivati, evidentemente per vedere se erano feriti.

Pen si volto verso lo sportello alla sua sinistra. Attraverso il divisorio di vetro, vide due donne in divisa bianca. Una stava seduta a una scrivania. L’altra, robusta e con i capelli castani, alzo lo sguardo dai fogli e sorrise a Pen avvicinandosi allo sportello.

Pen s’irrigidi.

Eccola li a pochi passi, a poche parole, a pochi attimi dal sapere la verita… e il peso di tutto questo la paralizzava. Fisso la donna e cerco di respirare.

Bodie le si avvicino. Si sporse verso il vetro e disse: «Abbiamo saputo che un certo Whit Conway e stato portato qui ieri, dopo un incidente. Queste sono le sue figlie. Sono terribilmente ansiose di sapere come sta».

La donna guardo qualcosa sotto il banco dello sportello. «Whitman Conway?»

«Si.»

«E stato ammesso con un’ambulanza ieri sera, era accompagnato dalla moglie.» L’infermiera smise di parlare, ma continuo a leggere.

Pen senti contrarsi lo stomaco.

Melanie le prese la mano.

«La diagnosi era frattura bilaterale della rotula…»

«Che cosa vuol dire?» s’informo Bodie.

«Tutte e due le rotule rotte. Anche il braccio destro era fratturato», aggiunse l’infermiera tralasciando il gergo medico. Si sfrego la bocca. «Aveva inoltre una grave ferita alla testa, quando l’hanno portato in ospedale.»

La mano di Melanie tremo in quella di Pen.

«E stato ricoverato in ospedale per un intervento chirurgico. Qui ho solo i dati del ricovero, percio dovrete informarvi presso l’ospedale principale per avere notizie sulle sue attuali condizioni.»

L’infermiera diede le indicazioni a Bodie. Lui annui, poi domando: «Si sa come e rimasto ferito?»

«E stato investito da un’auto mentre attraversava una strada a Beverly Hills. Un pirata della strada. Scappato.»

Bodie la ringrazio. Fece strada verso una porta in fondo alla sala, Pen e Melanie lo seguirono in un corridoio.

Investito da un’auto. Pen penso all’episodio di poco prima sul viale, ma nella sua mente Bodie non era

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