Fece per alzarsi.

Fu allora che noto la luce rossa della segreteria telefonica che lampeggiava. Guardo piu attentamente.

Quattro chiamate mentre era fuori. Una sera movimentata.

Riavvolse il nastro e premette il tasto per ascoltare i messaggi, poi si volto e si diresse nuovamente verso gli scaffali della libreria.

«Ciao, bellezza.» Pen non riconobbe la voce dell’uomo. «Mi dispiace che non sei in casa. Volevo parlarti del mio grosso cazzo e della tua calda figa.»

Quelle parole le mozzarono il fiato. Pen si giro di scatto, fisso il registratore.

«Ti piacerebbe se ti fottessi fino a farti saltare il cervello, eh? Sicuro, te lo metto…»

La ragazza si slancio verso la scrivania con il braccio teso, le dita rigide pronte a colpire la voce. Ridurla al silenzio. La prevenne la segreteria telefonica, un tranquillo bip segnalo la fine del messaggio.

Pen aveva le gambe molli, si aggrappo alla scrivania, i gomiti ai fianchi, le mani sul legno.

Secondo messaggio.

Stessa voce.

«Che ne diresti se ti cacciassi la lingua…»

Lei premette il tasto dello stop.

Chiuse gli occhi, chino la testa. Respiro profondamente mentre le martellava il cuore.

Maledetto maniaco demente. Meno male che non ero in casa. Meglio le uova di mosca che…

Pen apri gli occhi. Sbircio il ciuffo biondo fra le gambe. Strinse la vestaglia e allaccio stretto il cordone. Poi guardo la segreteria telefonica.

Forse il bastardo aveva smesso dopo due telefonate.

Premette il tasto, «…ti vengo in bocca, voglio bombardarti giu, giu…»

Spinse con forza il tasto, la cassetta scatto in su. Pen la prese dall’apparecchio e la getto via.

3

Si dirigevano a ovest sulla Highway 10, un’ora dopo aver lasciato Phoenix; i fari del suo furgone Volkswagen bucavano l’oscurita e illuminavano piu di quanto a Bodie interessasse vedere oltre la corsia.

Oltre lo steccato non c’era niente.

Nada.

Diavolo, c’e un sacco di roba laggiu, penso lui. Rocce, sabbia, cactus, tarantole e scorpioni. Ed erbacce.

Si ricordo di un vecchio episodio di Thriller o forse di The Outer Limits (difficile ricordare quale dei due), dove una coppia era rimasta bloccata in una zona simile a questa. Circondati da…

Una pallida forma delle dimensioni di un bidone per le immondizie attraverso sfrecciando la luce dei fari. Bodie premette il freno, ma la cosa era gia sparita oltre la corsia.

Un animale doveva aver saltato il recinto.

Bodie si senti rizzare i capelli in testa.

«Viene a cercarci», disse citando la sua frase preferita di La notte dei morti viventi. Poi tento di sorridere.

Melanie si giro verso di lui. Il suo viso era una pallida chiazza ovale con macchie scure al posto degli occhi e delle labbra. «Era solo una battuta», disse lui. Lei non replico. «Ti ricordi il vecchio Thriller? O forse era The Outer Limits. Una coppia era… Perche non parli?»

«Sono stata cosi cattiva con lui. Non ho mai smesso di rimproverarlo per… quanto e capitato alla mamma. So che non e stata colpa sua, ma lui era in casa. Se soltanto l’avesse sentita cadere… Se io fossi stata la, invece che al campeggio…»

«Chi ti ha mandato al campeggio?» s’informo Bodie.

«Loro, mamma e papa. Io non volevo andarci, ma loro hanno detto che sarebbe stata un’esperienza di vita. Pensavano che fossi troppo dipendente e introversa, che il campeggio mi avrebbe aiutato a maturare. Non avevo scuse per non andare. Capisco che non dovrei ritenermi responsabile dell’incidente capitato alla mamma. E neppure papa. Non e stata colpa sua ne mia. Ma quello che si capisce e quello che si prova dentro non combaciano mai. Cosi, le cose non sono piu andate bene fra me e papa, dopo la disgrazia. Ho tentato… Solo che non potevo perdonare ne lui ne me. Poi lui se n’e andato e si e risposato.»

«Subito?»

«No, io facevo il secondo anno di liceo. E stata la rottura definitiva. Voglio dire, lui sessant’anni e Joyce ventisei. Disgustoso. Non riuscivo a sopportarlo. Mi sono trasferita da mia sorella e ho vissuto con lei finche ho finito le superiori. Proprio non potevo…» La voce di Melanie tremava. «Ora e morto e io non…» Comincio a piangere.

«Non lo sai con certezza se e morto», le ricordo Bodie.

«Lo so, lo so.»

«Troveremo una stazione di servizio, deve essercene una da qualche parte. Cosi potrai richiamare.»

«Non servirebbe a niente.»

«Si vede che hai una gran fiducia nelle tue visioni. Potresti sbagliarti.»

Lei tiro su con il naso e non rispose.

«Tu stessa hai ammesso di non sapere chi era la vittima. Pensavi che potesse essere tuo padre o tua sorella.»

«Era papa.»

«Ora ne sei sicura?»

«Si.»

«Sai, forse questo e un caso di precognizione e se cosi fosse potrebbe forse esistere un modo per impedire che succeda.»

«Non lo so», mormoro Melanie.

Non fu un diniego deciso. Bodie senti di aver aperto una breccia nella sicurezza della ragazza. Perlomeno una fessura. «Quando hai avuto la visione di tua madre, e stato prima o dopo l’incidente?»

«Nello stesso momento. Ho avuto la visione mentre lei stava annegando.»

«Okay, quella e stata la tua prima esperienza con questo genere di cose. Stavolta potrebbe essere completamente diverso. Anzi, se ci ripensi bene, la seconda volta non e quasi mai uguale alla prima. Rifletti. Il tuo primo drink, il tuo primo appuntamento con un ragazzo. La prima volta che hai conosciuto il sesso. So per certo che la seconda volta e differente… un nuovo gioco, per cosi dire.»

«Mi fa piacere che lo trovi divertente.»

«Sto solo cercando di aiutarti, Mel. Sei sconvolta, ma e possibile che la tua visione non sia cio che credi. Forse tuo padre o chiunque altro sta bene. Forse questo e stato un avvertimento e tu devi andare laggiu per impedire che succeda cio che hai visto.»

«Si, credo che sia possibile», ammise Melanie. Ma non c’era nessuna convinzione nella sua voce.

E possibile, concluse Bodie fra se. E possibile anche che il maledetto episodio sia frutto della sua fantasia. La colpa che scaraventava addosso a suo padre, probabilmente ha fatto scattare il desiderio inconscio che morisse. Dio solo sapeva che cosa le passava nella mente. Una bomba a orologeria emotiva che finalmente scoppiava.

Bodie decise di tenere per se questa teoria.

In quel momento non aveva bisogno di ulteriori confusioni.

Lo scopriremo presto.

Piu avanti vide delle luci, edifici, un’insegna della Shell appesa a un palo.

Bodie imbocco la corsia d’uscita, una strada stretta si snodava in direzione della stazione Shell, di fronte un’altra stazione con l’insegna luminosa Bargain Gas, un ristorante e una piatta costruzione dove spiccava un’insegna al neon: Bingo’s Bar and Grill.

Melanie si sporse dal sedile per guardare la lancetta della benzina. «Abbiamo ancora mezzo serbatoio», osservo.

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